Lindbergh, Peter
Lindbergh: un pezzo di storia della fotografia
Peter Lindbergh è nato a Leszno, in Polonia, nel 1944. Ha trascorso la sua infanzia a Duisburg. Si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Berlino nei primi anni ’60.
Nel 1971 si è trasferito a Dusseldorf e ha iniziato a dedicarsi alla fotografia e nel 1978 a Parigi per cementare la sua carriera.
Durante gli anni ’80, ha offerto una nuova interpretazione della donna. Ha eliminato l’attenzione dagli abiti per concentrarsi sulla donna stessa. La giornalista Suzy Menkes una volta a descritto il lavoro di Lindbergh come,
“Il rifiuto di inchinarsi alla perfezione patinata è il tratto distintivo di Lindbergh – l’essenza di immagini che guardano dentro l’anima senza fronzoli della persona”.
Negli anni ’90 è diventato un fotografo ricercato. La copertina del British Vogue del 1990 che comprendeva tutte le più grandi top model del tempo, è uno dei suoi lavori più degni di nota.
Maggiormente conosciuto per i suoi ritratti semplici ma rivelatori, i suoi lavori hanno incluso tanti grandi nomi del settore. In particolare troviamo, Angelina Jolie, Penelope Cruz, Emma Watson, Naomi Campbell.
Lindbergh è deceduto all’età di 74 anni nel 2019, lasciandosi alle spalle una grande eredità.
OLTRE LA FOTOGRAFIA
Il suo amore per la cattura dell’Immagine è andato oltre il regno della semplice fotografia e della moda. Lindbergh ha anche diretto diversi film e documentari. Ha anche fotografato per molti album musicali e poster musicali, come il film di Tony Scott The Hunger (1983), con la partecipazione di David Bowie, Susan Sarandon e Catherine Deneuve. È stato anche il fotografo dietro al poster dell’album soundtrack per il film Talk to her (2002) di Pedro Almodóvar, e successivamente per il documentario di Charlotte Rampling The Look (2011).
Nel 2014, Lindbergh è stato premiato per i suoi contributi umanitari, in particolare per la sua lunga campagna di sensibilizzazione contro l’AIDS all’annuale amfAR New York Gala al Cipriani Wall Street.
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