Malo
Malo è un marchio del Gruppo Manifatture Associate Cashmere, che nasce nel 1972
Malo è un marchio del gruppo Manifatture Associate Cashmere che nasce nel 1972 su iniziativa dei fratelli Giacomo e Alfredo Canessa, imprenditori. Negli anni ’70-’80 l’azienda si afferma progressivamente soprattutto in Italia.
Dal ’90 in poi, la strategia aziendale punta decisamente sull’incremento dell’export attraverso l’apertura di filiali commerciali in mercati strategici (New York, Düsseldorf, Parigi, Tokyo). In contemporanea l’azienda vara un programma di apertura di flagship store con l’intento di promuovere l’immagine del marchio: attualmente i punti vendita sono 17, distribuiti tra città e zone di vacanze in Europa e Stati Uniti. Nel 1999, l’azienda, tra i leader nel mondo per la maglieria in cachemire, viene acquisita dal gruppo molisano Itierre.
La storia più recente
L’azienda, entrata in It Holding nel 1999, dispone di due stabilimenti a Firenze e Piacenza e di una rete di 26 monomarca. Malo lancia una linea di occhiali (due modelli, da uomo e da donna) al Mido. È prodotta da Allison, anch’essa società del Gruppo It Holding. Di linea piuttosto classica, hanno la cerniera “a sfera” e l’interno aste in laminato oro. Sono numerati e si possono personalizzare con le iniziali. Nuovo stilista per le collezioni in maglia è Gianni Bugli, il quale in precedenza ha collaborato per Lacroix, Kenzo e Versace.
Pronta per l’esordio in passerella, nel 2006 Malo sceglie New York. Il successo della presentazione viene decretato dalla stampa e da buyer internazionali. Nel 2007 viene ristrutturato il negozio in Via della Spiga nel quale, accanto alle collezioni Malo, vengono esposte opere di alcuni artisti molto noti, come Giacomo Balla e Allen Jones. Nello stesso anno le inaugurazioni di head quarter di Parigi, Dubai e New York, segnano la svolta del brand e le nuove strategie.
La fase di proprietà della It Holding finisce con il crac del gruppo molisano e la cessione all’azienda italiana Evanthe. Poi, a metà 2014, l’azienda passa di nuovo di mano con l’ingresso di Quadro capital partners, un fondo d’investimento internazionale guidato da magnati russi. Questa gestione finisce con la richiesta di concordato preventivo nel settembre 2017 e la dichiarazione di fallimento nel giugno dell’anno successivo.
I nuovi proprietari dell’azienda
Malo è stata infine acquisita nel 2018 da un gruppo di imprenditori italiani, Walter Maiocchi, Luigino Belloni e Bastian Mario Stangoni. Con questa nuova proprietà l’azienda è ripartita, dopo un periodo di declino che durava dal 1999, da quelli che sono i valori chiave del brand: qualità e artigianalità. I tre imprenditori hanno rilevato in quota di maggioranza la storica manifattura di Campi Bisenzio, passando in pochi mesi da 109 dipendenti a 129, i due stabilimenti produttivi e i negozi monomarca. L’acquisizione è avvenuta tramite la finanziaria FinPlace 2 per 9.920 milioni di euro.
La nuova proprietà ha puntato a verticalizzare i processi produttivi, riattivando anche gli uffici del marketing e della comunicazione. L’obiettivo, raggiunto, era quello di rilanciare il marchio con una nuova collezione, presentata ad Alta Roma e a Pitti Immagine. Il passo successivo è stato riaprire lo showroom di New York e la rivalorizzazione dei principali mercati esteri, Giappone, Europa, Russia e Monte Carlo. A dicembre 2019 è stato poi lanciato il sito di e-commerce.
I nuovi progetti di Malo per la sostenibilità
L’azienda sta puntando molto sui progetti che riguardano la sostenibilità, realizzandone alcuni molto interessanti.
L’idea della qualità è sempre alla base delle scelte dell’azienda, che punta quindi a creare prodotti che durino nel tempo. In questa ottica, e in quella della sostenibilità, Malo offre il servizio MALO FOREVER, ovvero la possibilità di rigenerare i suoi capi. Questo si traduce nel dare nuova vita agli articoli del brand realizzati in cashmere, lana e fibre naturali di qualsiasi età. Si tratta quindi di un vero e proprio servizio di riparazione e rigenerazione artigianale che avviene nei laboratori di Malo. Artigiani esaminano con attenzione ogni capo, lo riparano dove necessario, lo lavano con cura e infine lo rasano per eliminare i “pallini” che si creano con l’uso. Per avvalersi del servizio basta presentare il proprio capo da rigenerare nelle boutique Malo.
L’altro progetto è quello dei Monsai, una linea di cappelli realizzati con filati rivalorizzati. Il nome deriva dalla fusione delle parole Malo e Bonsai, per sottolineare la preziosità di questi cappellini, che sono dunque uno diverso dall’altro. La particolarità di questa linea è l’utilizzo di fili di cashmere vicini all’anima della rocca, il classico cono utilizzato nella produzione tessile. Questi fili, che normalmente verrebbero scartati, vengono quindi raccolti, lavorati e rivalorizzati per creare questa linea.
Malo Cashmere 50th anniversary
Nel 2022, la storica maison fiorentina festeggia il suo 50esimo anniversario durante la Milano Fashion Week donna di febbraio. Un grande traguardo, così come dichiara la proprietà della casa di moda.
«Vogliamo festeggiare i 50 di Malo, sottolineando lo spirito pioneristico della nostra maison. Nel 1972 Malo ha voluto dare vita a qualcosa di nuovo rispetto a quello che il mercato offriva. Non abbiamo mai smesso di credere in questo spirito».
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