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Geox, il brand che unisce Made in Italy all’innovazione

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Geox è una società italiana che produce principalmente calzature, ma negli anni ha spaziato fino ai capi d’abbigliamento in stile sportswear e casual. Appartiene alla società Nottington Italia, fondata nel 1989, e ha sede a Biadene di Montebelluna.

Le origini di Geox

Il marchio è noto per il brevetto mondiale di una suola particolarmente traspirante. Infatti, negli anni ‘90, il fondatore di Geox Mario Moretti Polegato, durante un viaggio di lavoro per l’azienda di famiglia, si ritrova a fare un’escursione nel deserto del Nevada. Non riuscendo più a sopportare il caldo, prese un coltellino svizzero e fece alcuni fori sotto alla suola delle sue scarpe.

Quel gesto fu determinante: ritornato in Italia decise che avrebbe sfruttato questa idea per abbandonare l’azienda di famiglia ed iniziare a lavorare al suo progetto innovativo. Moretti crea così un prodotto capace di conservare le caratteristiche di flessibilità e resistenza della suola in gomma, sempre garantendo straordinari livelli di traspirazione e impermeabilità. Nasce così la scarpa che respira.

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Mario Moretti Polegato

Il fondatore di Geox iniziò a proporre l’idea alle più grandi aziende del mondo, specialmente quelle sportive. Le potenzialità della sua rivoluzionaria invenzione non sono però bene accolte. Dopo tante risposte negative, Mario Moretti Polegato decide di mettersi in proprio ed avviare autonomamente la sua azienda di scarpe che ha oggi rivoluzionato il mondo delle calzature. Grazie ad una collaborazione con l’università di Padova, Morellati riuscì infatti a portare a compimento il suo progetto ideale. Migliorando e perfezionando il brevetto iniziale Geox amplia la gamma dei prodotti dal segmento junior all’universo uomo e donna.

Geo – X: un successo di marketing

Nasce così Geox, da Geo (terra) e X che rappresenta la tecnologia innovativa della sua opera. L’espressione racchiude l’obiettivo dell’azienda: fare e saper fare, ma verso una prospettiva orientata verso il futuro. La loro filosofia è quella del comfort.

Ma il successo del brand è dovuto senz’altro anche ad una strategia di marketing ben studiata. Il brand Geox punta dall’inizio degli anni duemila sulle nuove generazioni. E non poteva che essere così: la scarpa del futuro, che unisce tradizione e innovazione non può che attirare una generazione che è a cavallo del nuovo millennio.

La marca Geox è molto ampia, comprende sia le classiche scarpe sportive ed eleganti (stiletto o scarpe basse), che la pelletteria da donna e l’abbigliamento. Ma Geox si è fin da subito espanso anche alle linee di abbigliamento. Quest’ultime sono studiate tenendo fede al principio della “respirabilità” che è alla base della filosofia del marchio. La produzione annua di calzature è di 3,5 milioni di paia di cui 1,7 in Italia, occupando 250 persone, con un indotto che ne conta altre 3 mila sul finire del ‘900. Il fatturato era di 280 miliardi di lire, di cui 130 realizzati in Italia. Il marchio è distribuito in 59 paesi.

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Piumino Geox

Gli anni duemila

La società vuole raddoppiare i propri punti vendita entro il 2004, arrivando a una rete commerciale di 300 monomarca, contando nei successivi due anni di aprirne altri 140 in tutto il mondo. Geox, che ha dato il via al progetto retail nel 2000, ha chiuso il 2001 con un fatturato di 28 milioni di euro, di cui il 26 per cento in export. Per la fine del 2002 si prevedeva di raggiungere 180 milioni di euro, cosa che è riuscita a fare con successo.

Mario Moretti Polegato è il vincitore per l’anno 2002 del premio L’imprenditore dell’anno, promosso da Ernst & Young con la Borsa Italiana e Il Sole 24 Ore. Nella motivazione del premio l’azienda veneta è stata riconosciuta come “uno dei casi di maggior successo imprenditoriale degli ultimi decenni e una delle realtà più interessanti a livello internazionale”. Polegato, da parte sua, ha insistito sull’importanza da parte delle aziende di impegnarsi nella ricerca tecnologica e scientifica per rilanciare il made in Italy.

È quello che è accaduto a Geox, per cui una nuova idea (“la scarpa che respira”), protetta da brevetto internazionale, è stata premiata dal mercato. L’azienda ha infatti registrato secondo Mediobanca la seconda miglior performance in Italia nel 2001.
Ha chiuso il 2002 con una crescita del 22,1 per cento (da 147,6 milioni di euro a 180,3 milioni di euro). Utili più che raddoppiati: con un incremento del 166 per cento: 19,4 milioni di euro contro i 7,3 del 2001.

Le calzature rappresentano circa il 96 per cento del fatturato, con 4,7 milioni di paia di scarpe vendute. Il restante 4 per cento riguarda l’abbigliamento. Il 75 per cento è stato realizzato in Italia, il 25 negli altri paesi europei. Durante il 2002, Geox ha sviluppato la rete distributiva monomarca, aprendo nuovi negozi nelle principali capitali europee.

Geox: gli anni recenti

Le ultime novità

Tra le ultime novità tecniche di Geox ricordiamo i brevetti Nebula ed Amphibiox, entrambe tecnologie applicabili sia alle calzature che all’abbigliamento che, grazie al sistema 3D Breathing Engineering garantiscono totale impermeabilizzazione e protezione dal freddo, permettendo comunque al corpo di respirare. Il brevetto Aerantis invece rappresenta l’evoluzione della suola in gomma forata: i tradizionali fori microscopici sono stati sostituiti da macro fori che grazie ad una membrana full-size e ad una particolare fodera interna assicurano leggerezza e consentono una maggiore respirazione del piede.

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Geox Nebula
La pandemia e la crisi

Purtroppo gli ultimi anni non sono stati così positivi. Dopo un fatturato di 805 milioni nel 2019, nell’anno della pandemia, sotto la guida sempre di Polegato, il brand è sceso a 535 milioni. Un calo abbastanza brusco. Dopo il miglioramento nel periodo estivo, il ritorno dei lockdown ha frenato i conti del quarto trimestre 2020, archiviato con un calo del -35,3% (-33,5% a cambi costanti). In sintesi, Geox ha riportato risultati negativi in tutti i mercati, ad accezione della Cina, dove le vendite comparabili nei negozi diretti sono passate dal -50% del primo trimestre al +4% nel quarto trimestre, e della Russia, cresciuta del 5% negli ultimi tre mesi 2020.

Al 29 gennaio 2021, Geox contava 100 negozi diretti temporaneamente chiusi, a cui vanno aggiunti 90 store nei centri commerciali in Italia e Spagna, pari al 47% del network diretto, mentre nell’Area Asia Pacifico tutta la rete distributiva è operativa.

Il gruppo stima una ripresa del business nel secondo semestre 2021, grazie al graduale rilascio dei vaccini che dovrebbe sostenere un progressivo ritorno alla normalità, mentre la prima metà dell’anno sarà ancora impattata dalle chiusure temporanee dei negozi.

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