Valentino
Brand e Fashion designer,  V

Valentino

Valentino, il brand simbolo di eleganza e moda all’italiana

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Indice

  1. Le origini: Valentino Garavani
  2. La prima sfilata
  3. Valentino e le star di Hollywood
  4. Hdp compra l’azienda
  5. I 40 anni di carriera
  6. Valentino entra nel Gruppo Marzotto
  7. Le nuove linee
  8. L’addio alle passerelle
  9. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli direttori creativi
  10. Valentino nelle mani di Mayhoola

  11. Dalla chiusura di RedValentino al ritorno a Parigi

Le origini: Valentino Garavani

Valentino è una casa di alta moda fondata nel 1960 da Valentino Garavani, all’anagrafe Valentino Clemente Ludovico Garavani (1932). Fin da piccolo, manifesta di possedere un’idea dello stile, dell’eleganza. È una misura che emerge nitida nel primo abito che ha creato per sua zia Rosa, proprietaria di un negozio di passamanerie a Voghera, in via Torino, dove amava trascorrere i pomeriggi giocando con le pezze.

Già da allora prediligeva il rosso: un colore che, più tardi, diventerà il suo portafortuna e il mattatore della sua tavolozza. Lo comprese quando, durante il periodo di apprendistato da Jean Dessès a Parigi, andò all’Opera di Barcellona. Qui rimase folgorato dai costumi di scena tutti rossi:

Valentino Garavani
L’imperatore della moda

“Capii in quel momento che, dopo il bianco e il nero, non esiste colore più bello”.

A 17 anni Valentino lascia Voghera per imparare la moda a Parigi. La velocità nello schizzare figurini gli vale subito l’assunzione da Dessès, dove lavora fino al 1955. Poi passa da Guy Laroche, dove l’apprendistato dura fino al 1957. Torna in Italia per aprire nel 1960, con l’aiuto del padre, un atelier a Roma in via Condotti. Da giovane che disegna nell’ombra per i grandi atelier, diventa padrone. Il debutto avviene proprio a Roma, in sordina. È un fiasco, neppure un abito venduto.

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Valentino Garavani nel suo studio

La prima sfilata

In quegli anni conosce Giancarlo Giammetti, lo studente di architettura che sarà il suo manager, il suo amministratore, il suo uomo di comunicazione. Nel 1962, a Firenze, Valentino sfila per ultimo a Palazzo Pitti. La sala lo travolge con un boato di applausi.

Mia madre disse: “Li senti? Vogliono te, perché ce l’hai fatta, hai vinto”. Dopo nemmeno un’ora, avevano comprato l’intera collezione ed ero sommerso di ordinazioni.

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La sfilata nella Sala Bianca a Palazzo Pitti, 1962

Da allora, i suoi successi si susseguono puntuali, stagione dopo stagione. “Gli americani impazziscono per questo italiano diventato re della moda in poco tempo”, scrive nel 1968 Woman Wear Daily, dopo un’abbagliante sfilata tutta bianca, punteggiata di mantelli, abiti appena drappeggiati.

“La creatività è difficile da spiegare, è come una forza interna, un entusiasmo che non si spegne mai e che mi trasmette la forza di lavorare sempre in modo nuovo. Guardando le cose, le persone per strada la fantasia cammina e l’idea prende corpo attraverso la matita.”

Valentino e le star di Hollywood

Il suo estro vulcanico, al servizio della donna e dell’eleganza raffinata, lascia un segno indelebile nel jet set. Farah Diba fugge dal suo impero indossando un Valentino. Liz Taylor incontra Richard Burton indossando un Valentino. Jackie Kennedy sposa Onassis in un suo abito di pizzo avorio che, per anni, le donne copieranno. È infinita la lista delle celebrità che Valentino veste: da Sofia Loren a Nancy Reagan, da Brooke Shields a Sharon Stone. Poche hanno resistito al fascino dei suoi abiti, sintesi di lusso e grazia modulati con modernità.

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Jackie Kennedy in Valentino il giorno del matrimonio con Onassis
Jackie Kennedy in Valentino il giorno del matrimonio con Onassis.

Ha reinventato i fiocchi trasformandoli nel simbolo della femminilità: uno dei suoi primi abiti impreziosito da questo dettaglio strappò un leggendario applauso di dieci minuti. Padrone assoluto del mestiere, della tecnica, ha trasformato questa virtù artigianale in una bussola per mantenere sempre la rotta della continuità.

