Kawakubo
K,  Brand e Fashion designer

Kawakubo, Rei

Rei Kawakubo (1942), stilista Giapponese. Fonda la griffe Comme des Garçons nel ’69

Rei Kawakubo nasce a Tokyo l’11 ottobre 1942, è una stilista giapponese. È la fondatrice del brand Comme des Garçons. Insieme a Yohji Yamamoto e Issey Miyake, fa parte della triade giapponese che, alla fine degli anni ’70, costringe al rinnovamento la moda europea.

Nasce a Tokyo, dove muove i primi passi nella moda nell’industria tessile. Dopo aver studiato letteratura presso all’Università di Keio, la Kawakubo comincia a lavorare come stilista freelance dal 1967 al 1973, anno in cui apre la sua prima boutique a Tokyo. E nel 1969 fonda la casa di moda Comme des Garçons. La Comme des Garçons si specializza in abiti che vanno contro i dettami della moda, austeri, realizzati in nero, grigio o bianco e dal taglio asimmetrico.

Rei Kawakubo

Dal 1982 le collezioni Comme des Garçons vengono presentate a Parigi. La prima collezione parigina sconvolge lo scenario del prét-à-porter per il suo pauperismo che sembra proporre stracci e non abiti. Le stesse indossatrici sono ragazze pallide, spettinate, infagottate di strati di tessuto per un effetto sghembo, per niente valorizzante per i corpi. I giornalisti definiscono la sua collezione come Hiroshima chic.

Oltre che nell’abbigliamento, la Kawakubo è anche molto attiva nel Design d’interni: la sua boutique ad Aoyama è stata interamente realizzata da lei. Dagli anni novanta la Kawakubo pubblica due volte all’anno, la rivista Six, consistente principalmente di fotografie.

Lo stile innovativo, ribelle e anticonvenzionale

Il suo uso del colore nero, una sorta di colore-filosofia che crea inquietudine, sgomento. Le sue sfilate sembra vogliano ostentare decadenza. In realtà si tratta di uno stile fatto di sottili riferimenti, di vestiti che rompono le convenzioni, creano l’inatteso.

Lei stessa afferma: “un fatto fondamentale della mia carriera, è stato quello di averla vissuta in modo tale da essere esposta alla immediata reazione del pubblico”.

Colta, sempre più vicino all’arte che alla concezione di prodotti per il mercato dell’abbigliamento, è la sacerdotessa del minimalismo ieri come oggi, avanguardia dello stilismo povero. La sua moda è l’espressione della sua coerenza.

Kawakubo detesta il decorativismo, le tendenze di stagione le sono indifferenti. I fatti, d’altronde, le danno ragione: è seguita anche dagli uomini per i quali riesce perfino a disegnare completi a fantasie femminili.

Dice in proposito: “la mascolinità si può esprimere con i fiori, bisogna girare intorno al problema”.

Intende la moda come fuga dal quotidiano, un desiderio di libertà soprattutto interiore. Unisce elementi occidentali e orientali, abilità sartoriali nella creazione di volumi e ricercatezza dei materiali. Insomma, è una voce fuori dal coro: le sue invenzioni tendono a essere volutamente il  “contrario di tutto”, il mix lei-lui; per cui la marsina si ingentilisce con ruches e i volants delle blusa ostentano un rigore tipici della cravatta.

Comme des Garcons Woman A/W 2016
Comme des Garcons Woman A/W 2016
Idee di stile anticipatrici dei tempi: decostruttivismo e portabilità

Se si percorrono le sue tappe appare evidente quanto le sue idee siano sempre state anticipatorie. Proposte, che parevano astrazioni inattuabili, sono diventate poi concetti sviluppati oggi. È una figura assolutamente lontana dalla massa, quella che si immagina intorno alle passerelle affezionata alle riviste patinate, un po’ misteriosa e dotata contemporaneamente di gran fascino enigmatico. La stilista ha influenzato la moda spazzando via immagini stereotipate, impostando dei look completamente diversi.

