Man Ray
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Man Ray

Man Ray (1890-1976), pittore, fotografo e grafico statunitense esponente del Dadaismo

Linea, colore, consistenza e soprattutto sex-appeal: questo è il segreto delle fotografie di Man Ray che, influenzate dal suo lavoro artistico (dadaismo e rayografie), sono state profondamente innovatrici.

Il mestiere di Fotografo

Acquista la sua prima macchina fotografica nel 1914, per fotografare le sue opere d’arte. Il mestiere di fotografo incomincia a Parigi dove approda nel 1921 da New York e dove, tramite Gabrielle, moglie del pittore Francis Picabia, conosce lo stilista Poiret che lo invita a fotografare i suoi modelli e gli apre le porte di Worth, Lanvin, Boulanger, Mainbocher, Premet e Redfern.

Nel 1924 nasce ufficialmente il surrealismo e Man Ray diviene il primo fotografo del movimento surrealista. La produzione dei suoi lavori di ricerca va di pari passo con la pubblicazione delle sue fotografie di moda su Vogue. 

Nel 1925 infatti pubblica sul numero inaugurale dell’edizione francese di Vogue, per la quale lavorerà sino al 1930: una serie di immagini scattate al Pavillon de l’Èlégance al Grand Palais, in cui gli abiti sono posati su manichini di legno, in modo da conferire all’insieme un’atmosfera surrealista.

A partire dal ’30, comincia la sua collaborazione con La Femme de France, Fémina, Beauté. Nel ’34, su invito di Alexey Brodovitch, avvia la sua collaborazione con Harper’s Bazaar.

Tra le sue immagini più famose, la serie riguardante i copricapo africani del ’37, nata da un’idea di Nusch Eluard, la moglie del poeta. Dopo la guerra, Man Ray, di origine ebraica, è costretto a fare ritorno negli Stati Uniti, dove abbandona completamente la fotografia di moda per dedicarsi esclusivamente alla ricerca artistica. Muore nel 1976. 

Man Ray
1. Noire et Blanche, 1926.
2. Elsa Schiaparelli, 1931.
3. Coco Chanel, 1930
4. Les larmes, 1932

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