Pasquale Bruni
B,  Marchi e case di moda

Bruni, Pasquale

Pasquale Bruni è un orefice nato ad Aiello Calabro nel 1952, emigrato al nord e poi divenuto famoso in tutto il mondo.

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Gli esordi

A 13 anni, quando i genitori furono costretti a emigrare a Vancouver, lui e il fratello scelsero di rimanere in Italia e si trasferirono a Valenza, un distretto famoso per la tradizione orafa: lì si iscrissero a una scuola orafa e iniziarono a lavorare presso le botteghe del posto, prima di aprirne una propria, nel 1968.

Nel 1976 decise di ingrandire la propria attività e fondò Gioielmoda, che gli permise di creare una linea di gioielli con larga distribuzione; poiché il fratello preferiva mantenere una vita tranquilla, da quel momento gestì da solo l’azienda.

Qualche anno dopo espose i suoi gioielli presso le gioiellerie dell’Imperial Hotel di Tokyo e del Rockefeller Center di New York, ottenendo un enorme successo, che lo spinse a far crescere ancora la sua azienda. Nel 1997 la Gioielmoda cambiò nome e divenne Pasquale Bruni S.p.A.: la campagna pubblicitaria, realizzata da Arturo Testa, e la conseguente espansione del mercato in Italia portarono il marchio a conoscenza di alcuni personaggi del jet-set e permisero all’orafo di replicare il successo già registrato all’estero.

La gestione familiare

Nel 2002 viene ristrutturato il negozio monomarca di Milano, in via della Spiga dal 1994, la cui progettazione viene affidata allo studio David Chipperfield Architects. Nel 2005, poi, il marchio ha inaugurato una nuova fabbrica, in cui le più moderne tecnologie si affiancavano alla tradizione della lavorazione artigianale. Oggi l’azienda è guidata dal fondatore e dai suoi figli: Alessandro è l’AD e Daniele il gemmologo della maison, mentre Eugenia, anima creativa del marchio, si occupa della Direzione Creativa. A dimostrare il successo dell’azienda sono le celebrità che ne indossano le creazioni: fra le altre Amal Alamuddin, Michelle Obama, Gwyneth Paltrow, Jennifer Lopez e Lady Gaga.

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Jennifer Lopez con gioielli Pasquale Bruni.

La rete di distribuzione, nota per l’eleganza e la ricercatezza dei suoi spazi espositivi caratterizzati dal nero e dal rosso scarlatto, è cresciuta nel tempo. In Italia, che rimane il mercato principale dell’azienda, ci sono tre negozi monomarca: a Milano, oggi in via Montenapoleone, a Roma, in via del Babuino, e a Porto Cervo. All’estero si contano invece 297 punti vendita e 25 corner in 55 paesi, mentre le vendite online avvengono sui marketplaces di Saks Fifth Avenue, Moda Operandi, Farfetch e Ounass.

L’importante crescita di fatturato degli anni 2021 (+ 101%) e 2022 (+ 54,2 %) ha spinto la maison a tentare un ampliamento della propria distribuzione. Se in Italia punta all’apertura del quarto monomarca, a Capri, gli obiettivi all’estero sono Cina, Giappone e Corea. Da gennaio 2023 ha fatto il proprio ingresso sul mercato cinese, grazie all’approdo su Tmall, il marketplace del gruppo Alibaba, sul quale propone in vendite le proprie collezioni più rappresentative.

Lo stile di Pasquale Bruni

Così ha dichiarato Pasquale Bruni durante un’intervista: «Le nostre creazioni sono pensate per un pubblico sofisticato ed esigente che ama gioielli unici, lavorati artigianalmente e capaci di esprimere un tono di haute couture». Il marchio si distingue infatti, oltre che per l’ispirazione proveniente dal mondo della natura, per la grande sperimentazione in forme, materiali e colori e per l’attenzione riservata alle materie prime, principalmente oro e gemme.

pasquale bruni

Se l’oro rosa viene fornito alla maison in una lega speciale creata appositamente per Bruni in modo da esaltare il calore e la luminosità del metallo e conferire maggiore sensualità, le pietre vengono acquistate singolarmente secondo severi criteri qualitativi ed etici. Pasquale Bruni, infatti, compare fra i fondatori del Comitato etico delle gemme di colore e le seleziona anche in base al Kimberley Process, che vieta l’uso di diamanti provenienti da zone di guerra, al fine di evitare di sovvenzionare movimenti ribelli e conflitti.

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