Stefanel
Stefanel: Gruppo tessile italiano
Stefanel. Un giro d’affari, nel 1999, di oltre 600 miliardi di lire, produttore e distributore di 11 marchi, più di 5 mila punti vendita nel mondo, 1300 dipendenti: sono queste le dimensioni della Stefanel che dall’87 è quotata in Borsa.
La storia dell’azienda
La storia dell’azienda comincia nel ’59, quando Carlo Stefanel (1925-1987) avvia il Maglificio Piave, a Ponte di Piave, in provincia di Treviso. Nel ’66 arrivano in azienda i figli Giuseppe e Giovanna che, alla scomparsa del padre prenderanno le redini del Gruppo. Giuseppe come presidente e amministratore delegato, Giovanna come designer delle collezioni.
Alla metà degli anni ’70, il Maglificio Piave compie una prima svolta commerciale, creando il marchio Sigma e optando per la vendita al dettaglio dei suoi prodotti attraverso una propria rete di agenti. Nell’80 apre a Siena il primo negozio in franchising col nuovo marchio Stefanel.
L’espansione all’estero di Stefanel
Il debutto all’estero avviene a Parigi, due anni dopo. Tra l’82 e l’84, il marchio Stefanel prende totalmente il posto dell’originario nome Maglificio Piave. Tra l’84 e l’88 l’azienda incrementa di quasi quattro volte il proprio fatturato e i propri negozi. Sul finire degli anni ’80, attraverso una serie di acquisizioni e di accordi internazionali, assume le compiute dimensioni di un grande gruppo industriale e si allarga a coprire fasce di mercato anche nello sportswear, nel jeans e nel prêt-à-porter.
Dalla primavera-estate ’97, produce le linee Ck di Calvin Klein grazie a una joint venture creata nel dicembre ’95. Oggi possiede i marchi Peter Hadley, collezioni per uomo e donna in stile anglo-bostoniano (Italia, Europa); Be e S.p.q.r. City, nati dalla collaborazione con gli stilisti francesi Marithé e Franµois Girbaud; Museum, uno stile outdoor sofisticato; New England e Rebecca Allison, specializzati nella camiceria. Ha 3 stabilimenti produttivi per la realizzazione delle collezioni del proprio marchio (Ponte di Piave, Salgareda e Bucarest in Romania), più altri 3 per gli altri marchi. Acquisisce il 95 per cento di Hallhuber, società tedesca proprietaria di 44 punti vendita in Germania, il cui fatturato nel 1999 è stato di 92 miliardi di lire. L’operazione è costata 35 miliardi di lire.
La crisi
Dopo gli anni del boom, Stefanel vive un lungo periodo di crisi iniziata nel 2009, dopo l’insorgere di problemi strutturali e un importante calo delle vendite (nel 2013 si registra un calo del 12% rispetto all’anno precedente). Nel settembre 2017 entrano nel capitale i due fondi Oxy Capital e Attestor (alla famiglia rimane il 16,4% delle quote) con l’obbiettivo si salvare l’azienda puntando sul canale wholesale, con il ridimensionamento dei negozi e nuovi investimenti relativi ai social, oltre ad una rivoluzione nel design.
La situazione tuttavia precipita, fino al 2019 quando salta il tentativo di trovare un accordo con i creditori. L’azienda rinuncia alla procedura di concordato preventivo e passa in amministrazione controllata.
Il rilancio con il gruppo Ovs
Nel marzo 2021 Stefanel (con 23 store su 27) entra nel gruppo Ovs per 3,2 milioni di euro. Prende avvio così il piano di rilancio dell’azienda che prevede l’apertura di 30 store dislocati nella Penisola. Creare nuovi codici e recuperare l’heritage attraverso una proposta di pezzi pensati per durare a lungo.
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