Più che descrivere i suoi modelli, se ne respira l’atmosfera. Di certo ha coinvolti giovani, provocato critiche di tradizionalisti incapaci di vedere nelle sue collezioni una inesauribile creatività, nei tessuti come negli abbinamenti di colore.Usa la maglia, fantasie plaid per abiti-midi stile impero, svolazzanti sottane a fazzoletto sotto camicie candide. E, ancora, in una specie di fai da te, con pannelli di jersey arrotolati e annodati sul corpo crea uno stile chiamato povero-povero, che è, infine, anche la sua potenza.

Il marchio Comme des Garçons

Non si tratta del classico marchio che fa moda per vendere, ma di un qualcosa di più profondo, storico e culturale insieme. Letteralmente significa “come i ragazzi” e a detta di Rei, l’ha scelto perché suonava bene. Il marchio debutta a Tokyo nel 1973, scommettendo inizialmente solo sul denim. Si tratta di un brand che tra gli anni ‘70 e ‘80 ha fatto la storia e ha segnato un’epoca, rivoluzionando il rigore, gli schemi e i diktat imposti dalla moda. Per chi vi si avvicina per la prima volta, lo stile del brand e della stilista risulta difficile da comprendere e da spiegare. Ma forse il bello risiede proprio in questo: non può essere spiegato a parole. La sua anima va vissuta e assaporata guardando i vestiti, toccandoli con mano. Per sentirsi realmente vicini a questo brand per nulla etichettabile e superare i confini imposti dalla nostra società.

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Comme des Garcons e Rei Kawakubo ai giorni nostri

Nel corso degli anni ha conquistato sempre più spazio, classificandosi come uno tra i brand più amati a livello globale. Seppur con una storia alle spalle che quasi supera i 50 anni, è ancora attuale, contemporaneo e veicolo di nuove forme di moda libera, ma soprattutto estraneo a ogni forma di convenzione stilistica. Basta pensare che Rei, come abbiamo visto, fu la prima a scardinare una moda di apparenze, di etichette, di forme e di volumi. Celebrando invece i contrasti, le sovrapposizioni, il non definito. E fu poi la prima aprire un pop up store tra anni ’90 e inizi primi 2000.

Le collezioni

Rei con i suoi abiti vuole tornare all’origine, dove tutto è iniziato, per creare qualcosa di utile e di realmente indossabile. Le sue collezioni non sono opere d’arte, ma dei semplici vestiti ben confezionati che devono essere indossati da chiunque voglia sentirsi comodo. Anche se fin dall’inizio sposa questi ideali, è verso metà anni ’90 che la sua moda si fa realmente e concretamente portavoce di questi messaggi, realizzando ad esempio la collezione Unfinished del 1992. Qui insiste sul concetto di prodotto non finito, ribadendo che gli abiti non sono finiti fino a quando qualcuno non li indossa. E spiegando soprattutto come secondo lei dovrebbero essere scelti ed indossati per come fanno sentire e non per come fanno apparire.

Esprime valori molto forti, spesso provocatori e innovativi, che mettono in discussione la società e la cultura consumistica del tempo. All’idea del bello e del perfetto la stilista sostituisce l’idea del brutto e del non finito; all’idea dell’apparire quella del sentirsi e dell’essere. E così nel 1995, presenta la collezione Transcending Gender. Una linea pensata sia per uomo che per donna, dove questi non hanno né confini né differenze e possono indossare qualunque abito si sentano di indossare.

Commes des Garcons S/S 1995
Commes des Garcons Collezione Transcending Gender S/S 1995

Per la collezione Comme des Garçons Spring Summer 1997 Rei Kawakubo aveva presentato una serie di abiti e capi che riportavano deformazioni del corpo e protuberanze. Il nome della collezione è Body Meets Dress, Dress Meets Body: abiti a tubino a quadretti vichy che rivedevano l’architettura del vestito venivano imbottiti per analizzare lo spazio intercorso tra il corpo e l’abito. Un vero e proprio pugno in faccia al fashion system che dimostrava la passione per la sperimentazione della designer giapponese. 

