Seletti
Seletti, l’azienda di prodotti di design che lavora su progetti di design e sulle caratteristiche creative delle eccellenze italiane
Seletti, azienda di design nata a Mantova nel 1964, fondata da Romano e Maria Seletti.
Indice:
- Le origini
- Stefano Seletti
- L’arte quotidiana di Seletti
- Le collezioni
- Collaborazioni
- Lighting design
- Store
- Designer
- Alessandra Baldereschi
- Alessandro Dubini
- Alessandro Zambelli
- Alistair Law
- Antonio Arico
- BBMDS
- Cristina Celestino
- CTRLZAK Art & Design Studio
- Elena Salmistraro
- Emanuele Magini
- Gio Tirotto
- Héctor Serrano
- Lorenzo Petrantoni
- Marcantonio Raimondi Malerba
- Maxime Ansiau
- Note design studio
- Sebastiano Tosi
- Studio AMeBE
- Studio job
Le origini
Seletti apre i battenti nel 1964 a Cicognara, in provincia di Mantova. L’azienda si concentra su progetti di design e sulle caratteristiche creative delle eccellenze italiane. Fin dalla sua fondazione, ha perseguito la missione di valorizzare la professionalità, il servizio e soprattutto una ricerca di prodotti senza fine, cercando di migliorare, innovare e originalità. Romano e Maria Seletti, genitori di Stefano e fondatori del brand, da subito sviluppano rapporti d’affari in Cina, Thailandia, India e tutto l’Oriente, grazie anche al supporto di Luigi Goglio, esperto in relazioni commerciali internazionali.
“Inizialmente mio padre importava le tazze di latta, le tovaglie di plastica, i cestini portapenne di bambù, i sottopentola di paglia che tutti avevano in casa…e li vendeva nei mercati. La distribuzione era questa: importatore, grossista, poi il prodotto veniva venduto nei mercati rionali di Roma, Napoli, Torino. Siamo stati i primi a mettere i codice a barre su questi prodotti e siamo stati i primi a dare un servizio legato al packaging del prodotto.” Stefano Seletti.
Seletti ha scritto e continua a delineare la storia italiana del design e dell’arredo.
Stefano Seletti
Stefano, dai primi anni ’90, è il patron di Seletti, che dai pentolini da latte e i battipanni venduti nei mercati rionali di Roma è passata agli scaffali del MoMA Design Store di New York. Insieme alla sorella Miria, è a capo di una delle aziende che hanno costruito la memoria quotidiana del design e dell’arredo in Italia. La prima intuizione di Stefano risale agli inizi della sua carriera in Seletti. I colossi della Gdo ben presto si erano, infatti, accorti che era possibile importare direttamente dalla Cina. Stefano capisce che l’attività andava ripensata. Mossa geniale: Stefano vede i bicchierini di plastica del caffè e pensa a riprodurli in materiale nobile. E così nasce Estetico Quotidiano, una linea che è tuttora tra le più richieste di Seletti. Stefano segna il punto di non ritorno, quello della definitiva scelta di applicare nuovi concetti estetici a oggetti di uso comune.
Il networking delle conoscenze e delle curiosità culturali, la volontà di unire quotidianità a unicità artistica, sono dunque alla base di questa sorta di crescita rinnovata. L’orizzonte creativo continua quindi ad allargarsi: nuovi materiali, dal metallo al vetro alla porcellana e nuove tipologie di oggetti, che s’impongono rapidamente come inediti classici, invadono le collezioni del gruppo. I prodotti si arricchiscono insomma di stile, qualità e riconoscibilità.
L’arte quotidiana di Seletti
“Siamo passati dalle grandi quantità della Gdo alle piccole quantità del design selezionato. Oggi abbiamo reinvertito di nuovo questo processo, la mia attenzione è puntata sulla realizzazione di prodotti più popolari ma ad alto contenuto di creatività e spunto artistico, democratici nel prezzo.“
racconta Seletti, sottolineando anche l’apertura a giovani creativi nostrani e internazionali. La filosofia dell’azienda è ora perfettamente in linea con il concetto Toiletpaper. Maurizio Cattelan, che ha fatto pezzi da un milione di euro, ora fa il contrario: un milione di pezzi da un euro, secondo una logica prettamente contemporanea. Con la seconda generazione alla guida, l’azienda si focalizza ulteriormente su progetti di design “tout-court” e sulla creatività di eccellenza Italiana. “A tutto si può dare un’estetica” è la conclusione di Stefano Seletti, che si muove solo ed unicamente secondo il suo caro motto: (R)Evolution is the only solution. L’identità del brand oggi è sinonimo di valore, movimento, provocazione, innovazione, accostamento originale. È arte fusa a icone del quotidiano, oggetti che comunicano all’utilizzatore finale un messaggio di forma, funzione e di possibilità di creazione di uno stile di vita unico, personale, divertente.
