Timberland
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Timberland: marchio di scarpe e abbigliamento out door fondato nel 1952

Le origini

La storia di Timberland inizia quando, nel 1918, Nathan Swarts dalla Russia si trasferisce nel New England e vara una bottega artigiana di scarpe. Ha successo e, insieme ai figli Herman e Sidney, compra metà delle azioni della Abington Shoe Company. La produzione è caratterizzata dalla forma a iniezione, cioè da quella tecnologia che permette di attaccare la suola alla tomaia senza cuciture, garantendo in tal modo la totale impermeabilità delle calzature.

I primi successi

Nel ’73, gli Swarts creano il marchio Timberland (la terra degli alberi). Il logo raffigura una quercia. Nel 1978 l’azienda ha cambiato il suo nome diventando The Timberland Company. Sempre nello stesso anno sul mercato sono comparsi i primi mocassini cuciti che sono piaciuti a tutti i fan dello stile casual. Poco tempo dopo, nel 1979, l’azienda ha lanciato le prime scarpe da barca. Per la loro realizzazione sono state impiegate pelli di migliore qualità nonché il sistema di allacciatura a 360 gradi. La struttura del modello, con la cucitura a mano, ha reso la calzatura durevole e confortevole, consentendo alla scarpa di adattarsi al piede dell’utilizzatore. Dal ’91, la Timberland è quotata alla Borsa di New York. Presente in 88 paesi con 132 punti di vendita. Nel ’98 ha realizzato un utile netto di 38,4 milioni di dollari. Erano 29,8 nel ’97.

Per presentare la collezione autunno 2002 di abiti da lavoro, Timberland sceglie modelli d’eccezione. Protagonisti del primo Timberland “Working Man’s Fashion Show”, gli operai impegnati nella ristrutturazione dello storico Field Stadium di Chicago. Alta tecnologia nella confezione, resistenza all’acqua, uso di materiali hi-tech e libertà di movimento sono le caratteristiche di questa nuova collezione, con capi come la tuta integrale a tenuta stagna o il giaccone di pelliccia con cappuccio per temperature polari. In questa occasione Timberland ha anche presentato in anteprima alcuni modelli di abiti e scarpe della collezione primavera 2003. Lo stesso anno, firma un accordo di licenza con Marcolin per la produzione e la distribuzione mondiale di montature da vista e occhiali da sole. 

Nel primo trimestre, il fatturato registra un +20% (271 milioni di dollari) e un +39% di utile netto (19,3 milioni di dollari).

A far salire i bilanci è stato l’export, che copre il 49,5% dell’intero giro di affari. Pur essendo le calzature il punto di forza dell’azienda, le migliori performance sono state ottenute con l’abbigliamento e gli accessori.

Timberland e il mercato italiano

Sul mercato italiano Timberland è presente con 108 negozi in franchising, e ha incrementato notevolmente il fatturato in Italia. Nel 2002 la cifra è stata 72 milioni di euro (+30%). 

L’impegno per una moda sostenibile

timberland nature need heroes
Campagna Nature Needs Heroes Timberland

In linea con la sua filosofia e identità di brand, negli ultimi anni Timberland ha adattato i suoi processi produttivi per limitare l’impatto ambientale delle sue attività, aderendo a una serie di iniziative per il rispetto dell’ambiente. Una politica di responsabilità sociale che ha trovato sbocco in diverse iniziative globali, come l’Earth Day, giornata dedicata alla sensibilizzazione ecologica. Su questa linea, nel 2005 Timberland partecipa alla creazione di Leather Working Group (LWG) e inizia a procurarsi solo pelle da concerie che ottengono una valutazione argento/oro dagli audit LWG. Viene poi introdotto lo stivale Earthkeepers, realizzato con materiali riciclati, organici e rinnovabili.

Nel 2011 VF Corp, gruppo che include i marchi North face, Wrangler e Nautica, acquista Timberland per 2 miliardi di dollari e rafforza le proprie attività legate alle attività all’aria aperta. Nel 2019 Christopher Raeburn viene nominato primo stilista del marchio.

Christopher Ræburn evolve il proprio incarico in Timberland
Christopher Ræburn direttore creativo di Timberland

Nel 2021 Timberland, lancia la sua prima collezione a noleggio in collaborazione  con la piattaforma inglese Hurr

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