Grevi
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Grevi

Grevi, marchio di cappelli italiano

Da quattro generazioni – l’attività Grevi ha avuto inizio nel 1875 – la famiglia Grevi opera nel settore della paglia e del cappello. Dal periodo delle trecciaiole, dalle cui versatili mani uscivano vari intrecci delicati come merletti, dalle paglie di Firenze di fine ‘800, avvenne gradualmente il passaggio a modelli più sofisticati e funzionali sia per donna sia per uomo, dai morbidi panama alla D’Annunzio, alle rigide pagliette o canotti dei cabarettisti alla Spadaro o alla Maurice Chevalier. Dopo la crisi del ’29, che dette un duro colpo all’esportazione, la ditta si rivolse al mercato interno. Questa attività per vari decenni fu portata avanti con abilità e creatività da Silvano e Ada Grevi, superando anche il difficile periodo della guerra.

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Fabbrica

Furono gli anni dei feltri melousine e satiné

Furono gli anni dei feltri melousine e satiné, delle paglie esotiche come il parabuntal e dei tessuti come l’organza, il velluto e le laizes di paglia. Negli anni ’60, l’azienda lancia in tutto il mondo il cappello di agnello toscano. Non abbandonando tuttavia la sua linea tradizionale che si mantiene sempre preziosa e vitale. All’inizio degli ’80, nasce il marchio Grevi  che acquista sempre maggior valore in un’azienda rinnovata sia nell’immagine sia nella compagine sociale, con l’ingresso della quarta generazione. In questo periodo si espandono all’estero.

Da Parigi arrivano a Milano, poi a New York, Tokyo Seoul, Duesseldorf. Dalla fine degli anni ‘80 alla fine degli anni ‘90 le più belle e prestigiose Boutiques del mondo come Corso Como 10, Luisa Via Roma, Le Bon Marche, The Ginza ed i grandi Magazzini più prestigiosi come Harrods, Barneys, Saks, La Rinascente, Les Galerie Lafayette e Takashimaya cominciarono a i nostri cappelli Grevi. 

Occupano internamente quasi 200 posti di lavoro ai quali si aggiungono altre 100 lavoranti a domicilio, figura professionale preziosa ancora oggi. In questi anni ai negozi di cappelli si aggiungono i reparti dei grandi magazzini europei ed internazionali e continuarono le collaborazioni con gli stilisti: dai fiorentini alle grandi griffes internazionali del momento, quali Gucci, Ferragamo, YSL, Dior, Courreges.

Nel 2003 apre il primo punto vendita Greci a Firenze e nel 2018 viene aperto il primo Shop on line. Lo stesso anno poi, sbarcano in Cina.

Nel mese di agosto 2020 la paglia dei cappelli di GREVI, oltre a sfilare sulle teste delle modelle per l’alta moda, irrompe sulla passerella maschile di Dolce&Gabbana. Mani e tecniche solitamente alleate nella fattura di oggetti d’arte e di uso comune giocano con la fantasia declinando in modo versatile la propria arte alla moda.

Grevi oggi, diversamente dal passato, è attento al tema della sostenibilità. Il brand, infatti, sospende la realizzazione di cappelli de pelliccia pregiata, e nel 2017, rinuncia al venti per cento del fatturato, cessando la produzione di cappelli di shearling di agnello.
L’azienda punta su divertenti tessuti a pelo colorati e sull’utilizzo di materiali naturali e sostenibili come la paglia, l’abaca di Manila, la carta, la rafia, derivati di palma, velluti e tessuti impermeabili.

La pandemia ha lasciato il segno nei cappelliffici, ma la ripresa spinge la produzione e la visione del futuro.

Nel maggio 2022 Grevi propone il Corso di formazione Modisteria, Cappelli e Copricapi. L’iniziativa, per un massimo di dieci partecipanti, prevede 220 ore di frequenza per professionalizzarsi nella produzione di cappelli nell’ambito dell’industria e/o dell’artigianato. Il corso è per la maggior parte sostenuto da Fondazione CR Firenze che promuove e supporta le attività di Spazio NOTA e di Associazione OMA.

 

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