la Perla
L,  Brand e Fashion designer

La Perla

La Perla, lingerie di lusso dal 1954

La Perla
Joan Smalls per La Perla

Indice

  1. Le origini
  2. Sviluppo del brand
  3. Seconda generazione
  4. Prêt-à-Porter
  5. 50° anniversario
  6. La Perla viene rilevata
  7. Situazione attuale di La Perla
  8. Situazione finanziaria

Le origini

Nel 1954 Ada Masotti, bustaia di Bologna, apre un laboratorio di confezione di biancheria intima a cui dà nome La Perla. Non potendo affidarsi alle fibre elastiche, punta sulla modellazione sartoriale, per capi realizzati a mano. In questo periodo, la silhouette femminile era al centro dell’attenzione del mondo della moda: le creazioni di Ada si adattavano benissimo al trend. Il suo motto era: <<mai scendere a compromessi su qualità e innovazione>>.

Ada Masotti
Ada Masotti
Lingerie realizzata a mano

Punti di forza del brand sono, da sempre, il pizzo Leavers, così chiamato dal nome di un telaio inglese di cui rimangono soltanto 1200 esemplari nel mondo; il ricamo Cornelly (a cordonetto); il macramé (ricamo su un tessuto che poi viene distrutto); il soutache (un tubolare di seta che viene applicato a mano per comporre il disegno); il frastaglio (antica lavorazione fiorentina a punto piatto). La Perla ha in esclusiva mondiale il tessuto Lycra crêpe de chine che offre un’estrema elasticità.

La Perla Pizzo Leavers
Pizzo Leavers

Sviluppo del brand

Gli anni ’60 sono anni di rivoluzione in ambito sociale e di abitudini di genere. Il movimento Hippy, portatore di stravolgimenti, conquista anche il mondo della moda. Ada Masotti riesce a mantenere il passo con i tempi, adattando le sue linee di lingerie: La Perla presenta, in quegli anni, innovative creazioni colorate, con motivi floreali multicolore, motivi a plaid e a quadri.

Durante gli anni ’70, La Perla introduce più seta e più pizzi nelle proprie creazioni, giocando tra leggerezza e trasparenze. Viene creato il reggiseno a triangolo in jersey di seta, che garantisce più comfort ai movimenti. Nel 1978, La Perla lancia i suoi set di pizzi elasticizzati, attualizzando sempre ai trend con abiti aderenti e linee fluenti.

La Perla Reggiseno a triangolo in jersey di seta, 1970
Reggiseno a triangolo in jersey di seta, 1970

Ada Masotti crea, in seguito, La Perla Maison, una collezione di capi in raso di pura seta con inserti ricamati e rifiniture frastaglio, tecnica fino ad oggi realizzata a mano dagli artigiani dell’atelier.

La Perla, Frastaglio
La Perla, Frastaglio

Seconda generazione

A partire dagli anni ’80, La Perla diventa un brand internazionale, sotto la gestione della seconda generazione e con Alberto Masotti, figlio della fondatrice, come presidente. A lui si deve l’enorme crescita dell’azienda, che diventa produttrice di ben 20 marchi tra cui La Perla, La Perla Studio, La Perla Ritmo, Malizia, Marvel, Occhiverdi, AnnaClub, Oceano, Aquasuit, Joelle, Grigio Perla (uomo), Grigio sport (uomo) e Baby. 

La moglie di Alberto, Olga Masotti, viene assunta da Ada come designer. Nel corso degli anni, la famiglia Masotti ha letteralmente ridefinito la lingerie come capo d’abbigliamento.

Nuovi approcci

Nel 2001, l’azienda offre una linea d’abbigliamento femminile limitata, ma cerca di espandersi. Così, nel settembre 2001, il marchio debutta con le sue nuove linee intimo e beachwear alla Milano Moda Donna. Per raggiungere gli obiettivi commerciali, il Gruppo si dota di un nuovo ufficio styling e investe in maniera importante nel marketing e nella distribuzione. Vengono inaugurati punti vendita a Monaco, Mosca e Chicago.

Lingerie La Perla
Lingerie La Perla

Il coordinamento creativo viene affidato a Sigurd Steinunn, trentacinquenne islandese, cresciuta accanto a Calvin Klein, prima, e Tom Ford, dopo. Steinunn è coadiuvata da sei designer e da Anna Masotti, la quale, dopo la laurea al Dams, viene nominata Fashion Coordinator.