Nel 1970 lancia la sua prima collezione Pret-a-Porter PE 1971, attraverso un accordo di produzione con il Gruppo Finanziario Tessile. Nel 1975, porta le sue collezioni  di prêt-à-porter AI 75-76 sulla passerella di Parigi. Il suo successo non ha mai avuto flessioni, è immune da tonfi e resurrezioni. Valentino è soprattutto fiero di aver realizzato la Fondazione Life destinata a raccogliere fondi per aiutare i bambini colpiti dall’Aids.

Una realtà che prende vita nel 1990. Lo stesso anno, lo stilista festeggia a Roma e a Milano i suoi 30 anni di attività con una mostra all’Accademia Valentino, uno spazio pensato e attrezzato per mostre ed eventi culturali.

Hdp compra l’azienda

Nel gennaio del 1998, la “Rolls Royce degli stilisti”, come lo definiscono gli americani, ha, fra le lacrime e rimanendone al vertice creativo, venduto la griffe per 500 miliardi (il fatturato annuo della maison è di 1200 miliardi) alla Hdp, la holding gestita da Maurizio Romiti. Ha detto:

“Ho visto troppi colleghi uscire dalla porta di servizio del loro atelier, per lasciar posto a nuovi creativi che hanno poi snaturato lo stile originale della maison…”

Nel 1999, subito dopo l’acquisizione,  Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli assumono il ruolo di direttori creativi della linea Accessori.

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Valentino Garavani con Claudia Schiffer e Nadja Auermann

Valentino è un uomo schivo, ma sa anche polemizzare con stile e ironia. Quando la giornalista americana Suzy Menkes, terrore degli stilisti, decretò nel 1990 la fine delle top model, criticando chi le sceglieva, Valentino le rispose comprando una pagina pubblicitaria sull’Herald Tribune. “Suzy, hai sbagliato tutto. Love da Valentino e dalle top model” era lo slogan ai piedi di una foto che ritraeva Claudia Schiffer, Nadja Auermann, Elle McPherson.

I 40 anni di carriera

Nel 2001, Valentino, amatissimo dalle star hollywoodiane, sceglie di celebrare i suoi 40 anni di lavoro a Los Angeles. La festa, a scopo benefico (raccoglie fondi per Child Priority) è organizzata insieme a Steven Spielberg e Kate Capshaw, Tom Hanks e Rita Wilson. Durante la serata viene presentato Il libro rosso di Valentino, curato da Franca Sozzani, che contiene le immagini di 40 donne (tra le quali Ashley Judd, Ines Sastre, Isabella Rossellini, Kate Moss, Milla Jovovich) vestite “rosso Valentino” e ritratte dai fotografi più importanti del momento.

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Il libro rosso di Valentino

Nello stesso anno, a marzo, Julia Roberts riceve il suo Oscar in “vintage” Valentino e splende di seta nera su tutti i mass media del mondo, contribuendo a lanciare quella che sarà una delle tendenze più significative della moda degli ultimi anni: il vintage.

Nel febbraio 2002 rappresenta l’Italia, la storica e rara capacità del suo paese di sublimare creatività e artigianato con gusto e superiore eleganza, durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City, trasmessa in mondovisione.

Valentino entra nel Gruppo Marzotto

Nel Marzo del 2002 dopo trattative e voci di corridoio, la Hdp cede la griffe romana al Gruppo Marzotto. Il passaggio di mano avviene per un importo pari a 240 milioni di euro, comprensivo dei debiti finanziari accumulati negli ultimi anni, che al 31 dicembre 2001 ammontavano a 204,4 milioni di euro. Valentino Intimate e Valentino Sand costituiscono i primi frutti del nuovo corso. Con un accordo di licenza triennale, la comasca Albisetti rileva i diritti di produzione e distribuzione a livello mondiale delle collezioni intimo e mare uomo-donna. Le nuove linee esordiscono a Lingerie Americas, la prima manifestazione di settore organizzata negli Stati Uniti, che dal 4 al 6 agosto 2002 ospita 22 marchi italiani di underwear al Pavillion & Altman Building di New York. Le aziende invitate sono più di 125 da tutto il mondo.

Le nuove linee

Nel primo bimestre del 2003 Marzotto fa registrare un aumento dell’1,8% sul fatturato, da attribuire in gran parte al consolidamento di Valentino. A maggio Valentino, con una serie dei suoi abiti “cult”, partecipa alla mostra My favorite dress al Fashion & Textile Museum, museo londinese della moda voluto dalla stilista Zandra Rhodes nel quartiere di Bermondsey, a sud del Tamigi. Lancia gli orologi Valentino Timeless e la linea giovane REDValentino (dove RED sta per Roman Eccentric Dressing). Quest’ultima reinterpreta i suoi inconfondibili moduli atemporali come quelli dei jeans, ma anche dei suoi pezzi più classici come i corti cappotti “Jackie” o il “V Logo” del 1968, ormai parte della storia della moda.

