Kim Kardashian
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Kardashian, Kim

Kim Kardashian, la star dei reality tv diventa un’icona di stile degli anni duemila

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Kim Kardashian

Kim Kardashian West, nata Kimberly Noel Kardashian, è una personalità televisiva, imprenditrice e attrice americana, nata il 21 ottobre 1980. La seconda di quattro figli, il padre Robert Kardashian è salito alla ribalta come membro del caso O.J. Simpson, mentre la madre, Kris Jenner, sarà in futuro la sua manager.

Kim&Paris: il duo degli anni duemila

Kim fa il suo debutto nella cronaca internazionale come amica e assistente dell’ereditiera Paris Hilton, venendo fotografate spesso insieme e finendo in moltissime testate giornalistiche. Un’amicizia invidiata e desiderata da tutte le adolescenti degli anni duemila, tanto che riuscirono a lanciare nel mercato mainstream le tute di velluto di Juicy Couture e la monogram bag di Louis Vuitton, due must-have degli anni duemila.

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Kim Kardashian e Paris Hilton

Da uno scandalo al successo: l’esordio di Keeping up with the Kardashian

Nel 2007, un sex tape con il suo fidanzato Ray J trapela online, e il processo che ne segue attira molta attenzione su Kim e la sua vita privata. Ma non c’è migliore pubblicità della cattiva pubblicità: l’interesse per il privato dell’ereditiera coincide con l’uscita del reality televisivo Keeping up with the Kardashian sulla piattaforma E!, risultando in un successo televisivo. Insieme alle sorelle Kourtney, Khloé, Kylie e Kendall e alla madre Kris, Kim Kardashian diviene un vero e proprio fenomeno pop.

Così, la star televisiva decide di imbarcarsi nella strada verso il successo. Nel 2008, fa il suo esordio cinematografico nel film Disaster Movie e in vari show televisivi, come How I Met Your Mother. Nel 2010, invece, rilascia il suo primo e unico singolo Jam (turn it up), sebbene non fu acclamato dai critici musicali.

Break the Internet: Kim Kardashian

La giovane imprenditrice ha sin dall’inizio della sua carriera riscosso un enorme seguito sui social network. Gran parte della sua fama deriva dall’utilizzo sapiente delle piattaforme web come Facebook e Twitter, ma soprattutto Instagram. È proprio su questo social network che Kim Kardashian è riuscita a diventare la prima vera influencer. Con oltre 5000 post e altrettante Instagram stories, Kim ha reso partecipi gli spettatori del web di ogni aspetto della propria vita. Non a caso, i suoi post sulla piattaforma sono alcuni tra i più commentati e discussi di sempre.

Indimenticabile la foto di copertina di Paper Magazine scattata da Jean-Paul Goude: con il titolo “Break the Internet”, il set fotografico per la cover del magazine è ancora oggi uno dei più discussi e ricordati degli anni duemila, mostrando al mondo intero il potere mediatico di Kim Kardashian.

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KIm Kardashian per Paper Magazine

I primi passi nel mondo della moda: Met Gala 2013 e il sodalizio con Riccardo Tisci

Dopo essere stata fotografata per le copertine di alcuni dei più importanti magazine internazionali, Kim sembrava ormai in ascesa anche nel mondo della moda. Il debutto di Kim al Met Gala 2013 Punk: Chaos to Couture rappresenta però una battuta d’arresto. Incinta e come plus-one del marito Kanye West, che quella sera si esibì alla cerimonia, Kim collabora con l’allora direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci. Si decide di optare per un abito elasticizzato floreale, richiesto dalla finanziatrice della serata stessa, Anna Wintour. L’effetto non fu quello sperato: la critica non approvò l’ensemble e Kim fu tartassata sui social media.

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Kim Kardashian al Met Gala 2013 in Givenchy

Nonostante ciò, Kim instaura un sodalizio con Riccardo Tisci e la maison Givenchy. Il risultato la creazione di uno stile personale per la star: abiti da cocktail arruffati, stivali pieghevoli e stampe tropicali firmati Givenchy, sono ciò che meglio descrive lo stile streetwear ma pur sempre elegante dell’imprenditrice.

L’apice della collaborazione, che ancora oggi segna lo stile di Kim, sono i crop tops sportivi abbinati a leggings aderenti. Questi completi rappresentano un elemento iconico degli anni ’10 del nuovo millennio, e ancora oggi sono ampiamente imitati e rivisitati da moltissimi altri brand mondialmente.

Il successo nel mondo della moda: Balmain di Olivier Rousteing

In un’intervista con Vogue nel 2020, Kim confessa di essere stata presa seriamente nel mondo della moda solo dopo aver indossato alcune delle creazioni di Olivier Rousteing per Balmain. L’amicizia tra il giovane direttore creativo e l’imprenditrice si manifesta in mini abiti ricamati in stile rinascimentale che Kim indosserà la prima volta per il suo addio al nubilato nel 2014.

