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Lagerfeld, Karl

Karl Lagerfeld, il kaiser della moda

Karl Otto Lagerfeld (1933-2019), stilista, fotografo e regista tedesco. E’ stato anche direttore creativo di Chanel, Fendi e ha un marchio a suo nome. È soprannominato Kaiser, imperatore della moda, non solo per il suo innegabile talento, ma anche per le sue origini tedesche che a oggi il designer sostiene essere aristocratiche ma che in realtà sono medio borghesi.

Lagerfeld nasce come figlio unico di Christian e Elisabeth Lagerfeld ad Amburgo, in Germania. Suo padre fece fortuna introducendo il latte condensato in Germania e ottenendo una discreta sicurezza economica.

Sin da ragazzo rivela una straordinaria passione e predisposizione per le arti; la bellezza diventa il perno attorno al quale gira la sua vita. Quando arriva a Parigi è il 1953 e appena quindicenne non sa ancora quale sia la sua strada. Nutre una crescente passione per il Settecento, per l’eclettismo e cosmopolitismo del Grand Siècle.

Karl Lagerfeld per Fendi

A 22 anni vince il primo premio, ex aequo con un giovanissimo Yves Saint-Laurent, del concorso bandito dal Segretariato Internazionale della Lana. Il successo gli regala un’inaspettata fama ed è subito chiamato da Pierre Balmain a lavorare nel suo atelier di haute couture. Nel 1958 si trasferisce alla maison Patou per completare la sua esperienza nel campo dell’alta moda.

Lagerfeld, però, scopre presto che disegnare abiti per pochi non è il suo destino, né il suo maggior talento. La sua prima esperienza di carattere più strettamente commerciale è a Roma da Tiziani.

Intanto in Francia e in Italia sta nascendo il prêt-à-porter e Lagerfeld, al passo con i tempi, diventa quello che si definisce uno stilista indipendente. Collabora tra gli altri con Charles Jourdan, Krizia, Ballantyne, Cadette e Mario Valentino, i primi marchi importanti di moda realizzata industrialmente per un pubblico ben più ampio di quello degli atelier della haute couture.

Da Chloé a Fendi

Nel ’64 inizia la collaborazione con Chloé. Da prima pochi pezzi da collezione, poi il controllo completo della linea, che diventa uno dei marchi più riconosciuti del mercato francese in breve tempo.

È del 1965 l’incontro e l’inizio della collaborazione con le romane sorelle Fendi, un sodalizio che dura sino alla sua morte e che nel 1985 è stato celebrato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma con la mostra Un percorso di lavoro FendiKarl Lagerfeld.

Per la maison romana lo stilista disegna collezioni di pelliccia rivoluzionarie che trasformano uno status symbol borghese in un modo di vestirsi all’avanguardia dello stile. Le pellicce vengono alleggerite, colorate, decorate, completamente; stravolte stagione dopo stagione e si piegano all’idea mutevole che Karl Lagerfeld ha della moda.

Il debutto in Chanel

karl lagerfeld
L’ultima sfilata di Chanel firmata da Karl Lagerfeld

Nel 1983 la seconda grande svolta: Chanel lo nomina direttore artistico della maison incaricandolo di disegnare le collezioni di alta moda, prêt-à-porter e accessori. Lagerfeld riesce a interpretare lo spirito di Mademoiselle Coco rinnovandolo con la sua personale ispirazione, pur mantenendo lo stile inconfondibile del marchio.

Il lavoro di Lagerfeld per Chanel e per Fendi è di apportare ogni stagione una forte aria di contemporaneità senza stravolgere le radici dei marchi.

Come fotografo Lagerfeld firma servizi per le più importanti riviste internazionali oltre che tutte le campagne pubblicitarie di Chanel e Fendi.

karl lagerfeld
Pelliccia Fendi by Karl Lagerfeld

Lagerfeld, personaggio completo ed eclettico, lavora anche come costumista scenografo (tra gli altri, ha lavorato per il Burgtheater di Vienna, la Scala di Milano, il Comunale di Firenze). Ha talento nel disegno ed emoziona illustrando, con un tratto delicato e originale, le cartelle stampa delle collezioni. Disegni che rivediamo comparire, peraltro, anche in alcune sue pubblicazioni.

Come nel 1986, con l’uscita di un bellissimo volume pubblicato da Longanesi: Anna-Chronique. Un diario di moda, scritto con l’amica giornalista milanese Anna Piaggi. Un documento a testimonianza della vita quotidiana e straordinaria di due esteti.

È un collezionista di case (a Parigi, Montecarlo, Bretagna, Amburgo), che sono al tempo stesso atelier, studio fotografico, rifugio privato e palcoscenico mondano; ognuna arredata con differente estro, contaminazione di generi continua, cosa che d’altronde è diventata la sigla del suo successo.

Un successo che deve molto anche alla sua grande autoironia. In una delle rare interviste, prende di mira il mito dello stilista: “C’è un aneddoto su Diaghilev. Quando, prima dell’andata in scena di un balletto, gli riferivano che i costumi non erano pronti, diceva: ‘Non vi preoccupate, sono solo stracci’. Cadere in deliquio, piangere sul taffettà, è una cosa ridicola. La moda deve essere felicità: la signora che compra quel vestito non ha bisogno di sapere che avete sofferto nel metterlo al mondo. Un vestito così e a quel prezzo deve essere solo un gioco felice”.

La collaborazione di Lagerfeld con H&M

Osservatore attento, ha inaspettatamente collaborato con la griffe internazionale di moda svedese H&M. Il 12 novembre 2004 un’edizione limitata di diverse creazioni di Lagerfeld viene venduta dai punti H&M selezionati nella rete sparsa in tutto il mondo.

Bastano solo due giorni ed è tutto esaurito. Lagerfeld ancora una volta dimostra di non aver paura nel collaborare con un’azienda dal profilo altamente commerciale. Nello stesso anno, a conferma del suo spirito sempre in fermento, Lagerfeld disegna i costumi e gli abiti di scena per i tour mondiali di Madonna e Kylie Minogue.

Dal 1984 esistono anche collezioni uomo, donna e profumi a nome Karl Lagerfeld che nel 2006 sono state cedute al colosso americano Tommy Hilfiger, ma di cui Karl continua a essere direttore creativo.

Karl Lagerfeld è uno dei personaggi più longevi, profondi e completi della storia della moda di questo secolo. Il primo vero interprete del cambiamento del mercato negli anni Sessanta e uno dei primi a capire il valore della comunicazione. Lagerfeld non ha mai voluto essere il designer semplicemente creativo, ma ha sempre voluto essere certo che i suoi progetti avessero una risposta commerciale, considerandola parte integrante del progetto stilistico. Per questa ragione rimane una figura unica e mitica il cui talento non è probabilmente stato ancora del tutto compreso.

La morte di Karl Lagerfeld

In un giorno gelido di fine febbraio 2019, il 19, per l’esattezza, Karl Lagerfeld muore. Un lutto mondiale. Nello sconcerto totale, si apprende che il kaiser della moda era malato da tempo ma che sino all’ultimo ha cercato di tenere nascosta la sua malattia. Messaggi di cordoglio giungono da tutto il mondo e si convogliano sui social network. Da Fendi a Chanel sino alle sue muse: il coro è unanime. Aveva 85 anni.

I primi segnali giungono con la collezione Haute Couture 2019 quando, al termine della sfilata a salutare il front row è Virginie Viard, suo braccio destro da trent’anni. In una nota ufficiale, Chanel giustifica l’assenza dello stilista come un momento di dura stanchezza.

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