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Nike: brand americano leader nello sportswear

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Indice

  1. La filosofia del brand
  2. Sviluppo del brand
  3. Le critiche
  4. Gli anni 2000
  5. Collaborazioni e sponsorizzazioni Nike
  6. Inaugurazioni
  7. Il business sostenibile di Nike
  8. Dal 2017
  9. 2018-2021

Nike è un brand americano di scarpe sportive, nato nell’Oregon come Blue Ribbon Sports, nel 1964, per volontà di Phil Knight e Bill Bowerman (morto nel ’99).

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Bill Bowerman
Phil Knight

Nel 1971, divenne la famosa Nike che conosciamo oggi. Nella mitologia greca, Nike è la dea della vittoria e rappresenta il successo in guerra e nelle competizioni sportive. I due famosi motti del brand sono “just do it” e il famigerato “swoosh”. Nike ha contribuito in modo determinante a imporre come scarpe di tutti i giorni le cosiddette basket, nei loro innumerevoli modelli, colori e tecnologie. Vanta come testimonial Michael Jordan, stella dei Chicago Bulls, uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi.

La filosofia del brand

Sin dagli albori, seguì una doppia filosofia, sviluppando calzature innovative e creando una strategia di comunicazione potente ed emotivamente coinvolgente. Nike ebbe grande successo ai Giochi Olimpici di Barcellona (1992): la squadra americana di basket (il famoso Dream Team, composto dai professionisti dell’Nba) calzava scarpe Nike. Inoltre, Ilie Nastase, tennista rivoluzionaria ed eclettica, fu la prima di una lunga lista di atleti che rappresentarono Nike nel corso degli anni. Tutto questo diede a Nike la possibilità di mostrarsi al mondo nella migliore maniera possibile.

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Dream Team 1992

Nike fu il primo brand a proporre, agli inizi degli anni ’80, la scarpa adatta per ogni singola disciplina sportiva: jogging, aerobica, body building, running. La decisione che risultò essere decisiva per il successo fu quella di inserire, nulle suole, un’intercapedine d’aria, prendendo spunto dalla tecnologia che dott. Martin già utilizzava. Quest’idea rese le calzature Nike Air leader del settore. A New York, nel cuore di Manhattan, la società aprì un modernissimo show room di più piani, i cui interni sono organizzati secondo i vari sport di cui Nike si occupava.

Sviluppo del brand

Nell’aprile 2002 Nike e Philips annunciarono di aver trovato un accordo per lo sviluppo di apparecchiature elettroniche pensate per l’attività fisica. La collaborazione iniziò a settembre, con il lancio di un lettore cd adatto alle sollecitazioni degli sportivi. Dopo il successo delle scarpe “di rapido utilizzo” senza lacci, nacque la linea di abbigliamento casual Nike Presto. La collezione, ampliata, comprendeva capi d’abbigliamento, orologi e borse.

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Adv Air Jordan, Michael Jordan e Spike Lee

A giugno, partì l’operazione di franchising del comparto europeo della multinazionale. L’inaugurazione dello store viennese da 350 mq fu la prima di una serie di spazi di prova da inaugurare in Europa nel giro di pochi mesi. La multinazionale intendeva arrivare all’apertura di 100 negozi europei entro il 2008. A dicembre vi fu l’inaugurazione del negozio di Milano, due piani in Corso Buenos Aires.

Nel secondo trimestre del 2002, le vendite totali in Europa, Medio Oriente e Africa aumentarono dell’8%. Nello stesso periodo, invece, nel continente americano le vendite calarono dell’8%, sempre in base ai secondi tre mesi dell’anno. Entro il 2003 venne programmato il lancio worldwide delle scarpe per bambini 1-6 anni, ispirate alla serie Bionicle della Lego.

Le critiche

Nike fu tacciata di sfruttamento del lavoro minorile, in più in fabbriche che versavano in pessime condizioni. In risposta alle accuse, il brand annunciò che i programmi futuri sarebbero stati sempre controllati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, al fine di prevenire lo sfruttamento dei bambini.

Nel 2004, Phil Knight lasciò la posizione di CEO, rimanendo, però, Presidente. William D. Perez fu la persona scelta per sostituirlo. La società chiuse l’anno con ricavi superiori ai 12,25 miliardi di dollari; fece donazioni significative (37,3 milioni di dollari in contanti) per In-Kind e più di 4.500 dollari a organizzazioni non-profit, anche a sostegno dell’attività fisica giovanile, per garantire alle nuove generazioni non solo divertimento, ma anche e soprattutto la salute.

