Giannini, Frida
Frida Giannini è una stilista italiana; è stata Direttrice Creativa di Gucci dal 2005 al 2015.
Gli esordi
Nata a Roma il primo gennaio 1972, Frida Giannini segue subito la vocazione per la moda studiando styling all’Accademia Costume e Moda; in seguito inizia a lavorare per una piccola azienda di abbigliamento.
Nel 1997 arriva l’occasione che dà una svolta alla sua carriera: viene chiamata da Fendi per disegnare gli accessori della linea donna. Mantiene la posizione fino al 1999, quando l’azienda, per via delle sue capacità, le affida la Direzione Creativa della linea di pelletteria.
Il suo nome nel campo degli accessori inizia a farsi notare e nel 2002 Gucci la chiama a far parte della squadra diretta da Tom Ford. Frida inizia lavorando alla direzione stilistica della linea di borse, core business del marchio: due anni dopo, in ragione del successo ottenuto, viene nominata Direttrice Creativa degli accessori, campo in cui ha l’occasione di dimostrare il suo grande talento: partendo dagli archivi storici del marchio, reinventa le stampe classiche, attualizzandole e donando loro nuovo lustro.
La direzione di Gucci
Tra il 2005 e il 2006 arriva il coronamento della sua carriera nell’azienda fiorentina: viene nominata, a distanza di pochi mesi, Direttrice Creativa della linea di abbigliamento donna e poi dell’uomo, riuscendo così a lasciare un’impronta nello stile del marchio. Sotto la sua guida, Gucci conosce un momento di nuovo splendore, grazie al connubio tra tradizione e innovazione. Merito della Giannini è anche il restyling di tutti i concept store del marchio, di cui ha personalmente curato gli spazi e l’arredamento. É stata lei, inoltre, a rendere iconici iconici il monogramma GG e il motivo floreale, rivisitato in chiave moderna.
Appena arrivata da Gucci, il Wall Street Journal la colloca al quarantatreesimo posto nella classifica delle cinquanta donne più influenti al mondo, l’unica italiana. L’influenza della designer sul marchio diventa tanto forte che, nel 2008, sposta la sede operativa della maison da Firenze, dove l’azienda è nata, a Roma, sua città natale.
Riconoscimenti
La sua grande tenacia e l’innegabile talento l’hanno portata a ricevere la Lupa Capitolina dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ha ricevuto inoltre il premio Design Star Honor di Fashion Group International. Dalla sua c’è anche un grande impegno nel sociale, che ha portato Gucci a collaborare con UNICEF e le ha procurato la nomina di Woman of Compassion nel 2011.
Frida Giannini fa parte anche della Foundation for Women’s Dignity and Rights, che combatte le ingiustizie e la violenza contro le donne.
Il post-Gucci: la carriera lontana dai riflettori
Negli anni a seguire le vendite di Gucci ristagnarono e la Giannini attirò critiche per non essere riuscita a creare uno stile distintivo; il marchio, inoltre, aveva perso il suo status di trendsetter. Nel dicembre 2014, di conseguenza, Gucci ha annunciato che la Giannini sarebbe stata licenziata. La collaborazione è terminata nel 2015, quando le è subentrato il suo talentoso braccio destro, Alessandro Michele.
Dopo alcune collaborazioni, anche con aziende specializzate in gioielleria, in merito alle quali ha chiesto di non essere menzionata, la Giannini si è allontanata dal mondo della moda per dedicarsi principalmente ad iniziative benefiche, divenendo, nel 2017, membro del Consiglio di Amministrazione di Save the Children.
Nel 2018 ha fatto un breve ritorno alla moda, creando una capsule collection natalizia di maglioni per un progetto umanitario di OVS.
Rimasta fedele al suo stile sobrio, quasi austero, nel vestire, Frida Giannini conferma la sua passione per marchi come Prada e Dior, alla cui Direzione Creativa c’è oggi l’amica di sempre Maria Grazia Chiuri, che per lei, insieme a Pierpaolo Piccioli (all’epoca guidavano insieme l’ufficio stile di Valentino), disegnò l’abito da sposa. Pur premettendo di non voler parlar male del sistema moda, la Giannini non nasconde un certo disappunto nei confronti di alcune dinamiche attuali: «Ho avuto grandi esperienze e ho incontrato persone meravigliose, ma oggi è molto diverso rispetto a 4 anni fa. Ci sono tanti dj e pochi designer. Non so se potrei più far parte di quel mondo».
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