Frisoni, Bruno 1960
Bruno Frisoni. La gavetta in atelier importanti lo aiuta a capire la sua vera passione per le calzature
Frisoni, di origine italiana, ma nato e cresciuto in Francia, ha cominciato a creare una propria collezione nel 2000, due anni prima di diventare direttore creativo di Roger Vivier, posizione che ha ricoperto fino al 2018. Nato nel 1960, in precedenza, negli anni ’90, aveva curato gli accessori di Lanvin e Christian Lacroix, per poi lavorare come freelance da Trussardi, Givenchy e Yves Saint Laurent Rive Gauche. Concentrandosi su Vivier, ha chiuso la sua linea nel 2011 e ora che la pandemia sembra lentamente sgonfiarsi è stato in grado di rilanciarla come azienda globale.
Nel 1999 nasce il brand che porta il suo nome e il successo presso gli addetti ai lavori è formidabile. Modelle come Kate Moss vogliono indossare subito le sue décolleté speciali. Lo stilista non rinuncia a usare materiali inaspettati e ad applicare geometrie inattese per dare originalità a un tacco e unicità a una linea. Il successo è anche commerciale e la marca Bruno Frisoni conta circa 70 punti vendita nel mondo.
Presentata all’interno della galleria del suo partner, Hervé van der Straeten, in un arioso cortile del Marais, la collezione comprendeva anche una serie di sling-back e sandali con una miriade di bottoni dorati, usati ingegnosamente come decorazione o per agganciare cinturini in pelle di vitello.
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