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Soncini, Franca

Franca Soncini, l’intellettuale del mondo delle pierre che entrò in questo mondo con Fiorucci

Franca Soncini potrebbe essere definita «l’intellettuale del mondo delle pierre», ma sicuramente a lei non piacerebbe. Eppure quella sua pacatezza, quell’apparente distacco dai problemi contingenti, quella sua aria a volte astratta rendono calzante la definizione per Franca Soncini. Forse questa essenzialità le viene dall’incontro con la cultura e l’anima giapponese di alcuni suoi clienti, poiché le sue radici sono solidamente ancorate a terra. Franca ha infatti cominciato a lavorare giovanissima, in una fabbrica metalmeccanica della Brianza, dove faceva la segretaria modello, una specie di fac totum. Ma il ruolo le stava stretto e già la sua indole curiosa e girovaga la portava a cercare altro.

Milano

Per caso risponde a un annuncio sul giornale e viene a Milano a lavorare da Fiorucci, come segretaria, per una sostituzione mensile. Ma rimane poi per tre anni a occuparsi dell’ufficio stampa. È già mamma di una bambina, Sara, che comincia a camminare in ufficio, coccolata un po’ da tutti. Nonostante si trovi benissimo Franca vuole «provarsi» e cambia , andando a lavorare per Adriano Goldschmied, un altro di quei personaggi che negli anni Settanta credeva nei giovani.

Ma l’esperienza si chiude presto e ritorna da Fiorucci. Lì Franca coordina ufficio stampa, eventi, sfilate, persino il ristorante del negozio. «Quello era un mondo a parte – dice – da lì prima o poi passavano tutti; non ti accorgevi neanche di lavorare: vivevi. Vivevi un’epoca storica, i cambiamenti e le evoluzioni quotidiane…».
Dopo due anni, siamo nel 1977, Franca apre la sua agenzia, forte di un’esperienza che le aveva insegnato che arte, moda, musica, vita, sono connesse tra loro, e aveva affinato la sua sensibilità aiutandola a percepire al meglio le caratteristiche innovative di questi mondi così complementari.

I giapponesi

Nell’85 l’incontro fondamentale con gli stilisti giapponesi: Rei Kawakubo designer di Comme des Garcons e poi Issey Miyake. «Sono stati personaggi rivoluzionari nel mondo della moda, hanno portato un nuovo modo di fare comunicazione, più rarefatto; hanno puntato sui concetti non solo sulle immagini. Hanno creato nuovi negozi, puliti, bianchi, essenziali, con pochi capi in esposizione.

Hanno cambiato il modo di sfilare introducendo, per esempio, un’andatura quasi militare delle modelle, decisa, eliminando tutto ciò che poteva in qualche modo essere lezioso. Insomma hanno fatto in modo che il messaggio arrivasse con più chiarezza, rivelando l’anima di un progetto, a volte in maniera persino maniacale, a sottolineare la loro profondità, spesso in antitesi con le aspettative del mondo occidentale».

La moda ascetica

Questa formula quasi «ascetica» di fare moda affascina e coinvolge molto Franca che cerca di portarla con sé in ogni suo lavoro. «Devo assolutamente credere nel progetto del mio cliente, e non importa che sia un’azienda o uno stilista, un creativo, purché l’essenza di quello che vuole comunicare sia autentica. Credo che essere onesti con se stessi e con gli altri sia la cosa che paga di più, che alla fine dà i risultati migliori, in qualsiasi campo».

E nella vita di Franca il lavoro si interseca spesso con il privato. «È la cosa che amo di più… insieme a mia figlia! E credo che sia una gran fortuna potere a volte far convergere interessi personali nel lavoro; il mio me lo consente, mettendomi spesso in contatto con mondi come quello dell’arte o della musica… Ciò nonostante penso che il lusso più grande sia quello di avere del tempo per sé. Per leggere, per guardare un film, per stare con mia figlia.

A volte vorrei scendere dal treno velocissimo delle nuove tecnologie e andare in bicicletta a contemplare quello che c’è intorno…». Non a caso lo studio Soncini è all’interno di un cortile di una vecchia casa sui Navigli, tra piante e ringhiere fiorite. Un angolo di mondo «antico» dove ritrovare un po’ di quella filosofia orientale che permette di mantenere il giusto distacco dalla frenesia milanese e modaiola in genere… e dove comunque trovare l’energia per buttarcisi a capofitto quando è necessario.

I clienti di Franca Soncini

Alberto Aspesi, Antonio Marras, Bless, Gentry Portofino, Issey Miyake, Issey Miyake Men by Naoki Takizawa, A-Poc, Pleats-Please, Jan e Carlos, Martin Margiela, New York Industrie, Nicola Del Verme, Sahzà

Tibaldi, Serena

Grilli, Silvia

Con il comeback di Gucci alla Milano Fashion Week si potrà parlare di settimana della moda?