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Von Fürstenberg, Diane 1945

Diane von Fürstenberg, storia di una visionaria della moda 

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Diane Von Fürstenberg, nata come Diane Simone Michelle Halfin, è una stilista belga, fondatrice dell’omonima casa di moda. Diventa famosa negli anni Settanta per i suoi “wrap dress”: abitini di jersey e vestagliette che faranno impazzire l’America.

E’ nata a Bruxelles, nel 1945, da una famiglia ebrea di origine russa e greca. Il suo background di studi in economia la porterà a viaggiare in giro per l’Europa dove si formerà in diverse scuole tra Spagna, Francia e Svizzera.

A Ginevra troverà l’amore e il suo primo marito, il principe Eduard Egon von Fürstenberg, che sposerà nel 1969 all’età di 24 anni e da cui avrà due figli. Lo stesso anno la coppia si trasferirà negli USA dove Diane cambierà radicalmente vita. Frequenta assiduamente il jet set internazionale e l’alta società americana; inserita nell’ambiente, incomincerà a familiarizzare con il mondo della moda e di conseguenza a trarre ispirazione per disegnare abiti.

Ritratto di Diane

La prima collezione del 1970 e il divorzio dal marito

Su incoraggiamento di molte persone influenti, tra cui Diana Vreeland, allora direttrice di Vogue America, presenterà nel 1970 la sua prima collezione al Gotham Hotel di New York City.

Lo stesso anno, dopo appena due di matrimonio, divorzierà. Senza più l’appoggio economico del marito, riuscirà ad avviare la promettente impresa solo grazie all’aiuto dell’amico Richard Conrad e ad un prestito di 30,000 dollari da parte del padre.

I soldi saranno comunque pochi e in mancanza di budget per pagare una modella presterà la sua immagine per la prima campagna pubblicitaria con lo slogan: “Sentiti una donna, indossa un vestito”.

Il manifesto entrerà nella storia del costume per via dell’abito indossato che diventerà simbolo di un’era, destinato a vendere milioni di esemplari in tutti gli Stati Uniti e per l’immagine di Diane eletta a moderna icona di libertà.

I cosmetici Diane von Fürstenberg

Realizzale prime linee di cosmetici e fragranze, come Tatiana, dal nome della figlia e, nel 1979, il libro-mantra Diane Von Furstenberg’s Book of Beauty. Negli anni 80 i suoi cosmetici e i profumi sono al top delle vendite, tuttavia una oculata gestione delle 20 licenze necessita che il ramo cosmetico sia ceduto all’esterno, all’inglese Beecham Group. Nel frattempo, inaugura una sua boutique sulla Quinta Strada, nella quale è in vendita la collezione Diane, immortalata dall’obiettivo del grande fotografo Helmut Newton.

Diane immortalata nello Studio 54 di New York

La linea “wrap dress”

La linea di “wrap dress”, abitini “portafoglio”, rivoluzionari nel loro taglio unico senza zip o bottoni sapevano interpretare perfettamente il gusto e il desiderio di praticità delle donne.

Realizzati in jersey di seta, con stampe fantasiose, talvolta animalier e motivi disegnati anche dall’amico Andy Warhol, i “wrap dress” diventano un capo indispensabile nell’armadio delle donne che valorizza le curve femminili. Diane von Furstenberg si posizionerà così come un’imprenditrice creativa e rivoluzionaria che vestirà una donna pratica e sicura di se.

Le cose cambieranno negli anni Ottanta quando il business incomincerà a vacillare.

Il marchio veniva prodotto sotto molte licenze e Diane sentiva di aver perso il controllo creativo, finendo per non riconoscersi più in quella che era la sua azienda. Ritornerà in Europa per alcuni anni, successivamente si ammalerà di tumore alla gola; per dieci anni sparirà dalle scene.

Gli anni Novanta

Negli anni Novanta, guarita dal cancro, decide che è il momento di ritornare. Più forte di prima Diane riprende in mano le redini dell’azienda aprendo la sua nuova base operativa nel cuore del Meatpacking district di Manhattan. Ai tempi una zona off-limits e poco frequentata, oggi uno dei quartieri più alla moda della grande mela. Rinnoverà il marchio, riducendolo alle tre lettere DvF, e si rivolgerà ad un pubblico sempre più giovane che nel frattempo riscopre le sue creazioni in negozi vintage riportando in auge la firma.

