Simone Marchetti
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Marchetti, Simone

Marchetti Simone è un giornalista di moda, direttore di Vanity Fair Italia

Simone Marchetti, nato a Seregno, in Lombardia, si iscrive a Filosofia presso L’Università Statale di Milano, ma non termina gli studi.

Simone Marchetti
Simone Marchetti

Simone Marchetti, l’esordio nel giornalismo di moda

Simone Marchetti muove i primi passi nel mondo dell’editoria con Alessandro Calascibetta, direttore di Style Magazine Italia. Grazie al sostegno di Calascibetta, Marchetti scrive il suo primo articolo per la rivista Uomo. La sua passione per la scrittura, racconta Marchetti, è nata molto prima, durante l’esperienza presso le agenzie di comunicazione.

L’ingresso effettivo nel mondo dell’editoria di moda avviene con Donna Moderna, sotto la direzione di Patrizia Avoledo e Cipriana Dall’Orto. Lì, Marchetti si dedica alla stesura delle didascalie per i servizi fotografici. Secondo quanto riporta il giornalista, quello presso Donna Moderna fu un intenso periodo di formazione, che lo accompagnerà per tutta la carriera.

L’esperienza a Velvet, il focus sul mondo digitale

Nel 2006, Marchetti approda a Velvet, allora diretta da Michela Gattermayer. Presso Velvet, comincia a interessarsi ai nuovi volti della moda, i fashion blogger, e a tutto ciò che ruota intorno al mondo digitale. È sua l’intervista a Scott Schuman, uno dei pionieri del settore. Il suo interesse per i nuovi strumenti di comunicazione e i nuovi programmi digitali gli permette di stare sempre un passo avanti, tanto che nella redazione si conquista il soprannome di “sapientino”.

Nel 2009 lascia Velvet. In seguito partecipa al lancio di D di Repubblica, per poi diventare firma di moda del quotidiano la Repubblica. Dunque ricopre il ruolo di fashion editor per i successivi 12 anni. Scrive per The Huffington Post, e cura Backstage, la rubrica su Affari e Finanza. Durante la sua esperienza a Backstage, il giornalista inciampa sulle tempistiche di consegna e il caporedattore Luigi Gia lo sospende per un mese. “E io agii in quel modo non certo per antipatia o cosa” ha raccontato a Lettera43 “Simone è un fuoriclasse, quello del ritardo, forse, era l’ultimo difetto rimasto. Adesso sono curioso di come si comporterà nel suo nuovo ruolo”, conclude Gia riferendosi al nuovo incarico di Marchetti con Vanity Fair.

Simone-Marchetti
Simone Marchetti a Pitti Uomo 87, ph. Giorgio Leone

Giudice a Mix & Match

Nel 2018, il giornalista diventa giudice di Mix&Match – Il guardaroba delle meraviglie, il programma condotto da Ludovica Commello su Sky Uno. Marchetti definisce la sua esperienza a Mix& Match come un altro tassello del puzzle narrativo che è la moda. “[…]L’impegno sui social, in primis su Instagram, piattaforma eccezionale per veicolare contenuti e racconti”, racconta a SkyTG24, “Ecco, tutto questo è il mio lavoro da giornalista: una sorta di grande network, vivente e diversificato, che ha un solo obietto, ovvero spiegare e raccontare quanto la moda non siano soltanto vestiti ma un settore di eccellenza, di artigianalità, di mestieri, di cultura, un contenitore di significati che ha molto da dire su di noi, sulla nostra storia, sul nostro presente e molto, molto spesso anche sul nostro futuro”.

L’approdo a Vanity Fair Italia

Vanity Fair Italia, Ottobre 2020

A fine anno, arriva la comunicazione ufficiale del suo nuovo incarico come direttore di Vanity Fair Italia, settimanale del gruppo Condé Nast. Marchetti prende in mano la direzione della rivista nei primi mesi del 2019, apportando considerevoli cambiamenti, a livello estetico e contenutistico. Come lui stesso racconta a FS News, la rivoluzione editoriale è necessaria se si vuole conquistare il lettore.

Marchetti lo fa strutturando la rivista a mo’ di network organico, in cui il mondo editoriale tradizionale e quello digitale non si escludono a vicenda, ma anzi, comunicano: “[…[ho capito che non si trattava di compiere una scelta di campo, ma di pensare il business in modo più organico. Questo è un momento fecondo e duro, è in atto una grande rivoluzione culturale. Però bisogna preservare la qualità”.

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