vanessa friedman
Comunicazione ed editoria,  F,  Giornalisti

Friedman, Vanessa

Vanessa Friedman (1967), giornalista americana 

Vanessa Friedman è una giornalista americana nata il 4 dicembre 1967 a New York. Fashion director e chief fashion critic presso il New York Times.

Vanessa Friedman
Vanessa Friedman

La formazione e l’esordio nel giornalismo di moda

Vanessa Friedman è nata a New York il 4 dicembre 1967 dal padre, un avvocato e dalla madre, un’agente letterario. Si laurea cum lode alla Princeton University, successivamente alla Phillips Exeter Academy e alla Chapin School.

Comincia a scrivere nel 1998 per il New Yorker. La sua carriera prende subito il via, collaborando a testate di fama internazionale, il Financial Times e l’Economist, presso cui si è occupata di arte. È stata European Editor per Elle US e ha ricoperto la carica di fashion editor presso InStyle UK dal 2000 al 2002. Ha scritto su alcune testate in qualità di giornalista freelance, collaborando con Vanity Fair, Vogue, Entertainment Weekly.

Dal 2002 al 2014, Friedman è stata fashion editor del Financial Times. Successivamente, nel 2014, assume la carica di fashion director e chief fashion critic al New York Times.

vanessa friedman
Vanessa Friedman in uno scatto di Tom Newton nel suo appartamento a Brooklyn, 18 Dicembre 2015.

La moda secondo Vanessa Friedman

Friedman è conosciuta per il suo approccio pragmatico e il suo sguardo critico e attento nei confronti dei cambiamenti socioculturali e politici e dei modi in cui la moda partecipa attivamente a questi cambiamenti. Secondo la giornalista infatti, la moda rappresenta un chiaro riflesso della mentalità e della personalità di un individuo, incidendo significativamente negli eventi culturali. Sulla rivista The Cut, Friedman ne ha sottolineato l’importanza: “Tutti si alzano la mattina e pensano a cosa indossare. Quindi è qualcosa a cui si deve pensare, che bisogna osservare”.

Stando a quando riporta il BoF, della cui lista dei 500 Friedman fa parte, la giornalista ha affermato: “È nella natura umana giudicare gli altri, e la prima fonte di scrutinio è proprio quello che l’altro indossa. Quando si è bambini lo si fa anche quando non si sa nulla dei marchi di moda. Le nostre opinioni cambiano, ma giudicare le apparenze è assolutamente una delle prime cose che fa una persona. È una cosa che c’è sempre stata, anche prima di internet. Non penso sia una novità, ritengo che proprio per il modo in cui le informazioni si diffondono oggi, è un comportamento che è diventato sempre più ovvio”.

Nel novembre 2019, è finita sotto accusa per aver criticato il tailleur pantalone bianco indossato dalla candidata presidenziale Tulsi Gabbard durante un dibattito democratico, paragonandolo ad abiti indossati da leader di culto. Nel 2016, aveva però elogiato Hillary Clinton per aver indossato un outfit identico. Nonostante le l’accesa discussione, il New York Times non ha affrontato la questione.

Leggi anche:

Luca Dini

Laura Asnaghi