A fine anno, la società raggiunge un fatturato consolidato di 235 milioni di euro, il 48% realizzato nel mercato italiano, il 52% all’estero. I punti vendita monomarca sono, allora, 54 di cui 38 all’estero; i dipendenti 1400, più altrettanti nell’indotto. Inoltre, debuttano le nuove boutique a Fukuoha in Giappone, a Costa Mesa e Chicago negli Usa e la web boutique, www.laperla.com.

Pret-a-porter

Ad aprile del 2002 Grigioperla Touch diventa il nuovo prêt-à-porter maschile di La Perla, che debutta alla Milano Moda Uomo. A settembre, La Perla sigla un accordo con Nylstar, colosso dell’innovazione tecnologica nel campo delle fibre e dei filati, per la produzione di calze a doppia firma in microfibra Meryl.

Oltre alle innovazioni di prodotto, prosegue l’espansione della rete distributiva con nuovi punti vendita monobrand, che si aggiungono agli attuali 15 in Italia e 24 all’estero. Dopo il debutto a Madrid, il marchio italiano apre anche a Soho, New York. A dicembre, il designer napoletano Alessandro Dell’Acqua diventa il nuovo direttore creativo delle linee di prêt-à-porter di La Perla. L’anno si chiude con un fatturato di 250 milioni di euro.

La Perla Collezione Grigioperla uomo
Collezione Grigioperla uomo

50° anniversario

A novembre 2004, l’azienda festeggia i 50 anni di attività con una mostra dedicata alla pittrice bolognese Elisabetta Sirani (1638-1665). La scelta è stata dettata dal desiderio di rendere omaggio alla creatività femminile. Sempre per il 50° anniversario, il marchio ha creato una collezione in edizione limitata realizzata con pizzo Valencienne, prodotto sugli antichi telai meccanici di Calais, il più importante centro di merletti Leavers del mondo.

A metà degli anni 2000 l’azienda avverte le prime difficoltà ad adeguarsi ai nuovi ritmi e alle nuove esigenze del mercato. La clientela percepisce il marchio ormai datato, il giro d’affari cala a 150 milioni e il bilancio chiude in rosso per 20 milioni. La famiglia Masotti cerca quindi una soluzione prima che sia troppo tardi. Nel 2007 infatti il finanziere John Hansen acquisisce il marchio italiano all’interno del suo fondo internazionale JH partners.

Nel 2007 il marchio lancia il bustier Cage, indossato da Victoria Beckham per Headlines, video di reunion delle Spice Girl.

La Perla Cage Bustier
Cage Bustier

Nell’ottobre 2008, il californiano Jeff Hansen, già proprietario del 70% dell’azienda, acquisisce dalla famiglia Masotti il restante 30%, divenendo proprietario unico del marchio. I programmi di ristrutturazione della proprietà prevedono la concentrazione della struttura produttiva in un solo stabilimento, la valorizzazione dello stile e dello sviluppo dei laboratori tecnico-stilistici e un ritorno alla tipologia di prodotto per cui La Perla è leader mondiale, l’intimo e il beachwear.

La Perla viene rilevata

Il 2011 è stato un anno importante per il brand, grazie alla collaborazione con il celebre stilista Jean Paul Gaultier e l’incursione nel mercato shapewear.

Il fondo straniero però non riesce a tenere alte le sorti del marchio italiano che già nel 2010 torna ad essere in difficoltà. Nel 2013 i dipendenti finiscono in cassa integrazione e si dà avvio alla procedura di concordato, in cui La Perla viene messa all’asta, poco prima di dover dichiarare fallimento.

Il tribunale decide allora di affidare il marchio all’imprenditore Silvio Scaglia – già azionista di Fastweb, attualmente presidente della Pacific Global Management – che offre 69 milioni di euro per acquisire il brand, superando di 3 milioni l’offerta fatta da Sandro Veronesi, proprietario del Gruppo Calzedonia. La Perla prende una nuova boccata di ossigeno e riprende la sua attività, lanciando il servizio Made to Measure (Fatto su misura) disponibile presso i suoi punti vendita più importanti.

La Perla Servizio Made-to-Measure
Servizio Made-to-Measure

Nel 2014 si verificano alcuni cambiamenti strategici, tra cui un nuovo store concettuale progettato dall’architetto italiano Roberto Baiocchi. Inoltre, il nuovo direttore artistico, il francese Fabien Baron, propone un nuovo approccio creativo.

Nel 2015, La Perla presenta la sua prima Atelier Collection a Parigi, alla sfilata nell’Hôtel Salomon de Rothschild. I capi, realizzati a mano, hanno richiesto circa 14 mesi di lavorazione. A fashion show terminato, tali capi sono stati esposti nella boutique Brands in Rue du Faubourg Saint-Honoré.

