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Lineapiù, produttore di filato in fibra di carbonio

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Italiapiù, Pitti Filati.

Lineapiù è un’industria italiana di filati, firma mondiale del settore. Ha sede a Capalle di Prato. Fra i tanti, produce un filato in fibra di carbonio, Relax, ottenuto nel 1993 trasformando gli elementi chimici in filamento e poi abbinandoli a lana, cotone, viscosa. È un filo che filtra e scherma fino al 60 per cento i campi elettromagnetici.

L’industria nasce nel 1975 per produrre filati da maglieria. In pochi anni, ha generato 15 aziende autonome, ognuna con differente e specifica tecnologia. Gli addetti sono 950; la produzione media annua è di 10 milioni di chili di filati ripartiti in cinque linee di prodotto. Il fatturato, nel ’98, ha superato i 300 miliardi. La forza del gruppo sta nella continua innovazione sulla base di una profonda conoscenza delle materie, soprattutto quelle tradizionali: lana, seta, cachemire, alpaca, mohair, pelo di cammello, angora, cotone, viscosa. Ha impiegato due decenni per completare la sua ricerca sulle materie prime.

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Filati

Ora ha capacità innovativa e sintesi estetica tra le più rare. Piace agli stilisti di tutto il mondo. È difficile fare amare un filato che in definitiva è un semilavorato. Lineapiù realizza un programma complesso per suscitare interesse sul filo: master, corsi di specializzazione per giovani diplomati, mostre come quella su Azzedine Alaïa a Palazzo Corsini di Firenze.

A Pitti Filati del ’99, l’azienda ha presentato un filato a cristalli di Swarovski e i filati Cork, Bobol, Loc che creano nel tessuto particolari effetti ottici: assorbono e riflettono la luce. Acquisito il 50 per cento di Julien Mac Donald.

Nel 2002, conseguito un fatturato di 150 milioni di euro, i dipendenti sono 1000 distribuiti in 15 aziende; 30 milioni le maglie prodotte in un anno. Giuliano Coppini è il presidente del Gruppo, coadiuvato dalla figlia Lola. Shalon è l’ultimo filato nato dall’azienda pratese, è in viscosa tridimensionale e in grado di aderire al corpo in maniera sensuale.

L’azienda chiude il 2009 con un fatturato di 26,5 milioni di euro. Guidata dal 2010 da Alessandro Bastagli la gamma dei prodotti di Lineapiù si colloca al vertice del settore, riscuotendo consensi dai più autorevoli stilisti.

Per festeggiare i 40 anni di Lineapiù, nel 2012, prende avio l’Archivio Storico Lineapiù, con oltre 50mila elementi: una sorta di enciclopedia del mondo della moda. Pezzi rari che sono stati inventariati, catalogati, digitalizzati, e organizzati in una esposizione funzionale e fruibile.

Nel 2015 Lineapiù elabora un progetto che si chiama NeTTA, acronimo di New Technology for textile application, e sperimenta un metodo di stampaggio 3D granulare, il più adatto al mondo della maglieria. L’obiettivo è quello di utilizzare, entro il 2025, solo materie prime provenienti da fonti sostenibili, riciclate, biologiche e certificate.

Lineapiù indice ogni anno un concorso, destinato a coloro che sono già operativi nel settore, seleziona e premia un talento per ogni stagione. I vincitori del Lineapiù Award usufruiscono di una borsa biennale che garantisce per 4 stagioni la sponsorizzazione tecnica dei filati Lineapiù e Filclass per la creazione del campionario e la possibilità di accedere e fare ricerca all’interno dell’Archivio Storico Lineapiù.

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