Agatha
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Agatha

Agatha rappresenta il basic del bijou: due collezioni l’anno dall’impronta molto alla moda, ma dal costo contenuto

Agatha è nata nel 1974 a Parigi da un’idea di Michel Quiniou, nell’80 conta già 20 boutique in Francia; nel ’93 i punti vendita sono 130 (40 dei quali all’estero), nel ’98 sono 160 nelle più importanti città del mondo. L’immagine coordinata rende immediatamente riconoscibili i negozi: il colore di Agatha è il blu. Alla fine del 2000 Agatha conta 178 negozi in 19 paesi del mondo.

Nel 2003 numerose sono le boutique in America. Tra le più prestigiose, quella di Madison Avenue a New York, quella a Beverly Hills e quella a Las Vegas. Due i negozi a Mosca, 11 le città giapponesi che hanno aperto uno o più punti vendita.

Agatha sta attraversando un periodo turbolento. Il marchio di bigiotteria, creato da Michel Quiniou nel 1974 e acquistato nel 2006 dalle mani del suo fondatore da parte della società di Hong Kong King Power, ha problemi finanziari che l’hanno portata a coinvolgere un esperto in piani di rilancio di aziende.

Un negozio Agatha

Ora è Prosphères, entità che sul suo sito web si descrive come specializzata “nella trasformazione e nel rilancio di aziende”, a dirigere il marchio di “gioielli fantasia” con sede ad Aubervilliers (93).

Il direttore di Prosphères, Michel Rességuier, che in passato è stato chiamato al capezzale di società come Caddie o Thomas Cook France, è stato nominato presidente di Agatha nell’agosto del 2016. Due suoi collaboratori assicurano la direzione generale del brand. Come ha preannunciato FashionNetwork, la stessa direzione generale era stata affidata nel marzo del 2016 a Arnaud Saint-Michel, che dal 2012 era il direttore amministrativo e finanziario dela marchio che impiega circa 1.000 persone nel mondo.

Agatha si sta quindi orientando verso la ricerca di investitori per ricostituire la propria liquidità, “facendosi prestare dei soldi o accogliendo degli investitori nel suo capitale.

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