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M,  Sarti, modisti e costumisti

Magrini, Gitt

Gitt Magrini (1914) è una costumista cinematografica italiana che ha lavorato con diversi registi del cinema italiano

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Marlon Brando, in Ultimo tango a Parigi, indossa un cappotto cammello, scelto da Gitt Magrini, che diventerà iconico

Gitt Magrini è il nome d’arte della costumista italiana Rosa Chiara Solari. Nasce a Zoagli nel 1914. Alcune sue idee, come il cappotto di cammello di Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi, sono diventate icone cinematografiche. La Magrini ripercorse epoche diverse con uno stile estremamente personale, elegante ed essenziale, e mai preponderante rispetto al film, anzitutto modellando i costumi sul corpo degli attori.

Incontra Antonioni sul set di La notte, nel quale aveva un piccolo ruolo, e diventa poi assistente costumista nell’Eclisse, altro film di Antonioni. Debuttò da sola con Deserto rosso e collaborò poi ad altri film di Michelangelo Antonioni. Nell’ultimo film, ad indossare i suoi costumi, che rappresentano la borghesia fredda ma elegante, è Monica Vitti.

Ha disegnato costumi anche per Bertolucci: Il conformista, con mises tipiche degli anni ’40, e Ultimo tango a Parigi, in cui Marlon Brando e gli altri protagonisti indossano abiti degli anni ’70. Con Novecento, infine, ripercorre 50 anni di storia della moda.

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Una scena del film Un borghese piccolo piccolo, con i costumi di Gitt Magrini

Per i registi della Nouvelle Vague disegna costumi che vengono indossati in Due o tre cose che so di lei, di Jean-Luc Godard o in Le due Inglesi di Truffaut. I vestiti di questo ultimo film rappresentano la moda degli inizi del Novecento, un’epoca molto amata dalla costumista.

Il gusto sobrio e la grande raffinatezza manifestati in questi lavori non le impedirono di confrontarsi con le atmosfere grottesche e visionarie del cinema di Ferreri per il quale lavorò in La cagna, La grande abbuffata e L’ultima donna, per terminare poi l’attività con Un borghese piccolo piccolo di Monicelli.

Muore a Roma nel 1977, lo stesso anno in cui esce il film di Monicelli.

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