Yoox Net-a-porter
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Yoox Net-a-porter

Yoox Net-a-porter è un top player nell’e-commerce nato dalla fusione di Yoox e The Net-a-porter 

Yoox Net-a-porter è un’azienda che si occupa di vendite online di beni di lusso di moda e design. Il gruppo nasce il 5 ottobre 2015 in seguito alla fusione tra Yoox Group e The Net-a-porter group.

Yoox

Yoox nasce come una startup fondata nel 2000 da Federico Marchetti. Quello che poi diventerà il più grande Internet retailer per la moda di lusso, nasce così a Casalecchio di Reno (Bo) in un magazzino. All’inizio per Marchetti non fu facile raccogliere fiducia ed investimenti, ma non si perse d’animo. Di questo perido iniziale, Marchetti racconta:

dovevo vincere anche lo scetticismo generale. Sono state 10mila le volte che mi sono sentito dire che nessuno avrebbe comprato vestiti via Internet, che la gente voleva vederli, toccarli, provarli in negozio e non a casa propria. Avevo trovato 10mila risposte diverse a quell’obiezione, per non annoiarmi troppo quando dovevo rispondere.

Gli esordi

Fin quando tra le Pagine Gialle trova casualmente il nome di Elserino Piol, responsabile della venture capital in Italia, fondatore del fondo Kiwi management. Inaspettatamente, nel 1999 Piol gli offre tre miliardi di lire e gliene promette altri tre, se il sito fosse andato online entro sei mesi. Piol diventa così il primo investitore di un progetto tutto in divenire. Il 21 marzo del 2000 viene così fondata Yoox e tre mesi dopo, il 21 giugno, va online per la prima volta Yoox.com in italiano e in inglese. Il nome che Marchetti decide di dare alla sua nuova avventura è “Yoox”, dove “Y” e “X” stanno per i cromosomi maschile e femminile e le “O” ricordano il DNA del brand. L’obiettivo è infatti quello di creare un sito web inclusivo, rivolto a tutti e con una forte identità. Parallelamente, l’e-commerce in cui vengono rivenduti i capi invenduti dei grandi marchi, non altera l’immagine del brand.

Dopo Piol, a credere nel progetto arriva Renzo Rosso. Nel 2006, Marchetti mette la sua esperienza nel mondo dell’e-commerce e la sua piattaforma tecnologica al servizio di stilisti e designer per il loro negozio online monomarca. Inizia con Marni – con il lancio del sito powered by Yoox Group, marni.com- poi arriva a Valentino, Armani e tutti i grandi della moda. Nel 2008 Yoox è pioniere della funzionalità “See now, buy now”, lo shopping online direttamente dalle passerelle. Inoltre, nel 2009 inizia un percorso per il quale si distingue ancora oggi: quello della sostenibilità.

Tra sostenibilità e tecnologia

Diviene la prima azienda a pubblicare il Bilancio di sostenibilità annuale e a presentare YOOXYGEN, il primo shop-in-shop online, dedicato esclusivamente alla moda sostenibile.

 

 

Nel 2010, continua il primato di Yoox Group, grazie all’utilizzo di particolari tecnologie per la gestione logistica del prootto. Con un investimento di 20 milioni di euro, l’interporto di Bologna, una delle principali sedi del gruppo diviene il primo punto logistico totalmente automatizzato. Ciò ha permesso di migliorare i tempi di evasione degli ordini e dunque, di migliorare l’efficenza del sito. Oltre 200 addetti si occupano poi della produzione digitale, ovvero la trasformazione di ogni capo in oggetto digitale grazie anche ad un codice Rfid (Radio frequency identification). Yoox decolla e conta in media un ordine ogni 16 secondi con circa 10 milioni di visitatori al giorno.

è il 2012 quando il colosso francese del lusso Kering, si unisce con Yoox Group per creare una joint venture dedicata alla gestione degli store online monomarca di numerosi brand di lusso dello stesso gruppo. Il 25 gennaio 2012 riceve il Premio Leonardo per l’innovazione. Dal 2019 è presente una sezione del sito in cui vengono venduti capi creati appositamente per il brand. La collezione prende il nome di 8 by Yoox e propone capi di tendenza prodotti in modo sostenibile, senza sprechi e ad un prezzo accessibile grazie all’utilizzo dei big data.