Jerry Hall. Abito in jersey. 1973

Il ritorno in passerella di Diane von Fürstenberg

Nel 2008 è in scena a Firenze, nell’ambito delle manifestazioni di Pitti Immagine con la sfilata pre-Spring Summer 2008-’09 Cruise Collection. Per l’A/I 2010-11, Diane sottoscrive la sua forte concezione di femminilità, nei delicati contrasti maschile-femminile, tra completi sartoriali con skinny pants al polpaccio, strutturati blazer neri con inserti in pelle e destrutturati abitini in chiffon floreale.

Morbide bluse, bolerini con roselline di chiffon, lunghi abiti da sera e minidress sequin, lamè, drappeggi mordi e balze per le gonne. Una collezione dai toni metallici, che spazia da palette di grigi, al bianco al nero, passando per il multicolor.

Yvan Mispelaere, il nuovo direttore creativo

Nel 2010 Yvan Mispelaere, stilista francese con un passato da Prada, Gucci e Valentino, diventa il nuovo designer della griffe. Egli mantiene perfettamente il gusto e la linea del brand, mischiando femminilità sofisticata a sport-chic, con forme fluide, morbidi drappeggi, shorts, bermuda, gonne e blazer destrutturati nei toni del tabacco, beige, sabbia, giallo o lilla, in seta, canvas o jersey. Seguono collezioni realizzate da tuniche dritte, chiodi in pelle e fluidi tubini al ginocchio, stivali, cappelli, il wrap dress rivive in versione sera .

Diane ha costruito un impero della moda a soli vent’anni, lo ha rilanciato a cinquanta e ora struttura le basi per quando vorrà dedicarsi ad altro.

Dal 2001 Diane si è risposata con l’imprenditore americano Barry Diller e dal 2006 ricopre il ruolo di presidente del Council of Fashion Designers of America (sarà spodestata da Tom Ford nel 2019).

Nel 2010 Diane lancia la sua prima fragranza sul mercato, ritornando al suo primo e vero amore, il mondo beauty che la fece debuttare nel 1975. Il profumo viene affiancato da una linea di cosmetici che verrà venduta a partire dal 2011. Cinque anni dopo, nel 2015, Paolo Riva (ex  vice president abbigliamento e merchandising di Tory Burch) viene nominato CEO della griffe. L’obiettivo è rafforzare la rete retailer. L’amministratore delegato lascerà il suo incarico nel 2016.

Jonathan Saunders e la crisi

La regina della moda abdica a favore del giovane Jonathan Saunders nel 2016. Lo stilista, che nel 2015 chiude la sua eponima griffe lanciata nel 2003, ricoprirà il ruolo per solo due stagioni, lasciando la direzione creativa del marchio, nel 2017 e presentando l’ultima collezione pre-fall 2018.

Anche per DFV la pandemia da COVID-19 segna una grave battuta d’arresto. La crisi del 2020 porta la griffe a tagliare il 75% dei dipendenti, ovvero 400 impiegati. Una situazione disastrosa resa ancora più grave dall’addio di Sandra Campos, CEO dal 2018, e della vice presidente alla produzione, Holliday Hofstatter. A ciò si somma anche l’assenza di una guida creativa solida (con un probabile ritorno di Nathan Jenden che aveva lasciato il suo incarico nel 2018). Secondo Business of Fashion, la griffe si appresterebbe a chiudere 18 dei suoi 19 monomarca. Diane, inoltre, spero di poter vendere parte della sua azienda dopo il nulla di fatto con il gruppo Gabby Hirata, a capo dell’aria Asia-Pacific, e quello europeo.

Nel settembre del 2020, nonostante la crisi, H&M annuncia una capsule collection con il marchio, per la realizzazione di alcuni complementi di arredo come vasi, cuscini, coperte e candele con disegni  astratte, oggetti a disegni animalier, forma di labbra e con logo Diane von Furstenberg.

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