pinko
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Pinko 1986

Pinko è un marchio italiano a conduzione familiare, fondato a Fidenza nel 1986 da Pietro Negra e da sua moglie Cristina Rubini

L’azienda, che ridefinisce l’idea di femminilità e si rivolge a una donna indipendente e consapevole della propria sensualità, riserva anche grande attenzione alla sostenibilità.

PINKO è un marchio italiano a conduzione familiare, fondato a Fidenza nel 1986 da Pietro Negra e da sua moglie Cristina Rubini, ai quali si sono poi affiancate anche le figlie Cecilia e Caterina. L’azienda, che ridefinisce l’idea di femminilità e si rivolge a una donna indipendente e consapevole della propria sensualità, riserva anche grande attenzione alla sostenibilità.

ReImagine PINKO
ReImagine PINKO.

Indice

  1. PINKO
  2. Le origini del marchio
  3. Gli sviluppi di PINKO
  4. Le collezioni e i negozi
  5. La filosofia: ambientalismo ed etica
  6. PINKO x Treedom: l’impegno per l’ambiente
  7. L’ingresso di Patrick McDowell
  8. I progetti di crescita e la quotazione in borsa

PINKO

PINKO nasce proponendo l’idea di una ‘moda istantanea’, che prevede di lanciare collezioni lampo ogni settimana, per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Verso la fine degli anni ’80, l’azienda ha orientato la propria strategia su nuove linee, introducendo una ‘moda semi-pianificata’ e una nuova formula di distribuzione, che, grazie alla creazione di un’immagine globale distintiva e la presenza in canali di vendita multi-marca, ha favorito il decollo del franchising PINKO.

Barbara Palvin Pinko SS 2018
Barbara Palvin, PINKO, primavera/estate 2018.

Le origini del marchio

PINKO, fondato da Pietro Negra e Cristina Rubini nel 1986, è un marchio di moda contemporanea con caratteristiche distintamente italiane, come qualità e savoir-faire creativo. Nella migliore tradizione italiana, le figlie dei coniugi, Cecilia e Caterina, sono entrate in azienda per occuparsi, rispettivamente, dell’ufficio comunicazione aziendale e della Direzione Creativa. L’attenzione alla modernità, l’innovazione tecnologica, lo spirito di partecipazione e la sensibilità nello stile sono gli elementi che hanno plasmato il successo mondiale del marchio nel corso degli anni.

Caterina Negra
Caterina Negra.

Gli sviluppi di PINKO

PINKO si affida alla ricerca e alla qualità dell’artigianalità italiana per creare collezioni originali e straordinarie, facili da indossare e dai prodotti molto elaborati, ma accessibili. Il suo stile è stato creato grazie all’organizzazione di diverse squadre di stilisti, che hanno collaborato sotto una supervisione centrale: il marchio, infatti, riconosce la diversità come una delle caratteristiche principali del mondo di oggi, tanto da valorizzarla sia nelle proprie creazioni sia nella gestione imprenditoriale.

naomi Pinko
Naomi Campbell per PINKO.

Nel corso degli anni, PINKO ha creato un modello di donna determinata, femminile, allegra e interessata a ciò che accade intorno a lei; un modello che è stato definito anche grazie alla collaborazione di modelle come Alessandra Ambrosio, Naomi Campbell, Elle Macpherson, Carmen Kass e Eva Herzigova e di fotografi come Terry Richardson e Steven Klein.

Le collezioni e i negozi

Negli anni sono stati sviluppati progetti speciali e capsule collections, che testimoniano un approccio dinamico e sempre attento a ciò che accade nel mondo e che si sono avvalsi della collaborazione di alcuni degli stilisti più famosi della scena internazionale, come Mark Fast (febbraio 2011), Alessandra Fachinetti (per l’Uniqueness Project del settembre 2012) e Marina Spadafora (che nel febbraio 2013 ha curato il progetto PINKO Bag per l’Etiopia).

Un’altra capsule collection è quella sviluppata in collaborazione con Coca Cola per la primavera/estate 2017: la collezione, influenzata dallo streetstyle, comprendeva felpe e T-shirt nei colori iconici di Coca-Cola e la PINKO Love Bag in tre nuove versioni.