Le collezioni
Seletti è un luogo affascinante che unisce il design alla pop art. Seletti è un’azienda rivoluzionaria che spicca per i suoi insoliti accostamenti, i richiami all’arte e la costante ricerca della creatività, che si manifesta attraverso la produzione di mobili, complementi d’arredo e accessori dal design innovativo e mai banale.
I best-seller del brand sono la collezione Pantone e la serie Neon: Linea, Numeri, Alfabeto, Simboli, che pone la celebre gamma di colori su oggetti di uso quotidiano. I piatti e le tazze Hybrid, invece, offrono un vivace mix di tradizione e modernità, configurandosi come veri oggetti cult. Un prodotto emblematico della logica trasversale dell’azienda è “Vegaz“, elemento d’illuminazione da interni che riproduce la forma di tutte le lettere dell’alfabeto. Ogni lettera è realizzata in metallo e si accende grazie a una sequenza di led, dunque a basso consumo, di grande impatto scenografico.
Collaborazioni con Seletti
Il grande showroom di Cicognara è un vero e proprio giacimento di idee innovative, partorite direttamente da Selab (il laboratorio di progettazione della Seletti) oppure in collaborazione con architetti, designer e artisti di primo piano. Oggi, con la seconda generazione al comando, l’azienda ha una nuova strategia e collabora con designer italiani e internazionali, con artisti, ex artisti o artisti in pensione.
Altra collaborazione di qualità della Seletti è col marchio Diesel, frutto di una comunità di vedute tra Stefano e il figlio di Renzo Rosso. Ad essere premiata col Design Award 2015 è la Machine Collection, una linea di casalinghi che ricorda ingranaggi, bulloni e chiavi inglesi. Ed anche l’altra linea in comune, Cosmic Diner, sta riscuotendo grande successo: un servizio di piatti colorati come i pianeti del sistema solare, con tanto di Sole e Luna.
Lighting design
È un cerchio che si chiude, l’evoluzione che diventa rivoluzione. Non per nulla la parola-simbolo dell’azienda è (R)Evolution, ben accesa proprio all’ingresso della showroom. Ed anch’essa realizzata grazie a una delle idee nuove, sviluppata quando si è deciso di entrare nel settore dell’illuminazione. Sottolinea Seletti:
“Certo non potevamo confrontarci con mostri sacri come Flos o Foscarini: per questo abbiamo creato Neon Art, l’alfabeto luminoso, con lettere e simboli che si possono assemblare per comporre scritte a piacere“
Illuminazione personalizzata. Ma ci sono anche le Lightthink-Boxes, scatole luminose in tre formati con tre scritte standard ed una lasciata alla fantasia dell’acquirente. E stanno andando fortissimo le Monkey Lamp, scimmiette che reggono una lampada. La Cina, comunque, resta un punto di riferimento: Seletti non produce, fa produrre, soprattutto in Cina.
Il lighting è il settore più trainante in termini di fatturato. I bestseller Seletti sono le lettere al neon, proprio perché non si tratta solo di decorazione, ma anche di illuminazione. Come per Estetico Quotidiano, che potevi prendere con i punti dell’Esselunga. Per la Milano Design week 2018 Seletti collabora con Studio Job. Insieme presenteranno la nuova lampada Cora, con il suo street-style da fumetto.
Store
Due sono le filiali ufficiali, Seletti Nord America e Seletti China, centinaia di negozi in tutto il mondo, fiere in ogni dove e un laboratorio creativo interno – il Selab – che sforna prodotti popolari con una forte connotazione artistica. Eppure, nonostante il mercato globale, la mondanità e il successo, Seletti mantiene cuore e base operativa a Viadana, in provincia di Mantova, dove conta oltre settemila metri quadri di showroom a ridosso del Po.
