Seydou Keïta
K,  Fotografi

Keïta, Seydou

Seydou Keïta era un fotografo africano che si afferma come ritrattista con ritratti di estrema eleganza

Seydou Keïta
Una coppia ritratta dal fotografo

Seydou Keïta (1921-2001) era un fotografo africano del Mali. Nato in una famiglia numerosa, a quattordici anni riceve in regalo dallo zio una semplice macchina Kodak Brownie. Si appassiona alla fotografia imparando anche a stampare in bianconero da un fotografo di Bamako, la città dove vive e lavora come falegname. Nel 1948 apre uno studio affermandosi come ritrattista fino al punto di essere nominato, nel 1962, fotografo ufficiale del Mali.

Solo nel 1984 la sua fama varca i confini nazionali prima con la collettiva Africa Explores al Center for African Arts di New York, poi nel 1994 con la personale Portraits de 1949 à 1964 alla Fondation Cartier di Parigi accompagnata da un bel catalogo e, due anni dopo, con la retrospettiva esposta allo Smithsonian Institute di Washington.

I suoi ritratti in bianconero conservano una straordinaria eleganza. Uomini e soprattutto donne avvolte nei loro bellissimi drappeggi rappresentano un omaggio all’arte dell’essere e dell’apparire perché, come ricorda lo stesso fotografo, le pose migliori sono quelle preferite dai soggetti e “quando diciamo i ka nyé tan molti traducono stai bene qui, ma il vero significato è sei bello così”. I suoi soggetti si stagliano sui fondali coloratissimi dello studio e si definiscono negli oggetti, accessori, automobili, radio, medaglie, copricapo che definiscono i confini del loro gusto: da questo punto di vista, Keita, sfuggito al destino reportagistico della maggior parte dei fotografi africani, è un autore che attraverso i ritratti parla di moda e del modo di essere della sua gente.

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