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Linea Red Valentino

Il successo della linea di orologi spinge il marchio a proporre, nel 2004, anche una linea di gioielleria. Il 2005 si apre con il debutto della fragranza V Valentino, creata in collaborazione con Procter & Gamble. Nel corso dell’anno, la diversificazione dell’offerta si espande a 360°. Ci sono, ad esempio, l’accordo di licenza con la spagnola Pronovias per la produzione e commercializzazione di una linea di abiti da sposa, e l’alleanza con Arnolfo di Cambio per la creazione di una linea per la casa dedicata all’Art de la Table. Intanto consistenti riorganizzazioni societarie coinvolgono Valentino S.p.A. e le sue controllate: queste manovre daranno origine al Valentino Fashion Group (VFG), che vede la luce a fine anno.

L’addio alle passerelle

A inizio 2006 Matteo Marzotto diventa presidente della Valentino S.p.A., mentre la carica di amministratore delegato va a Stefano Sassi. Dopo l’importante riassetto del gruppo culminato con l’entrata nel 2007 del fondo di Private Equity Permira, l’anno è dedicato a grandiosi festeggiamenti per i nove lustri di attività del maestro. All’Ara Pacis viene inaugurata una retrospettiva intitolata Valentino a Roma: 45 anni di stile, in concomitanza con le sfilata d’Alta Moda di luglio. Prevedibilmente, a settembre viene annunciato l’addio alle passerelle dello stilista: a ottobre sfila a Parigi la sua ultima collezione, tra standing ovation e commozione generale.

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Mostra “45 anni di stile”

L’erede designata è Alessandra Facchinetti, reduce da una collaborazione con Gucci e con Moncler Gamme Rouge, mentre la collezione maschile, affidata a Ferruccio Pozzoni, debutta nella Ville lumière. Valentino intanto si concede un ultimo bagno di folla con la sfilata Haute Couture di Gennaio del 2008 al Musée Rodin che coincide con la sua uscita dall’azienda. A fine 2008 viene però annunciata la fine della collaborazione tra Alessandra Facchinetti e la maison.

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La collezione per l’addio alle passerelle, 2008

Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli direttori creativi

Sempre nel 2008 Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, già creatori della linea di accessori della griffe, assumono la direzione creativa della linea di abbigliamento. Nel 2009 si conclude anche la collaborazione con Ferruccio Pozzoni. Nel 2011 Valentino ha totalizzato un utile netto di 2,6 milioni di euro nei primi sei mesi dell’esercizio, rispetto al rosso di 7,4 milioni dello stesso periodo nel 2010.

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Mariagrazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli

Il 7 settembre 2011 Anna Wintour consegna a Valentino il premio Couture Council Award per l’Arte nella Moda 2011 a New York. Valentino non rinnova la liaison con Safilo e sigla un accordo di licenza internazionale con Marchon, con decorrenza dal 1 gennaio 2012, per la produzione e distribuzione di occhiali da sole e vista. Nel gennaio 2012 la maison Valentino è l’ospite speciale di Pitti Uomo 81 nella Fortezza da Basso di Firenze. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli presentano la collezione uomo A/I 2012-13, sfilando per la prima volta.

Valentino nelle mani di Mayhoola

Nel 2011 la Maison Valentino celebra i 50 anni di carriera e lancia l’ideazione di un nuovo Store Concept. che sarà inaugurato nel Febbraio 2012 a Milano in via Montenapoleone 20. L’innovativo store è stato pensato dall’architetto David Chipperfield insieme a Chiuri e Piccioli. La maison, da quando Chiuri e Piccioli sono alla guida della parte stilistica, ha vissuto un periodo di forte evoluzione.

Nel 2012 la Maison è la special guest di Pitti Uomo 81 con una collezione AI 2012-2013. Nell0 stesso anno la Valentino S.p.A viene acquistata da Mayhoola for Investments S.P.C., un primario investitore del Qatar per 600 milioni di euro. A fine anno il brand lancia il “Valentino Garavani Virtual Museum” che apre una finestra sul mondo del designer che ha lasciato la direzione creativa nel 2008.

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Museo Virtuale 2015

Nel Giugno del 2013 si registra la prima sfilata della collezione AI 2013-14 presso l’Hotel Solomon de Rothschild e a Novembre la sfilata della collezione speciale Shanghai 2013 Haute Couture e Pret-a-Porter.

