F,  Brand e Fashion designer

Francesca Trezzi

Francesca Trezzi: marchio dell’omonima stilista milanese

Francesca Trezzi è nata nel 1974. Ha cominciato a 18 anni a realizzare borse e accessori rigorosamente fatti a mano su richiesta di amici e conoscenti. Francesca coltiva il suo hobby in Italia e all’estero e la passione diventa presto un lavoro. Dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano (1999), sceglie la strada della moda, conseguendo il Master in Fashion Brand Management all’Istituto Marangoni.

Dopo uno stage da Ferré e un’esperienza di manager della produzione da Gilli, grazie alla quale approfondisce la conoscenza del prodotto e dei materiali, Francesca decide di scommettere sulla propria passione per l’accessorio e sulla propria creatività. Sua compagna di avventura è la piccola Gwyneth, un jack-russel simpatico e intelligente che la segue passo passo nella sua avventura. Così nel giugno 2002 nasce il marchio Francesca Trezzi: borse, pochette, ombrelli e tracolle, calzature, ma anche accessori per i fedeli amici dell’uomo, per esempio guinzagli decisamente trendy! Ecco il «new concept» di Francesca: padroni e cani entrambi alla moda. Così per la prossima primavera insieme a borse e scarpe per tutte le ore della giornata, in tessuti e materiali ricercati e inusuali, ecco cucce, impermeabili e bandane per cani, in nuance di colori e stoffe. Il tutto declinato nei colori del sole come arancio e giallo, nelle tinte dei fiori dell’estate come fucsia e turchese, sino ad arrivare ai toni morbidi di salvia e naturali. Con un tocco di bronzo, oro e argento per le occasioni speciali. Francesca Trezzi ha un negozio monomarca a Milano, in corso Garibaldi 44.

S.S. 2021

Le borse di Francesca Trezzi

Disegnava borse e calzature. Ma non le bastava. O meglio, non bastava alla sua cagnolina. E allora Francesca Trezzi ha creato capi e accessori abbinati per padrona e quattro zampe Fantasia al servizio degli amici e parenti. Così nascono le borse di Francesca Trezzi, realizzate rigorosamente a mano e con materiali inusuali. Ma la fantasia si sa ha le briglie sciolte… si comincia anche con gli eventi di beneficenza e il «giro» si allarga.

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