Ravers
Ravers è un movimento nato alla fine degli anni ’80 con uno stile volutamente anti-fashion
In tempi di adesione a un sistema di bisogni esagerati, come il fenomeno delle fashion victims sembra indicare, i Ravers, per quanto generica sia l’etichetta, rappresentano un importante punto di inversione di tendenza.
Tra l’inverno 1987 e la successiva estate, si nota come prende piede uno stile volutamente anti-fashion. Si pone in contrapposizione con gli stili fino ad allora perseguiti. Al posto di una ridda di griffe, semplici T-shirt, acconciature a bigodini e il timido inizio del piercing, di cui l’embrione è il non infrequente uso di scheggiarsi i denti. Ne è complice l’esplosione di fenomeni come i raver-parties (spesso illegali). Questi si svolgevano in magazzini industriali prima e all’aperto poi, sulle note della musica definita Balearic (un misto di Acid house, techno, afro e funk).
I luoghi di culto dei Ravers erano discoteche come l’Amnesia, il Glory’s e lo Space di Ibiza, allora all’apice della Movida Spagnola. Conseguente è la voglia di riproporre al rientro dalle vacanze l’atmosfera e l’euforia di quella estate ’88. Si genera un fenomeno collettivo che ancora persiste e ha il suo centro nella danza estenuante più che nell’abbigliamento.
Leggi anche:
Viktor&Rolf Haute Couture 2021, un rave d’alta moda