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Cloche

Cloche: Cappello femminile dalla caratteristica forma a campana. Floscio, aderente e avvolgente, da portare molto ben calzato

La cloche è un cappello femminile dalla caratteristica forma a campana. Floscio, aderente e avvolgente, da portare molto ben calzato sulla fronte, con la tesa quasi a coprire gli occhi. Appare negli anni ’20 con la moda dei capelli corti alla garçonne e con l’uso dell’automobile scoperta.

La cloche, detta anche bob, fu inventata nel 1908 a Parigi nell’atelier dalla modista Caroline Reboux, diventando un oggetto iconico e indossato dalle donne più alla moda dell’epoca. Nei primi anni del ‘900 si passò infatti da una moda pomposa a un gusto nel vestire che prevedeva linee molto più semplici e minimali. Dai cappelli a tesa molto larga pieni di piume e fiori che adornavano acconciature elaborate si passò a un cappello piccolo abbinato a tagli di capelli corti e netti.

Il suo nome deriva dal francese campana, per la forma che richiama. Generalmente realizzata in lana cotta, la cloche classica è modellata sopra a una forma di legno o alluminio. La forma di questo cappello si arricchì e impreziosì, variando i materiali e arricchendosi con nastri e decorazioni, ma anche variando la forma della tesa con movimenti particolari su un solo lato. Alcune versioni prevedevano di poter sistemare la tesa circolare alzando o abbassandola al centro oppure lateralmente.

Il cappello cloche era molto in voga tra le flappers, generazione di donne molto giovani che vivevano libere dalle costrizioni della società ed erano disinvolte e a loro agio in ambiti che per l’epoca erano considerati tabù. Il loro look in generale era attraente ma allo stesso tempo garçonne, ispirato da una giovane stilista da poco venuta alla ribalta: Coco Chanel.

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