Xuly.Bët
Xuly.Bët brand fondato nel 1991 da Lamine Kouyate
Xuly.Bët è un brand fondato a Parigi nel 1991 da Lamine Kouyate, pioniere nel proporre una moda sostenibile e inclusiva.
Lamine è nato in Mali a Bamako Badian nel 1962, ma all’età di 14 anni lascia la sua terra natale per approdare in Francia dove frequenta la facoltà di architettura. Percorso che abbandona per seguire il sogno di lavorare nel mondo della moda. Era il 1991 quando fonda il suo brand che chiama Xuly.Bët, pseudonimo che nella lingua del Mali vuol dire “colui che apre gli occhi, il cui sguardo buca l’apparenza”.
Lamine Kouyate: il pioniere
Il debutto ufficiale a Parigi nel 1992 quando, in una zona adiacente allo show organizzato da Jean-Paul Gaultier, i suoi modelli sfilano in un parco pubblico portando in spalla enormi stereo. Un modo nuovo per presentare una collezione che anticipa quelle che saranno le tematiche centrali nel mondo della moda attuale: sostenibilità, diversità e creatività.
I capi Xuly.Bët preludono il fenomeno dell’upcycling, realizzati con tessuti recuperati tra vecchi magazzini e mercatini e tenuti insieme da vistose cuciture rosse, e inclusività. Obbiettivo del visionario Lamine è quello di raccontare il volto della Parigi multiculturale, post coloniale e libera. Il brand in poco tempo diventa simbolo di integrazione e celebrazione delle differenze.
Oltre all’upcycling, Lamine Kouyate è stato tra i primi a collaborare con un brand di sportswear, risale al 1995 la sua collaborazione con Puma, ma anche il primo a puntare sul marketing esperienziale, facendo realizzare una pista da skate all’interno del suo store di New York.
Negli anni Lamine non ha mai smesso di disegnare, ma non è stato capace di gestire i cambiamenti che il sistema moda ha imposto, tralasciando l’aspetto finanziario e non seguendo i ritmi frenetici del sistema. Nel 2009 il brand si trasferisce a New York, ma pian piano perde lo smalto conquistato negli anni Novanta.
Nel 2019 il progetto di rilancio. Lamine Kouyate, supportato dal CEO Rodrigo Martinez, ha deciso di “riconciliarsi con Parigi” e riaccendere i riflettori su un brand che sembra essere in perfetta sintonia con i valori di cui la moda attuale si fa promotrice.
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