Strada, Nanni 1941
Nanni Strada (1941), designer italiana
Conosciuta sin dagli anni ’60 per le sue ricerche sulla modularità dell’abito, Nanni Strada è una fashion designer per studi milanese, disegna la sua prima collezione per Cadette nel ’67, accessori per Fiorucci, costumi da bagno per La Perla, maglie per Missoni e Avon Celli nel ’69, per Sportmax nel ’70.
Nel ’74, la grande intuizione: realizza maglieria a pelle senza cucitura, con speciali macchine per calzetteria. Una ricerca che, applicata all’abito, nel ’79 le fa vincere il Compasso d’oro, ambitissimo premio per il design, con un vestito senza cuciture. In quegli stessi anni, per Dolomite realizza il primo piumino da montagna climatizzato e la collezione Sottosport per Zegna.
Negli anni ’80, disegna soprattutto per Oriente e Cina. Dall’84, si espande nel mondo e apre prima una serie di negozi in Portogallo, poi in Giappone. Nell’86, inaugura il Nanni Strada Design Studio a Milano dove lancia i suoi famosi torchon, abiti da viaggio plissettati che, qualche anno dopo, saranno “reinterpretati” dal giapponese Miyake. Nel ’74 realizza Il manto e la pelle, un film presentato alla Triennale di Milano, e nel ’98 pubblica Moda Design, un’autobiografia che è anche un interessante viaggio, visto dall’interno, sullo stretto legame che esiste tra design e moda.
Gli anni Duemila vedono la vedono protagonista di numerose mostre, nel 2003 viene inaugurata alla Triennale di Milano una mostra monografica dedicata alla designer milanese. Parallelamente Nanni Strada svolge dagli anni Novanta, un’attività di docenza nelle più prestigiose scuole di design e università. Ha tenuto corsi alla Domus Academy, al Politecnico di Milano e dal 2002 al 2010 è responsabile del corso di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2020 Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison Dior, ha dichiarato di essersi ispirata al lavoro di Nanni Strada per la realizzazione della collezione Spring Summer 2021. La designer romana ha lavorato sul concetto cardine del lavoro della Strada, ossia la concezione dell’abito come oggetto da abitare.
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