Pinko X Coca Cola
PINKO x Coca Cola.

La filosofia: ambientalismo ed etica

Costruita nel 2008, la nuova sede di PINKO è stata progettata seguendo l’idea di una ‘fabbrica verde’: con oltre 3.500 metri quadrati di giardini pensili e una struttura in vetro e acciaio che garantisce un uso efficiente dell’illuminazione e un perfetto equilibrio termico, l’edificio è un ambiente accogliente, dove i rifiuti di plastica si riducono grazie all’uso di erogatori d’acqua.

L’azienda ha deciso di promuovere anche la mobilità ecologica, impiantando stazioni di ricarica per i veicoli elettrici nelle proprie aree di parcheggio. Ha inoltre deciso di non produrre più capi in pelliccia a partire dalla collezione autunno-inverno 2016.

PINKO x Treedom: l’impegno per l’ambiente 

Il marchio, nel 2018, ha collaborato con Treedom, un sito che consente agli utenti di piantare un albero con un semplice clic, per creare la propria foresta: il progetto prevede 10.000 alberi di mango, banana, macadamia, ciliegio africano e avocado da piantare in Kenya.

Per pubblicizzare l’iniziativa, che sostiene anche le popolazioni che vivono nelle zone della piantumazione, è stata lanciata un’esclusiva T-shirt, realizzata in cotone biologico e venduta in un packaging sostenibile che, attraverso degli slogan accattivanti, incoraggia le persone ad agire per il cambiamento. Il progetto incoraggia le persone ad agire attraverso degli slogan accattivanti. 

A proposito del progetto, il fondatore Pietro Negra

A proposito del progetto, il fondatore Pietro Negra ha dichiarato che l’iniziativa è solo il primo passo di un più ampio pensiero che PINKO intende costruire: un insieme di valori sociali rilevanti per le giovani generazioni, un piano d’azione rispettoso dell’ambiente e socialmente responsabile.

L’ingresso di Patrick Mcdowell 

Nel 2021 la scelta di nominare Patrick McDowell nuovo Direttore della Sostenibilità riflette un ulteriore presa di responsabilità del brand verso il futuro, di cui il progetto Re-Imagine ha rappresentato un ottimo punto di partenza. Accedendo agli archivi, McDowell ha potuto recuperare vecchie stoffe e materiali adoperati nelle precedenti collezioni, per creare qualcosa di interamente nuovo, senza alterare i codici che definiscono il marchio.

Re-Imagine PINKO

I progetti di crescita e la quotazione in borsa

La pandemia dovuta al COVID-19 ha impresso un cambiamento al percorso dell’azienda, che ha visto i propri clienti rispondere bene all’offerta sul mercato: in particolare, il fatturato è passato dai 213 milioni del 2019 ai 242 del 2021, registrando una tendenza paragonabile a quella dei grandi marchi del lusso, che ha permesso di pianificare un’importante crescita nel futuro. L’obiettivo è raggiungere i 330 milioni di fatturato nel 2023 e i 500 milioni entro il 2026. Sul lungo termine si pensa anche alla quotazione in borsa, che per ora si è deciso di limitare alle quote di minoranza: infatti una partecipazione del 20/25 % renderebbe più facile il raggiungimento degli obiettivi del 2026.

Per sostenere la crescita economica si è deciso di rivedere

Per sostenere la crescita economica si è deciso di rivedere anche l’organizzazione dell’azienda, potenziando i settori dell’accessoristica e delle calzature. Di conseguenza si è stabilita la creazione di una vera e propria pelletteria, oggi assente ma necessaria, dal momento che le borse coprono circa un terzo dei ricavi complessivi dell’azienda. Per le calzature, invece, è stata siglata una joint venture con Eli Group, azienda specializzata nella produzione e distribuzione di calzature che fa capo a Eccellenze Italiane: ne è nata PINKO Shoes, una nuova azienda partecipata al 51 % da PINKO e al 49 % da Eli Group e affidata all’AD Maurizio Croceri.

Pinko ha chiuso il 2022 con 28,5 milioni di euro di ricavi (in crescita del 18% rispetto al 2021) e 58 milioni di euro di EBITDA.

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