Situazione attuale di La Perla

La Perla Il Presidente Silvio Scaglia e la Creative Director Julia Haart, febbraio 2017
Il Presidente Silvio Scaglia e la Creative Director Julia Haart, febbraio 2017

Nel 2016 la designer di calzature Julia Haart viene scelta come nuovo direttore creativo: debutta con la collezione primavera/estate 2017 a settembre 2016, durante la settimana della moda di Milano.

Nuovi negozi aprono i battenti in Giappone, a Seul e a San Francisco e nasce una nuova linea di prodotti di scarpe, borse e occhiali con marchio La Perla, ma gli affari non riprendono quota. A fine anno, il brand rileva 106 milioni di perdite e nel 2017 chiude i conti con un’ulteriore perdita di ben 180 milioni di euro.

Situazione finanziaria

L’intervento di Silvio Scaglia, che sembrava potesse essere miracoloso, non ha portato i frutti sperati. L’imprenditore, tra il 2014 e il 2017 ha investito ulteriori 350 milioni nell’azienda, per coprire i conti in rosso, smentendo sempre una possibile vendita. A fine 2017 invece, sembra che il brand stia per entrare nelle mani di Fosun, una multinazionale cinese disposta ad investire nel Made in Italy; ma una volta visionati i conti dell’azienda, il colosso asiatico fa dietrofront.

Nelle mani del direttore creativo Julia Haart, nel 2017 l’azienda sceglie Kendal Jenner come musa e modella, continuando ad ispirarsi all’antico motto della fondatrice che incitava a non scendere a compromessi su qualità e innovazione.

La Perla Kendall Jenner, campagna pubblicitaria 2017
Kendall Jenner, campagna pubblicitaria 2017
Nuovi investitori

Tutto questo però non basta e, dopo il ritiro della multinazionale asiatica, a febbraio 2018 Silvio Scaglia propone il brand ad un suo socio in affari, Lars Windhorst, un finanziere tedesco con un passato finanziario turbolento e poco rassicurante.

Il finanziere, a capo della Holding Sapinda, da poco Tennor Holding – a cui fanno capo attività di ogni genere – sembra voler giocare d’azzardo. Dopo aver annunciato un ingente investimento nell’azienda bolognese, a giugno 2018 ritira le sue intenzioni e annuncia tagli al personale del brand italiano.

Ad inizio 2019 giungono rumors oltremanica che annuncerebbero nuove accuse verso l’imprenditore tedesco il quale continua ad essere proprietario del marchio La Perla, che sembra proprio non aver possibilità di un po’ di tregua.

Nel 2019, attraverso la procedura di “direct listing” – e senza aumento di capitali – La Perla viene quotata all’Euronext Growth di Parigi. L’operazione permette di poter “aumentare la visibilità dell’azienda e migliorare il suo accesso al capitale”. Nel frattempo, sembra scongiurato il licenziamento di 126 lavoratrici del marchio, grazie ad un provvedimento del Mise-Ministero dello Sviluppo Economico che sospende la procedura di licenziamento.

Nel 2020, inoltre, La Perla Fashion Holding N.V., con sede nei Paesi Bassi, intende lanciare un aumento del capitale per un totale di oltre 200 milioni di euro distribuito in due tranche. La prima consiste in 20 milioni di nuove azioni senza diritti di sottoscrizione mentre la seconda, in circa 24,5 milioni di nuove azioni aggiuntive da emettere utilizzando un’autorizzazione esistente per l’emissione di nuove azioni senza diritti di sottoscrizione.

Nel maggio del 2021, il valore azionario del marchio è di 3,56 euro, in decrescita rispetto al febbraio 2020 quando si attestava attorno a 4,50 euro.

Il 25° anniversario di Maison La Perla

Sempre nel 2020, il marchio lancia un concept digitale per festeggiare il 25° anniversario della collezione Maison. La griffe ci porta ad esplorare, in virtuale, Villa La Perla dove al suo interno è stato accolto l’archivio storico della collezione, suddiviso in stanze. L’esperienza digitale, inoltre, lascia scoprire anche Maison Rainbow e Maison Metallic, linee che reinventano lo stile iconico di La Perla.

Grazie ad un accordo firmato con Amazon Prime, inoltre, tutti i membri del servizio offerto dallo store hanno potuto acquistare in esclusiva la pregiata linea Maison Contouring composta da lingerie di alto lusso. A presentarla, la modella Joan Smalls.

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