Da quel momento, la giovane Kardashian diventerà una delle principali muse di Olivier, arrivando ad ottenere il nickname di Balmain Barbie e indossando creazioni realizzate su misura per lei. Le molteplici collaborazioni tra i due hanno portato successo ad entrambi, sapendo unire uno stile glam-rock a una buona campagna e strategia social. 

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Kim Kardashian in un completo Balmain

Yeezy di Kanye West

Non si può parlare però dello stile dell’ereditiera senza menzionare il suo partner sia nella vita che nella moda, Kanye West. Infatti, Kim ha spesso fatto uso nella quotidianità dello stile comodo e rilassato delle tute monocromatiche del marchio Yeezy, fondato dal marito nel 2015. Seguendo la scia di Riccardo Tisci per Givenchy, Kim influenzerà un’intera generazione con i leggings da biker e le giacche oversize disegnate da Kanye.

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Kim Kardashian in Yeezy

Muglerized: la passione per gli archive di moda

Kim non ha mai nascosto nel corso degli anni la sua passione per il mondo dell’Haute Couture, specialmente se si tratta delle sfilate anni ’80-90 dello stilista francese Thierry Mugler.

Nel febbraio 2019 per gli Hollywood Beauty Awards l’imprenditrice riesce a mettere le mani su un abito vintage firmato Mugler, della collezione primavera/estate 1998. Due mesi dopo, Kim vola a Montreal in un mini vestitino con corsetto, sempre tratto dagli archive della maison, per l’apertura della mostra dedicata allo stilista francese al MMFA. Sembra un sogno diventato realtà per la giovane Kardashian.

Nel maggio 2019 Kim resce ad andare oltre l’impensabile: per il Met Gala di quell’anno, dal tema Camp: Notes on fashion, la star televisiva convince Thierry Mugler a realizzare un outfit su misura per lei. La particolarità? Mugler non disegnava abiti da più di 20 anni, e sceglie così Kim come nuova musa ispiratrice. Il risultato è il “wet look”, un outfit in silica organza estremamente aderente, in color pelle e ornato di diamanti gocciolanti. Kim è la star della serata, e il web impazzisce di fronte a quella che sembra una visione di una ragazza californiana appena uscita dall’oceano.

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Kim Kardashian in Mugler al Met Gala 2019

Vintage fashion: un vero e proprio trend

Sembra ormai che lo stile di Kim stia andando verso una nuova direzione: da comodo e streetwear, la star televisiva sta sempre più prendendo ispirazione dagli archivi di moda degli anni ’90-’00.

Nell’agosto 2019, Kim posa per Vogue Arabia in completi anni ’90 firmati come sempre Thierry Mugler, a dimostrazione del legame tra lo stilista francese e la star americana.

Per il Vanity Fair after party degli Oscar 2020, Kim sfoggia quello che per molti può essere considerato una lezione di storia della moda. Dalla collezione Irere della primavera/estate del 2003, l’influencer arriva sul red carpet con l’iconico “oyster dress” di Alexander Mcqueen. Uno dei soli due esemplari del vestito, di cui l’altro è conservato al Metropolitan Museum of Art, è considerato dal direttore Andrew Bolton il più importante capo di abbigliamento del XXI secolo.

Recentemente, Kim ha iniziato a indossare abiti vintage anche nella quotidianità. Dall’outfit eccentrico e futurista di Schiaparelli indossato per le feste di Natale 2020, ad essere avvistata per le strade di Los Angeles in completi di Dior disegnati da John Galliano nei primi anni duemila: l’icona di stile cerca ogni giorno di mostrare al suo vastissimo pubblico un po’ di storia della moda.

Kim Kardashian, lo sbarco nei cosmetici e nell’intimo

KKW beauty

Un altro tratto distintivo della star californiana è l’uso del contouring. La tecnica di make-up chiamata anche sculpting è l’arte di far risaltare le zone scure con giochi di luci e ombre per valorizzare i tratti del viso. Seguendo le orme della sorella minore con Kylie Cosmetics, Kim decide di lanciare nel 2017 il suo brand di trucchi dal nome KKW Beauty. La linea, con la crema per il contouring del viso, è andata sold out in sole due ore e mezza dal suo lancio.

Skims

Dopo essere stata il centro dell’attenzione mediatica per il suo fisico a clessidra, Kim ha cambiato completamente i canoni estetici nel nuovo millennio. Non sorprende dunque che l’imprenditrice abbia calvalcato l’onda: nel 2020 Kim lancia Skims, il marchio che produce intimo modellante e contenitivo. Un’idea che ha partorito mentre era incinta della figlia Chicago. L’intento? Quello di armonizzare la silhouette senza rinunciare alla comodità e al benessere psicofisico.

 

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