Nel 2014 viene aperto il primo Store Concept Uomo a Parigi al 273 di Rue St. Honore. E a seguire il Flagship Store di New York al 693 di Fifth Avenue al quale segue la sfilata Haute Couture alla “Sala Bianca 945” di New York.

Il gruppo del lusso ha chiuso il 2013 con un fatturato in crescita del 25% a circa 490 milioni di euro. Anche il 2015 chiude con ricavi a +48% per 986,9 milioni di euro e un ebitda quasi raddoppiato a 180,2 milioni di euro. Valentino ha comunicato con una nota ufficiale il 7 luglio 2016 la nomina di Pierpaolo Piccioli come unico direttore creativo della maison romana in seguito alla decisione di Maria Grazia Chiuri di lasciare l’azienda dopo 17 anni, di cui 8 nel ruolo di co-direttore creativo con Piccioli.

Pierpaolo Piccioli alla guida solista

In Ottobre del 2016 viene presentata la prima collezione Pret-a-Porter PE 2017 sotto la direzione unica di Pierpaolo Piccioli.

Nel 2016 la licenza della seconda linea passa alla Staff International di OTB. La licenza proseguirà fino almeno alla Primavera/Estate 2018. Luxottica Group e Valentino hanno siglato un accordo di licenza delle collezioni di occhiali. Il nuovo accordo, della durata di dieci anni, è operativo da gennaio 2017.

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Collezione primavera estate 2017

Dalla chiusura di REDValentino al ritorno a Parigi

Nella cronaca nera della moda protagonista è, nel 2020, la pandemia da Coronavirus. Big e non, del settore, sono stravolti dal Coronavirus che annienta ogni probabilità di crescita per i marchi; al contrario, per alcuni si rivela fatale. 

Nel caso di Valentino, che nel 2020 vede l’ingresso di Jacopo Venturini nelle vesti di amministratore delegato, al posto di Stefano Sassi, si parla di un calo di fatturato del 28% con ricavi pari a 882 milioni di euro. A bilanciare la flessione è l’online che raggiunge il +62% delle vendite.

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Zendaya per la campagna autunno/inverno 2021

Proprio a causa della pandemia, Valentino sposta le sue sfilate in Italia al fine di tutelare i propri lavoratori. Il 1° marzo del 2021 sfila all’interno della meravigliosa cornice del Teatro Piccolo di Milano con la collezione Act Collection, dal mood anni Settanta e giocata su una palette del bianco e del nero.

I guai giudiziari, invece, arrivano nel febbraio del 2021 quando Valentino viene citato in giudizio dal proprietario dell’ex flagship store sulla Fifth Avenue di Manhattan (693 Fifth Owner LLC) per 207, 1 milioni di dollari, l’equivalente di 16 anni di contratto di locazione al quale si sommano 12,9 milioni di dollari per la ristrutturazione di alcune parti del negozio. I dissapori nascono dopo la decisione dei vertici della griffe di chiudere il negozio a causa del calo di vendite in pieno periodo pandemico.

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Mariacarla Boscono per Valentino Couture 2021

Altra tegola sulla testa della griffe (e che si aggiunge ad una situazione non poco complicata) è la chiusura della linea giovane REDValentino (lanciata nel 2003) per il quale si pensa di sospendere la produzione a partire dal 2024. “La visione estetica del nostro direttore creativo (Pierpaolo Piccioli, ndr), unita allo spirito artigianale delle lavorazioni e all’eccellenza nell’esecuzione, si armonizza perfettamente con nuove tecnologie e obiettivi futuri. Gli input a cui i clienti, o i nostri friends of the house, sono quotidianamente esposti sono tantissimi. In uno scenario del genere, la concentrazione di messaggi su uno e un solo brand potrà sostenere una crescita più organica della maison”, comunica Jacopo Venturini.

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Valentino a Venezia

Nel contempo, però, Venturini annuncia la svolta eco-friendly di Valentino con l’esclusione, dalle collezioni, della pelliccia. La Valentino Polar, che produce vello di animale, terminerà la sua produzione nel 2021. Il 2 Ottobre 2021 Valentino torna a sfilare a Parigi, dopo una breve presenza a Milano.

La Maison ha terminato il 2021 con un fatturato di 1,23 miliardi di euro. Il beauty e le fragranze hanno registrato un aumento del +97%. Il mese di dicembre dello stesso anno è stato il mese più performante nella storia della maison romana. 

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