Per la collezione autunno/inverso 2001-2002, presentata alla sala Wagram di Parigi, la Donna Erotica di Comme des Garçons. Sulle note di Je t’aime, moi non plus di Serge Gainsbourg, sfilano modelle in abiti-lingerie con di sottovesti e reggiseni in evidenza sopra le giacche. Nel 2003 sperimenta collaborazioni con gruppi di danza e mattatori della fotografia internazionale.

Fra i suoi primi collaboratori, Kawakubo ha avuto Junya Watanabe, che in seguito è diventato un affermato stilista per conto proprio. Ha collaborato come guest designer con H&M, per la quale ha disegnato alcune linee uomo, donna e bambino ed un profumo unisex.

Rei Kawakubo e la fortuna nel mercato

Fra i suoi primi collaboratori, Kawakubo ha avuto Junya Watanabe, che in seguito è diventato un affermato stilista per conto proprio. Ha collaborato come guest designer con H&M, per la quale ha disegnato alcune linee uomo, donna e bambino ed un profumo unisex.

Comme des Garçons è oggi uno dei nomi forti delle sfilate parigine, uomo e donna. La capitale francese ospita anche lo showroom europeo della griffe, che negli anni ha collaborato con aziende come Hermès, Apple, 10 Corso Como, Moncler e con artisti come Mick Jagger, Pharrell Williams e l’attivista e artista cinese Ai WeiWei.

“Sono stata sempre molto attenta a lavorare solo con i miei mezzi – ha dichiarato Rei Kawakubo – e non mi sono mai scostata da questa idea. Sono poi sempre stata irremovibile sul non accumulare debiti”.

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Commes des Garcons Capsule Collection for Hermès

Comme des Garçons è distribuita in circa 230 punti vendita in tutto il mondo. Rei Kawakubo è stata innovativa anche dal punto di vista imprenditoriale, lanciando per prima, negli anni 90, il format dei pop-up store, i negozi temporanei. C’è lei anche dietro all’insegna Dover Street Market, i concept store ibridi, dove lo shopping di moda convive con l’arte, disseminati tra Londra, New York, Pechino e Tokyo, in zone alternative alle classiche vie del lusso. I Dover Street Market mettono insieme importanti aziende di moda, veicolando i loro prodotti in un’atmosfera aperta che stimola la creatività.

Tra le più famose collaborazioni per le campagne pubblicitarie pensate da Rei Kawakubo l’artista e performer contemporanea Cindy Shermann e gli artwork con immagini grafiche di Colier Schorr.

Il Met celebra Comme des Garçons

Nel 2017 il Metropolitan Museum of Art di New York ha allestito la mostra Rei Kawakubo/Comme des Garçons. Art of the In-Between. L’exhibition è stata declinata in un percorso minimalista di 150 creazioni in grado di raccontare l’estetica della maison dal 1981, l’anno della sua prima sfilata a Parigi, a oggi. La mostra è stata affiancata dal lancio di un libro-album (pubblicato dal Met e distribuito da Yale University Press), realizzato da Andrew Bolton, curatore del Costume Institute, con l’art direction di Fabien Baron. Un racconto in 205 immagini, realizzate ad hoc per l’occasione, da grandi della fotografia come Paolo Roversi, Kazumi Kurigami e Collier Schoor.

Nel maggio 2019, Kawakubo ha ricevuto l’Isamu Noguchi Award, che l’ha resa la prima stilista a ricevere il premio, che è stato creato nel 2014 per riconoscere gli artisti innovativi che seguono le orme di Noguchi collegando le culture orientali e occidentali.

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Comme des Garçons – Enciclopedia della moda