Monica Bolzoni
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Bolzoni, Monica

Monica Bolzoni, designer e studiosa di moda

Monica Bolzoni
Bianca e Blu

Monica Bolzoni, creatrice di moda indipendente e versatile. Inizia il suo viaggio nella moda con un’esperienza lavorativa in Italia. Dal 1968 al 1974, la stilista è responsabile, per l’Italia, del prodotto e dell’immagine della linea di prêt-à-porter francese Franck Olivier. Successivamente, dal 1975 al 1980 è “fashion coordinator” per Fiorucci, prima in Italia, e poi in America. Qui vive il momento dell’avanguardia artistica scatenato dalla Factory di Andy Wharol.

È in quegli anni che matura un progetto di libertà creativa. Nel 1982, apre, a Milano, la boutique Biancaeblu in cui commercializza abiti come pezzi d’affezione, dalle linee modulari, molto curati nei tagli, e con uno stile in controtendenza, al fasto della moda degli anni ’80.

Nel 1984 apre un secondo spazio che riscuote molto successo. Catalizza l’attenzione della stampa specializzata e di grandi fotografi come Newton, Barbieri e Watson. Inoltre, nel 1986, recupera un fatiscente palazzo milanese e lo trasforma nella “Sartoria”, una sorta di laboratorio dove sperimenta materiali innovativi come metalli, nylon e jersey resinati.

Al 1989 risale un’esperienza di produzione industriale con il colosso giapponese Mitsubishi. Negli anni ’90 sviluppa un rapporto sempre più intenso con l’arte d’avanguardia internazionale attraverso performance itineranti, come quelle della fotografa Vanessa Beecroft. Per lei crea della lingerie “invisibile” utilizzando collant di nylon e sperimenta una nuova applicazione del feltro tagliato a vivo, una lavorazione che poi diventerà un must tecnico anche per le sue collezioni in jersey.

Fa notizia sull’Herald Tribune, nell’aprile del 2002, il cartello, affisso sulla vetrina della sua boutique, in cui la designer avvertiva di prendersi del tempo “per ricaricare la propria energia creativa”.

Le collaborazioni con l’università

Nel 2005, Monica Bolzoni è incaricata di dirigere il Laboratorio di introduzione al design del vestito, presso il Corso di Laurea in Design della Moda, Facoltà di Design e Arti, Università IUAV di Venezia. Nel Nel 2007  crea i costumi per K. 313 dei Fanny & Alexander, spettacolo di forte impatto emotivo tratto da
Breve canzoniere di Tommaso Landolfi. In occasione della realizzazione degli abiti di scena per K. 313, presso il Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo – Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Roma la “Sapienza” – si è tenuto il seminario Teatro e moda design in K.313: il terrore va in scena e corre sul filo dell’abito metamorfico. L’incontro ha inteso dibattere sulle specificità dei sistemi espressivi e performativi che hanno caratterizzato la felice collaborazione tra drammaturgia e moda design.

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