J,  Brand e Fashion designer

Jil Sander

Jil Sander è un marchio tedesco fondato dall’omonima stilista nel 1968: si contraddistingue per il raffinato gusto minimale.

Indice

  1. Le origini
  2. Lo stile di Jil Sander
  3. La prima boutique
  4. L’approdo a Milano
  5. Jil Sander viene rilevata dal Gruppo Prada
  6. Raf Simons
  7. Uniqlo J+
  8. Navy
  9. Situazione attuale

Le origini

Jil Sander La stilista nel 1983
La stilista nel 1983.

Jil Sander è nata a Wesselburen, vicino ad Amburgo, il 27 settembre 1943: è metodica e creativa, riservata e determinata, fragile ma energica. In pochi anni è riuscita a costruire un vero e proprio impero, quotato in borsa dal 1989. Diplomata in ingegneria tessile in Germania, all’età di 19 anni approdò a Los Angeles, dove completò gli studi e fece la sua prima esperienza come giornalista nella redazione di McCalls. Tornata ad Amburgo, divenne fashion editor per Costanze e Petra, sino ad assumere responsabilità dirigenziali. Ha anche lavorato con diverse aziende come stilista freelance: tra le molte, Callaghan.

Lo stile di Jil Sander

Jil Sander Lo stile minimalista di Jil Sander
Lo stile minimalista di Jil Sander.

Ritenuta la più importante rappresentante della moda tedesca e uno dei grandissimi nomi della moda internazionale, ha saputo imporre uno stile intellettuale, minimalista, decisamente contemporaneo. “Forte e puro” sono gli aggettivi che più spesso usa per definire la sua moda e le sue scelte di vita. Considerata l’Armani della Germania, i suoi abiti si basano sull’uso di non-colori, linee epurate, materiali corposi, tagli “fatti col coltello”, come lei stessa li definisce, per una femminilità aliena da ogni frivolezza ma non priva di una sua seducente severità.

La prima boutique

Jil Sander 1968, Jil Sander davanti alla boutique di Amburgo. Scatto di Hans Rudolf Uthoff
1968, Jil Sander davanti alla boutique di Amburgo. Scatto di Hans Rudolf Uthoff.

Nel 1968 aprì una boutique d’avanguardia ad Amburgo, la prima del genere, dove vendette molti capi disegnati e realizzati da lei stessa insieme ad abiti acquistati in Italia e a Parigi. Forte di un background ricco di esperienze e di un progetto ambizioso in testa, nello stesso anno fondò la Jil Sander Moden e presentò, nel 1973, in Germania, la sua prima vera collezione, tutta declinata sui toni del kaki. Inizio difficile per una stilista che intendeva creare abiti moderni e di grandissima qualità, troppo raffinati perché fossero capiti, e realizzati in patria, dove la parola prêt-à-porter di lusso, con tutte le sue implicazioni, era ancora sconosciuta. Quasi naturale che trovasse in Italia i tessuti, le aziende e gli interlocutori di cui aveva bisogno.

Nel 1975, a Parigi, presentò le sue collezioni per due stagioni successive. Troppo purista per il gusto francese: quelle sfilate furono un insuccesso.

L’approdo a Milano

Tutto ciò la spinse a scegliere le passerelle di Milano, città più severa e vicina alla sua personalità.

Jil Sander Collezione primavera/estate 1977: Stella Tennant ritratta da David Sims
Collezione primavera/estate 1977: Stella Tennant ritratta da David Sims.

Le prime presentazioni italiane furono quasi in sordina, riservate a pochi: tuttavia la notarono, e la apprezzarono, i buyers più importanti, che subito guerreggiarono per averne l’esclusiva. Piaceva la sua moda destinata a una donna intelligente, intraprendente, indipendente:

“Le donne alle quali penso, quando creo, hanno una forte coscienza di sé, una grande autoconsiderazione”, disse.

Il successo arrivò in fretta, premiando il rigore del design, la ricerca costante nei materiali, l’ossessione per la qualità. Nel 1979, lanciò Woman Pure, il suo primo profumo: prestò il proprio volto alla pubblicità, diventando famosa in un attimo e creando, con il suo sguardo limpido e i suoi lineamenti chiari e minuti, un nuovo stereotipo della donna tedesca.

Jil Sander Campagna pubblicitaria Women Pure, 1980
Campagna pubblicitaria Woman Pure, 1980.

Gli anni che seguirono videro la sua affermazione internazionale e lo sviluppo delle sue attività, che ormai comprendevano cosmetici, occhiali, pelle e moda maschile, presentata per la prima volta a Milano nel 1996. Ricevette numerosi riconoscimenti e premi per il suo lavoro. Appassionata d’arte contemporanea, è una collezionista raffinata e uno sponsor generoso di grandi mostre dedicate a importanti artisti tedeschi, come Georg Baselitz o Joseph Beuys.

Jil Sander viene rilevata dal Gruppo Prada

Dall’autunno del 1999 il marchio Jil Sander fa parte del Gruppo Prada. Nel 2001 il marchio stabilì vendite record, con un aumento dei profitti del 17%. Sebbene nel 2002 perse poi ben 26 milioni di euro ( da considerarsi i costi per i negozi di Londra e di New York), il numero dei negozi monomarca nel mondo salì a 20.

