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Marie Claire

Marie Claire, mensile francese di moda

La scommessa di Jean Prouvost che lancia nel 1937 il settimanale Marie Claire dedicato alle donne è stata ampiamente vinta con il successo di una formula che si evolve ma che mantiene salda, negli anni, la sua vocazione: dare alla lettrice un giornale inedito, immagine ricercata ma prezzo accessibile, grafica innovativa e ricchezza di suggerimenti, copertina ottimista e a colori con un viso di donna fresco e giovane. Trasferitosi a Lione durante la guerra, il giornale continuò a uscire fino al ’44.

Marie Claire come mensile

Tornò in edicola dopo un decennio e si propose in veste di mensile, dando più spazio alle rubriche e più attenzione alle istanze delle sue lettrici, per il 75 per cento della provincia. Donne che avevano bisogno di consigli pratici ma anche di intrattenimento; mitiche le cronache di Louise de Vilmorin da Venezia, da Mosca, da Montecarlo. Nel ’60 il supplemento “101 idee per essere felici” diventa “101 idee, meravigliose occasioni di moda”. Nel giornale la donna non è vista solo come una padrona di casa ma come protagonista del cambiamento della società. Per lei vengono combattute battaglie importanti sostenute da Marcelle Auclair all’avanguardia nei problemi femminili e sociali.

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POURQUOI LES FEMMES SONT-ELLES MOINS LIBRES QUE LES HOMMES _ Marcelle Auclair per Marie Claire. N°27 Janvier

“Il magazine della coppia”

Ribattezzata nel ’68, “Il magazine della coppia” la rivista si lancia per esempio nella campagna a favore della contraccezione e si schiera per il femminismo militante pur non perdendo mai di vista l’evoluzione del costume; difatti, nel ’74 la caporedattrice Claude Brouet crea una rubrica di bellezza al maschile. In continua trasformazione, il mensile torna nel ’76 nelle mani di Evelyne Prouvost che ne riacquista la proprietà divenendone direttrice mentre nel ’77 sarà il Gruppo L’Oréal a prenderne il 40 per cento. Pur continuando a fare della moda la sua missione, Marie Claire mantiene la sua funzione di guida per le lettrici. E lo fa con rubriche come il Diritto, le Testimonianze e la Salute, con particolare attenzione alla vita di coppia.

Catherine Lardeur come redattore capo di Marie Claire

Durante gli anni ’80, con Catherine Lardeur come redattore capo, il giornale apre alla provincia: nascono dieci edizioni regionali ma presto un grande slancio porta Marie Claire in tutto il mondo: nell’82 esce la prima edizione internazionale, quella giapponese a cui seguono molte altre in Europa e oltreoceano. Marie Claire italiana, dopo l’esperienza settimanale degli anni ’60 voluta da Palazzi, debutta nella versione mensile di Mondadori nell’ottobre ’87 con la direzione di Vera Montanari, a cui succede, nel ’94, Chicca Menoni.

Marie Claire italiana

La formula italiana non si discosta dall’impronta originale della testata francese: un mezzo ricco di informazioni ed emozioni, dedicato a donne che vivono, che amano, che lavorano. Nel 2002, anno in cui Valeria Corbetta assume brevemente la carica di direttrice, la testata viene assorbita dal gruppo editoriale Hachette Rusconi e Vera Montanari ne riprende il timone. Debuttano le edizioni russa, polacca e cinese; sono oggi 24 le edizioni nazionali del “magazine”. Sono sette le testate edite dal Marie Claire Group, tra i quali Marie Claire Maison, Marie France, Cosmopolitan. Dal 2007 assume il comando Antonella Antonelli, ma dal gennaio 2018, Antonella Bussi, ex vicedirettore di Vanity Fair, diventa la nuova direttrice della rivista fino al 2021.

Dopo una breve parentesi in cui a guidare il giornale troviamo Massimo Russo, nel marzo del 2022 viene nominata la nuova direttrice di Marie Claire: Manuela Ravasio, giù dentro la redazione dal 2008.

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Ultimo numero di Marie Claire. Maggio 2021

 

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