I Pinco Pallino
I,  Brand e Fashion designer

I Pinco Pallino 1982

I Pinco Pallino, brand di abbigliamento per bambini

I Pinco Pallino, etichetta per l’abbigliamento infantile, dietro la quale sono attivi Imelde e Stefano Cavalleri (classe 1950), compagni di vita e di lavoro. Hanno saputo creare nella provincia di Bergamo un’imprenditorialità vincente, in continua espansione e con una particolare carica di allegria che rende il mondo de I Pinco Pallino del tutto esclusivo. La griffe ha una linea classica, una casual e una baby, ognuna accompagnata dagli accessori. Numerosissime le boutique monomarca nel mondo e nei più importanti department store: un’internazionalità per la quale ottengono, nel 2000, il prestigioso riconoscimento Column One dal Wall Street Journal. Una strada tutta in salita, cominciata nel 1982 a Pitti Bimbo che sancisce il primo successo.

I Pinco Pallino
SS 2016

Vent’anni dopo, l’azienda ha un fatturato di 19 milioni di euro. Una moda a misura di bambino, maschietti e femminucce rigorosamente, e curiosamente, con i capelli rossi: così infatti li vogliono Imelde e Stefano e così li vediamo attraverso la comunicazione e nei punti vendita. “Coppia” a 360 gradi, unita anche nel sociale: collaborano da sempre con fondazioni umanitarie e associazioni benefiche sia in Italia sia all’estero, promuovendo e sostenendo iniziative culturali e di charity. Impegno riconosciuto nel 2001, a livello istituzionale dalla Provincia di Milano, alla presenza dell’allora Cardinale Carlo Maria Martini. Collaborano, fra l’altro, con il Wwf, il Fai, l’Unicef, l’Anlaids. Sostengono il progetto dell’Associazione Italiana Biblioteche e dell’Associazione Culturale Pediatri che promuove la lettura per i bambini fin dal primo anno di vita.

L’espansione

Nel 2001 il brand realizza un fatturato di 18,6 milioni di euro tra vestiti e calzature per bambini, più 15 per cento rispetto al 2000. Due anni a Roma, in via del Babbuino viene inaugurato il primo negozio monomarca. Nello stesso l’azienda bergamasca, pur in un anno magro per il sistema tessile-abbigliamento, registra un fatturato di 19 milioni di euro, crescendo del 5 per cento rispetto all’anno precedente. Il 50 per cento della produzione viene esportato.
L’impresa si concentra sulla distribuzione. Avviato il punto vendita a Dubai, inserito all’interno del department store Wafi Wall, il primo negli Emirati Arabi. Consolidata la presenza nel Far East: quattro boutique in Giappone, otto a Taiwan (realizzate in partnership con la società Why and 1/2). Avviato il secondo negozio a Milano, il quale si focalizzerà esclusivamente sul neonato. Alla fine del 2003 il marchio è  distribuito in oltre 400 boutique in Italia e all’estero.
L’obbiettivo successivo è quello di espandersi nel mercato giapponese, per questo nasce l’accordo con la società Ma Mere per l’apertura 15 punti di vendita e conseguire un fatturato annuo di 12,4 milioni di euro.

I Pinco Pallino, nel 2009, è azienda leader nel settore del lusso per bambini. La gamma di prodotti include abbigliamento, calzature, borse e accessori distribuiti con i seguenti marchi: I Pinco Pallino, I Pinco Pallino Baby, 1950, 1950 Little.

 

2010

Passata nel 2010 nell’orbita del Fondo Opera, negli ultimi tre anni l’azienda ha detto addio ai suoi fondatori: l’eclettico Stefano Cavalleri e la moglie Imelde Bronzieri hanno infatti lasciato le redini de I Pinco Pallino per cimentarsi in nuove sfide imprenditoriali.

Dal 2010 il Fondo Opera ha cercato di sanare la situazione patrimoniale molto pesante, ma senza arrivare ai risultati sperati.

2012

I Pinco Pallino ha chiuso il 2012 con un fatturato di 13,5 mln di euro, per il 90% realizzato all’estero, con Russia in testa, seguita da Emirati Arabi, Inghilterra e Francia.

Storia recente

Con la collezione autunno-inverno 2019/2020 la stilista e imprenditrice bergamasca termina il suo impegno come direttore artistico e creativo per MiMiSol, il brand creato da lei stessa.

Dalla primavera-estate 2020 il ruolo di responsabile stilistico di MiMiSol – la cui neo-proprietaria è la società MM Capital Ag dell’investitore svizzero Michele Martucci – viene affidato a Umberto Consiglio, fashion designer con esperienze nelle linee childrenswear di Dolce & Gabbana e Versace.

 

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