Cerruti
H,  Aziende e imprenditori

Hitman 1956

 

Hitman, azienda italiana di abbigliamento maschile fondata da Nino Cerruti nel 1956.

Specializzata nelle varie fasi di confezione sartoriale.: azienda italiana di abbigliamento maschile

Hitman è stata fondata da Nino Cerruti nel 1956, quando l’erede del Lanificio Fratelli Cerruti di Biella decide di entrare nel mondo della confezione. Ha gli stabilimenti a Corsico e a Gaggiano, alle porte di Milano, e impiega 350 addetti. Produce 120 mila capi all’anno, collaborando in maniera continua con un network di altre dieci aziende italiane specializzate in cappotti, pantaloni e giacche.

Al patrimonio, per così dire, genetico della Hitman, che è stata a lungo guidata da Pinotto Marelli, appartiene la tecnica ingegneristica delle varie fasi di confezione sartoriale, secondo tempistiche e standard tipicamente industriali.

Armani e i contratti di licenza

Nei primi anni ’60, precisamente nel 1964, Nino Cerruti contatta un giovane Armani e gli commissiona la linea maschile Hitman. Cerrutti produce, Armani disegna e mette a disposizione la sua creatività, il successo è assicurato. Nascono così i contratti di licenza e nasce il prêt-à-porter maschile. La collaborazione andrà avanti fino ai primi anni ’70, quando Armani decide di fondare (nel’75), insieme a Sergio Galeotti, il suo brand.

Hitman
Giorgio Armani e Nino Cerruti

Dal suo debutto, l’azienda, che lavora esclusivamente per i marchi di casa Cerruti, produce la linea Flyng Cross. Linea nata da un’idea del fondatore e del sarto-stilista romano Osvaldo Testa. Era un marchio di tendenza, ma, via via, ha imboccato la strada dei canoni stilistici anglonapoletani, cioè la fusione fra la rigorosa sartorialità napoletana e il gusto inglese nella scelta dei tessuti. Dall’inizio degli anni ’90, lo stilista della linea è Maurizio Zuccotti. Una nuova politica di distribuzione ha incrementato del 30 per cento il numero dei clienti.

Nel maggio 2001, l’azienda, in collaborazione con la catena di negozi Coin, mette a punto il progetto Ishtar per la sperimentazione di nuove tecnologie nella produzione e vendita di capi su misura. L’esperimento, che parte dai grandi magazzini Coin di piazza Cinque Giornate a Milano e che prevede l’utilizzo di internet, annovera tra l’altro partner portoghesi, francesi e tedeschi.

Tuttavia, lo stesso anno, l’azienda è costretta ad affrontare una crisi, generata da speculazioni finanziarie che la portatano al fallimento nel 2005.

2006 La Manifattura Paoloni conquista il brand Cerruti vincendo l’asta che è stata organizzata dal liquidatore fallimentare del gruppo Finpart ma a breve distanza dalla vittoria, Michele Paoloni, titolare del gruppo, viene arrestato dai giudici di Milano per un’acquisto di titoli da 100 mila euro dalla Schiapparelli. Insieme con Paoloni, sempre nell’ambito dell’inchiesta Finpart, vengono arrestati Mazzola (presidente della Schiapparelli) e Facchini. Il contratto tra Manifattura Paoloni e Cerruti 1881 salta proprio a giugno. La cessione alla Manifattura si riferisce solo al brand e prevede la produzione da parte di Hitman, la società industriale del gruppo, per cinque anni.

La liquidazione della Hitman, dopo il crac di Finpart e problematiche legate anche agli stessi dipendenti della società di produzione, portano allo scioglimento consensuale del contratto. Cerruti arriva così tra gli stand di Pitti in cerca di un acquirente. 

Gruppo ATS di Salvatore Graniglia

Dopo anni travagliati, nel luglio 2008 si svolge la formale acquisizione del ramo d’azienda da parte di Hitman Srl, una società del Gruppo ATS di Salvatore Graniglia. Tuttavia, le sorti dell’azienda di Nino Cerruti non sono favorevoli; nel 2010, infatti, la trattativa per la convenzione relativa alla realizzazione di un nuovo stabilimento Hitman è stata annullata dai rappresentanti della società ATS.

Coco Chanel amava i suoi pantaloni che trovava perfetti. Ha vestito star nella vita e nei film: Il silenzio degli innocenti, per citarne uno. Negli ultimi anni Cerruti la moda l’ha influenzata a monte, con creazioni tessili frutto di uno sguardo d’aquila, di una incessante curiosità, della spinta ad innovare che è una urgenza personale. Fino alla fine indomito ed elegantissimo.

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