A maggio 2003 il Gruppo Prada ritenne necessario, per risollevare le sorti dell’azienda, richiamare Jil Sander a capo del team creativo. Bertelli “si avvicinò alla signora Sander e iniziò a negoziare una tregua”: così la Sander venne assunta sotto un contratto di consulenza di sei anni e con una partecipazione nella società.

Raf Simons

Jil Sander Raf Simons per Jil Sander, campagna pubblicitaria primavera 2007
Raf Simons per Jil Sander, campagna pubblicitaria primavera/estate 2007.

Tuttavia, nel luglio 2005, il Direttore Creativo belga, lo stilista Raf Simons, spodestò Jil Sander dopo l’ennesima scissione con il gruppo Prada. Simons arrivò al brand per dargli un tocco internazionale, molto meno rigido, ottenuto grazie a nuovi motivi e colori, forme e dettagli.

Nel 2006 Prada dichiara di aver venduto azioni a Change Capital, società di private equity fondata da Luc Vandevelde, focalizzata sulle attività legate ai consumatori. Due anni dopo, a settembre 2008, Change Capital vendette a sua volta Jil sander alla Onward Holding Co. Ltd, gruppo di abbigliamento quotato a Tokyo e alla sussidiaria europea, la GIBO’ Co. S.p.A, per un valore di 167 milioni di euro.

Uniqlo J+

Jil Sander Uniqlo J+ autunno/inverno 2011
Uniqlo J+, autunno/inverno 2011/2012.

Nel 2009 la Sander annunciò il suo grande ritorno come stilista: nel mirino c’era Uniqlo, brand che si definisce “produttore di buon abbigliamento casual che chiunque può indossare”. La stilista firma una collezione uomo/donna chiamata J+, lanciata anche in Asia (Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Cina), presente nei negozi di Londra dal 7 gennaio 2010. Raggiunse l’unico store americano Uniqlo (a New York) il 14 gennaio 2010.

Navy

Jil Sander Jessica Burley per la campagna pubblicitaria autunno/inverno 2015
Jessica Burley per la campagna pubblicitaria NAVY dell’autunno/inverno 2015/2016.

Nel 2010 Jil Sander decise di espandere il brand e di lanciare una nuova linea, la Jil Sander Navy, diretta ai clienti più giovani, sempre secondo l’estetica del marchio e secondo la filosofia di design di lusso puro, essenziale e innovativo. Questa estensione del marchio aggiunse un sofisticato stile casual e dinamico alla casa di moda. Molta attenzione venne rivolta a cotoni innovativi di qualità, tessuti tecnici, maglie e maglieria.

Dopo che Raf Simons ebbe presentato la collezione autunno/inverno 2012/2013, decise di abbandonare la società, che diede il benvenuto, nella sede milanese, a Rodolfo Paglialunga, che contribuì al capitale dell’azienda con quella precisione nei dettagli tipica dello stile italiano. Un anno dopo, ad ottobre 2013, la 69enne Jil Sander lasciò il suo brand per la terza volta, presentando la sua ultima collezione primavera/estate 2014 durante la settimana della moda milanese.

Situazione attuale

Jil Sander Resort, 2018
Collezione Resort, 2018.

Dopo quasi quattro anni, nel marzo del 2017, Paglialunga decise di ritirarsi dalla carica di Direttore Creativo. Il mese successivo Lucie e Luke Meier, marito e moglie che hanno disegnato per tantissime case di moda, da Dior Haute Couture a Supreme, vengono nominati Direttori Creativi del brand. La loro prima collezione è Resort 2018, solido e importante inizio per il duo: piena della loro estetica, elegante e pura, adatta alla vita frenetica di città.

“Hanno una visione moderna, coesa e in contatto con ciò che è rilevante ora, e lo combinano magnificamente con una sottile sensibilità. Mi aspetto la creazione di collezioni molto intelligenti e di un mondo da cui ispirarsi”, aveva detto l’allora AD Alessandra Bettari.

A partire da marzo 2021, il gruppo OTB (Only The Brave) guidato da Renzo Rosso, ha acquistato il marchio dalla holding giapponese Onward Holdings, che lo deteneva. Dopo un passaggio tribolato da aziende a aziende – dal Gruppo Prada alla Change Capital Partners nel 2006 e poi alla Onward nel 2008 – il marchio è tornato in Italia. Nell’occasione c’è stato anche un cambio ai vertici dirigenziali, con la nomina ad AD di Ubaldo Minelli, già Amministratore Delegato del Gruppo OTB.

Dal giugno 2023 Luca Lo Curzio ha sostituito Minelli alla carica di AD di Jil Sander: la sua lunga esperienza nel campo (ha già lavorato, fra gli altri, per L’Oréal, Luxottica e il Gruppo Zegna) è stata ritenuta da OTB un elemento utile per la crescita del marchio e del gruppo stesso, che già nel 2022 ha registrato un fatturato di 1,74 miliardi di euro (+ 14 % rispetto al 2021).

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