Un anno dopo, Nike è diventò la prima azienda nel settore sport a divulgare informazioni relative alla sede operativa, al fine di incoraggiare la trasparenza nel settore produttivo. Nello stesso periodo, Rafael Nadal, stella del tennis, divenne nuovo portavoce di Nike. La società introdusse le Nike Free, scarpe da corsa molto minimal, che divennero anche il modello più ammortizzato dell’intero settore sport.

Gli anni 2000

All’inizio del 2006, il William Perez lasciò la sua posizione di CEO. L’essere il più possibile trasparente, impegno che l’azienda da tempo aveva preso, stava rendendo la società la migliore compagnia statunitense e una delle prime 10 al mondo nella classifica del Global Reporters in termini di sostenibilità.

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Sports Band, Nike+Apple

Dal 2007 Nike sponsorizzò per 5 anni la squadra indiana di cricket, per una cifra di 43 milioni di dollari. Lo stesso anno, Nike diede il benvenuto al nuovo CEO Mark Parker.

Collaborazioni e sponsorizzazioni Nike

In questo periodo, Nike collaborò con Apple, prima delle numerose collaborazioni con i grandi marchi della tecnologia e della comunicazione. Con Apple Nike produsse Nike+iPod, prodotto in grado di monitorare l’attività sportiva dei runner attraverso il supporto di iTunes e Nike+. A fine anno, Nike introdusse AF 25, dopo ben 25 anni di produzione della linea di calzature Air Force.

Nel 2008 vengono presentate le Air Jordan XX3, scarpe da basket eco-compatibili dalle altissime prestazioni. Nike Considered Design debuttò nello stesso periodo: la collezione fu in grado di fondere magistralmente sostenibilità e innovazione.

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Nike Air Jordan XX3, 2008

L’azienda, che già da molti anni garantiva ai consumatori prodotti di successo, per la prima volta tenne in considerazione tutti gli aspetti del design e dell’aspetto finale del prodotto, oltre alle caratteristiche tecniche: questo nuovo modo di intendere la progettazione fu esteso a tutte le linee: basket, corsa, calcio, allenamento donna, allenamento uomo e abbigliamento sportivo, come nel tennis e nell’ACG (All Condition Gear).

Nike e Finish Line annunciarono l’apertura di un nuovo tipo di vendita al dettaglio, chiamato Finish Line Ltd Customized, pensato per soddisfare le esigenze dei giovani atleti. Il concept store era nel Chandler Fashion Center vicino a Phoenix, in Arizona.

Grazie a una strategia di comunicazione intelligente ed efficace che coinvolgeva i più grandi rappresentanti delle culture giovanili, grazie all’essere sempre all’avanguardia e grazie ai continui rapporti con artisti, designer e influencer, Nike è riuscita a ritagliarsi un posto importante nell’immaginazione dei consumatori, non più solo sportivi, ma appartenenti a classi assai disparate. La politica di comunicazione del marchio comprendeva anche la creazione di piattaforme web molto attive, destinate a diventare piccole comunità virtuali per gli amanti delle sfide e dello sport.

Inaugurazioni

Nel 2009, Nike inaugurò un flagship store a Tokyo, nel 2011 riaprì lo spazio del 1948 a Londra, chiuso tre anni prima, dove allestì uno spazio che, oltre a garantire le vendite, intrattenesse anche i consumatori.

Il 2014 portò l’apertura di un negozio a Berlino, uno a Rio (dedicato esclusivamente al calcio), uno a San Francisco e uno a Seoul. Furono introdotti molti NikeLab, spazi in cui era possibile trovare sia l’e-commerce che aree creative. Con NikeLab il brand fu in grado di mostrare come interagiva e collabora con altri innovatori e designer. Nel 2015 vennero introdotti prodotti di supporto sia alla respirazione sia al controllo della temperatura durante l’attività sportiva.

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Nike Milano

La società lanciò sul web una nuova applicazione, SNKRS, che consentiva ai fan di scoprire e acquistare nuovi prodotti. Fu considerata il miglior negozio di sneaker “a portata di mano”. Il brand iniziò a rendersi fautore della sostenibilità ambientalmente: Nike ha speso 50 milioni di dollari in ricerca e sviluppo per sostituire l’azoto al gas che era contenuto nelle suole delle Air Max, che purtroppo aveva contribuito al riscaldamento globale. Con questo cambiamento il brand introdusse Airmax 360. Alcuni anni fa, Nike ha introdotto la possibilità di personalizzare le scarpe: il servizio è disponibile sul sito web e negli store.

