Salvini
Brand e Fashion designer,  S

Salvini 1924

Marchio di gioielleria del Damiani Group: Salvini

L’impresa Salvini è fondata nel 1924 da Enrico Grassi Damiani a Valenza, quindi è ampliata dal figlio Damiano che entra in azienda nel 1934: già all’epoca clienti dei Damiani erano facoltosi imprenditori e nobili che ordinavano pezzi di lusso alquanto costosi; tale peculiarità del lusso è quella che sempre distinguerà i prodotti marchiati Damiani.

Salvini

Salvini è espressione del gusto classico, aggiornato sui canoni della contemporaneità. Il brand Salvini rappresenta dagli anni ’70 la sintesi della ricerca di design e dell’innovazione tecnica che è alla base dell’attività produttiva del Gruppo. Le creazioni, che valorizzano pietre preziose d’alta qualità in soluzioni compositive di nitido rigore formale, hanno legato il loro nome prima a quelli di note modelle come Melanine Rogers e René Simonsen. Poi, con gli anni ’90, a quello dell’attrice Francesca Neri, testimonial del marchio, e di grandi fotografi come Christophe Kutner, Daniela Federici, Brigitte Niedermair, Gianpaolo Barbieri, che ne hanno firmato in modo incisivo le campagne pubblicitarie a cavallo del nuovo millennio.

Ogni gioiello Salvini è inconfondibile. La qualità delle gemme, la perfezione e la precisione delle lavorazioni lo identificano come unico e riconoscibile. E poi la manualità sapiente, la massima cura dei dettagli, lo studio innovativo del design. Ma anche le materie prime pregiate: tutto concorre a creare veri e propri capolavori di arte

Quotazione in borsa

Nel 2007 il gruppo si quota in Borsa a 4 euro ad azione per un valore totale di 102 milioni, operazione non di grande successo, poiché l’anno successivo il titolo è in notevole perdita

Poi, nel 2016 l’acquisizione di Venini di Venezia, celebre vetreria artistica dove sono esposti 45 mila disegni, 6 mila foto d’epoca e 4 mila opere d’arte. Nel 2018 la società controlla 63 punti vendita diretti nel mondo e 16 negozi in franchising, ubicati nelle vie più esclusive delle principali città.

Invece, nel gennaio 2019 l’azienda lancia un’OPA per il delisting dalla Borsa: dal debutto ha perso oltre il 75% del valore.

Leggi anche: 

Damiani

Q-pot

Tiffany e Supreme insieme: i marchi nel 2021 modernizzano la loro forza collaborando