Milano pop-up store
Designer per Seletti
Alessandra Baldereschi
Alessandro Dubini
Dopo gli studi di design e architettura a Milano e una laurea in ingegneria, ha aperto il suo primo studio a Como, in Italia. Il lavoro di Alessandro è intuitivo ed eclettico, caratterizzato da un’eleganza che si sposa spesso con un tocco giocoso e magico. Ridefinisce le arti decorative per l’epoca contemporanea, utilizza tecnologie e materiali innovativi con una notevole sensibilità progettuale e crea atmosfere e oggetti con un forte effetto emotivo. Curioso e creativo, Alessandro si muove liberamente dal design all’architettura, dalla direzione artistica alle installazioni d’arte.
Alessandro Zambelli
Alistair Law
Designer britannico. Formatosi come ingegnere strutturale nella rinomata società di ingegneria Arup, il suo approccio combina un’estetica minimale nutrita dalla sua infanzia in Scandinavia con una complessità ispirata alla natura.
Antonio Arico
Diplomato al Politecnico di Milano e all’Alta Scuola Politecnica, Antonio ha mostrato fin da piccolo interesse ed energia nel trovare la propria lingua e il modo di definire il suo amore per il design. Il suo lavoro è già stato mostrato in tutta Europa: in Germania al DMY, in Italia durante il Salone del Mobile di Milano, a Torino per la mostra WABI SABI, in Polonia nel museo della ceramica di Design Centrum Kielce e in Francia alla Maison & objets.
BBMDS
Alessio Baschera, Fabio Brigolin e Matteo Mocchi nel 2010 creano uno studio di design in continua evoluzione incentrato su norme impegnative ed esplorando nuovi territori. BBMDS progetta spazi e prodotti per marchi di nicchia ma anche grandi aziende globali.
Cristina Celestino
Nata nell’80 a Pordenone, nel 2005 si è laureata in Architettura presso l’Università IUAV di Venezia. Poi, dal 2009 sviluppa la propria produzione di mobili e lampade con il nome di “ATTICO”, con sede a Milano. Comuni a tutti i progetti sono le geometrie e il rigore definiti in combinazione con una sottile interazione sull’atteggiamento delle forme d’uso tradizionali che, attraverso piccole variazioni, cambiano la direzione dell’oggetto e lo caricano di significati diversi.
CTRLZAK Art & Design Studio
CTRLZAK Art & Design Studio è un team multidisciplinare fondato da Thanos Zakopoulos e Katia Meneghini. Lo studio opera a livello internazionale nel campo dell’arte contemporanea e del design con una visione creativa che non è limitata da un framework specifico, sviluppando così un lavoro che spazia dal design del prodotto e dello spazio a progetti artistici e installazioni specifici del caso.
Elena Salmistraro
Nato ad Arezzo, ha conseguito la laurea in Disegno Industriale presso il Politecnico di Milano. I suoi progetti hanno ricevuto premi e riconoscimenti internazionali come Good Design Award al Museum of Architecture and Design di Chicago, il premio IF product design e l’indice di design ADI.
Gio Tirotto
Tutto ciò che disegna viene dall’attenzione verso ciò che lo circonda, vivente o inanimato. Se c’è un limite tra arte e design, cerca di cancellarlo e riprogettare tutte le complicità esistenti tra gli esseri umani e gli oggetti. Nel 2012 fonda PADIGLIONEITALIA con Alessandro Zambelli, dove il progetto di ricerca è alla base della mostra che si tiene ogni anno durante la Milano Design Week.
Héctor Serrano
Lorenzo Petrantoni
Nato a Genova nel ’70. Dopo aver studiato arti grafiche a Milano, si è trasferito in Francia per lavorare come direttore artistico presso Young & Rubicam. Quindi dedicò completamente il suo tempo alla sua carriera illustrativa.
Marcantonio Raimondi Malerba
Nato nel ’76 a Massalombarda, ha frequentato l’Istituto d’arte e l’Accademia di Belle Arti. Presto inizia a creare pezzi unici di design in parallelo con una produzione artistica, ma le due carriere cominciano gradualmente a contaminarsi. I collegamenti tra l’uomo e la natura sono il suo tema preferito. L’ispirazione principale viene, quindi, dalla natura e dai suoi principi di vita. Ha imparato dall’arte come un’idea può essere elegante, ecco perché è sempre alla ricerca di concetti puri e sintesi.
Maxime Ansiau
Nato in Francia (Parigi ’72), ha studiato Arte e Design all’Università di Brighton, per poi trasferirsi nei Paesi Bassi. Infatti, qui ha aperto il proprio studio a Rotterdam.