Il business sostenibile di Nike

Per Nike la sostenibilità giocò un ruolo fondamentale e venne sempre considerata un potente motore per la crescita futura dell’azienda: per oltre un decennio sostenibilità tecnologia e innovazione lavorarono di pari passo, garantendo soluzioni ottimali per atleti, ottime entrate per l’azienda e un continuo rispetto per l’ambiente. La marca si impegnò a ridurre le emissioni di carbonio, assicurandosi che il processo produttivo fosse sempre sostenibile.

Nel 2016, Nike ampliò la sua base logistica in Europa (50 km da Anversa), utilizzando solo fonti di energia rinnovabili, tra cui turbine eoliche e pannelli solari. Per rimanere in linea con la politica dell’eco-compatibilità, il 95% dei rifiuti, prodotti in loco, veniva sfruttato per creare energia. Oltre a ridurre gli sprechi, nel 2016 Nike migliorò le prestazioni delle Nike Flyknit (da quattro anni sul mercato), ora più leggere e protettive, dalle massime prestazioni e molto sostenibili nel processo di produzione.

Dal 2017

Il 12 febbraio 2017, Nike ha utilizzato il suo logo per presentare un’iniziativa a favore del rispetto e della lealtà durante le attività sportive: lo spot, intitolato “Equality”, vanta Michael B.Jordan, LeBron James e Serena Williams.

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Il marchio ha consolidato il suo business e il suo successo attraverso importanti investimenti nella ricerca di nuove tecnologie per le prestazioni sportive, ricerca in continua evoluzione grazie alle collaborazioni con alcuni tra i migliori atleti di ogni disciplina. Così Nike è diventata azienda leader nella produzione di accessori e abbigliamento per calcio, basket, tennis, skateboard e molto altro. L’azienda conta 5 sedi sparse per il mondo e ben 62,6k dipendenti; i prodotti Nike possono essere trovati in ogni Paese: infatti, sono venduti in addirittura 110k negozi. Durante il 2017 sono stati aperti 931 nuovi store.

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Campagna pubblicitaria gennaio 2017

2018-2021

Nike svela la campagna pubblicitaria con l’atleta e attivista politico Colin Kaepernick. Tra approvazione pubblica e critiche, il quarterback dei 49ers era al centro delle polemiche dopo essersi inginocchiato durante l’inno nazionale come segno di protesta contro la brutalità della polizia nei confronti dei neri americani. La campagna è rimasta tra le più memorabili per la storia del marchio e della moda. Chiude 2018 con un fatturato di 2,8 miliardi di dollari.

Colin Kaepernick x Nike
Colin Kaepernick x Nike

Da questo momento in poi, le scelte del marchio sono state fortemente connotate con le sue posizioni politiche e sociali. Nel 2019, la società ha annullato l’uscita di una sneaker con la bandiera americana a 13 stelle di Betsy Ross. Questa decisione è arrivata dopo che Colin Kaepernick ha dichiarato la bandiera a 13 stelle sinonimo del periodo di schiavitù dei neri in America. Nello stesso anno, Nike ha affrontato il problema della speculazione dei dazi tra Cina e USA. Infatti, Nike produce circa il 27% del suo abbigliamento in Cina e il rischio di un aumento delle tariffe pone un vero problema nella catena di approvvigionamento. La società ha così spostato gran parte della produzione dalla Cina al Vietnam.

Il 23 luglio 2019, le Moon Shoes, un paio di scarpe da corsa Nike sono state vendute per 437.500 all’asta di Sotheby’s . Le scarpe sono state progettate dal co-fondatore di Nike e allenatore di atletica leggera Bill Bowerman per i corridori che partecipano alle prove delle Olimpiadi del 1972. 

Nel marzo 2020, Nike ha registrato un calo del 5% delle vendite cinesi associato alla chiusura dei negozi a causa dell’epidemia di COVID-19. Allo stesso tempo, le vendite online dell’azienda sono cresciute del 36% durante il primo trimestre del 2020 con una significante crescita in Cina.

Nel febbraio 2021, Nike ha acquisito Datalogue, una società con sede a New York focalizzata sulle vendite online e sulla tecnologia di apprendimento automatico.

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