Dal 2020 Yoox ha intrapreso il progetto con Vogue Italia, dal nome Vogue YOOX Challenge – The Future of Responsible Fashion, per supportare designer, creativi e start-up di tutto il mondo che attraverso progetti innovativi hanno deciso di investire su un approccio responsabile e sostenibile alla moda e al design, nuova categoria dell’edizione di quest’anno.

Net-a-porter

Mentre Marchetti avviava la sua start up italiana, l’imprenditrice e giornalista amerciana Natalie Massenet fondava nel giugno dello stesso anno Net-a-porter. Net-a-porter è un e-commerce specializzato nella vendita di prodotti di moda di lusso con sede a Londra e controllato dalla Compagnie financiére Richemont. Il sito si distinguerà per diverse innovazioni, tra cui: il servizio di consegna in giornata e per il lancio, nel 2014 di Porter, il primo magazine con contenuti shoppable. Nello stesso anno, sono sviluppati anche i primi servizi cross-channel nel settore di lusso per alcuni online flagship store.

I prodotti presenti nel sito sono sia per uomo che per donna e includono un’ampia gamma di prodotti che spaziano dagli accessori, agli abiti, fino all’intimo e al make-up.

Il gruppo Yoox Net-a-porter

Dalla fusione dei due e-commerce nel 2015 nasce il gruppo unico Yoox Net-a-porter (YNAP). La società, verrà quotata in borsa fino al 2018 e Marchetti deterrà il 5,67% delle quote. Il gruppo continua a gestire siti e-commerce di commercio multimarca e monomarca. Tra i multimarca gestisce yoox.com, MRPORTER.com e shoescribe.com, nato nel 2012 dedicato alle calzature femminili. Il Gruppo diventa leader globale in oltre 180 Paesi per la gestione del lusso e della moda online. Ciò è possibile grazie alla creazione di un’esperienza orientata all’utente moderno, dunque personalizzata e attenta alle sue necessità. Una simile esperienza viene resa mediante l’utilizzo di tecnologie sofisticate, inteliggenza artificiale e l’esigenze di acquisto dell’uomo.

Gestisce inoltre i siti monomarca di 30 marchi tra i quali Moncler, Pomellato, Stone Island, Brioni, Missoni, Dodo e Dsquared2. Dai magazzini di Bologna, oggi la logistica ha sede anche in New Jersey, Shanghai, Hong Kong e Tokyo e il presidente della logistica è Massimiliano Benedetti.

Dalla sua creazione YNAP ha stretto collaborazioni con diverse importanti aziende come IBM, con la quale ha stretto una partnership rivoluzionaria per favorire l’innovazione tecnologica per un mondo sempre più omnichannel. Nel 2016 costruisce una joint venture con Mohamed Alabbar, un imprenditore arabo con il quale investire nel mercato del lusso online orientale. Nel 2017 YNAP, insieme a Valentino, hanno avviato una partnership per creare NEXT ERA, un nuovo modello di business omni-channel con l’obiettivo di dare ai clienti un’esperienza che unisca la boutique fisica con quelli dello store online.

L’acquisizione da parte di Richemont di Yoox 

Il 2018 è l’anno in cui YNAP diventa ufficialmente parte del Gruppo Richemont e si allea con il colosso del commercio asiatico Alibaba, al fine di creare servizi ottimali per i clienti cinesi e per il mercato Orientale.

Nel 2020, il Gruppo procede nella sua missione etica ed ecologica, con una nuova iniziativa rivolta alla moda circolare. Viene lanciato Infiniti 2030, un progetto che intende coinvolgere i clienti per renderli attori attivi delle filiera. La missione del brand è quella di raggiungere entro il 2030 requisiti specifici di sostenibilità come: economia circolare, cultura circolare, attenzione al pianeta, pensiero positivo. In questo stesso anno, YNAP rafforza il rapporto con Armani, un rapporto iniziato con Marchetti nei primi anni 2000. Infatti, Armani e Yoox-net-a-porter Group hanno annunciato un accordo che mira a riprogettare e in chiave evolutiva, digitale e integrata l’esperienza di acquisto nei canali fisici e digitali del gruppo Armani.

Il portfolio delle collaborazioni, continua con il principe Carlo d’Inghilterra. Insieme hanno lanciato una capsule collection sostenibile di 18 capi chiamata Modern Artisan, una collezione di lusso ma destinata a fornire capi duraturi nell’armadio dei consumatori.

A luglio 2021, Federico Marchetti lascia il suo incarico come CEO. Al suo posto Geoffroy Lefebvre, precedentemente direttore per dieci anni della distribuzione digitale di Richemont. 

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