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Marras, Antonio

Nel mondo di Antonio Marras, stilista di origine sarda, arte e moda si fondono in continuazione, guidate dal suo genio creativo

Indice: 

  1. Biografia
  2. Le prime collezioni 
  3. Direttore artistico di Kenzo
  4. Le ispirazioni nelle collezioni di Marras
  5. I progetti di Antonio Marras
  6. Il successo del marchio
antonio marras
Antonio Marras

Biografia

Nel mondo di Antonio Marras, stilista di origine sarda, arte e moda si fondono in continuazione, guidate dal suo genio creativo. Nato ad Alghero nel ’61, dopo la morte del padre (Efisio Marras) si mette a capo dei negozi di textile di famiglia, trasformandoli in fashion boutique.

Il suo debutto nel mondo della moda avviene nell’87, lo chiamarono da una maison di Roma per disegnare una collezione prêt-à-porter. Marras presenta una collezione per il marchio “Piano Piano Dolce Carlotta”. Si ispira al thriller americano del ’64 “Hush … Hush, Sweet Charlotte”, dichiarando da subito la sua passione per il cinema. Il suo entusiasmo culturale, le eccellenti doti artistiche e il know-how appreso nell’industria tessile di famiglia gli spianano la strada del mondo della moda.

Le prime collezioni

Nel ’96 presenta a Roma la sua prima collezione haute couture, ispirata alla tradizione sarda con il suo “ligazzio rubio” (filo rosso). Il progetto diventa il vero e proprio fil rouge delle sue collezioni. Nel ’99 Marras presenta la sua prima collezione prêt-à-porter a Milano; anche in questa occasione non mancarono i richiami alla poetica sarda.

A dicembre 2001 Stardust pubblica un libro, scritto da Cristina Morozzi. Nello showroom Cappellini di Milano decidono di esporre il testo, accompagnato dalle fotografie di Berengo Gardin. Poco prima della presentazione della collezione al Pitti Uomo, inaugurano una mostra a Romain Via dei Banchi Vecchi, presso la galleria A.A.M (Architecture and Modern Art).

Chiede ad alcuni abitanti di Lodine, piccolo villaggio della campagna sarda, di prendere parte ad un suo progetto: diventati modelli per un giorno, vengono catturati dagli scatti di Salvatore Ligios. Rivoluziona, così,  le regole tradizionali e gli stereotipi della virilità nel mondo della moda, presentando le sue fotografie dei 20 uomini sardi. Nasce anche il Circolo Marras, progetto che unisce arte e moda, dove l’abbigliamento del designer viene interpretato dalla gente comune e catturato dalle fotografie e dai testi di Ligios di Flavio Soriga.

L’anno seguente, un’importante pietra miliare nel viaggio di Marras: il debutto della sua linea uomo con una spettacolare presentazione al 62° Pitti Immagine Uomo, nella Torre del Gallo, edificio storico situato sulle colline di Arcetri, Firenze.

Collezione Antonio Marras primavera estate 2020

Antonio Marras direttore artistico di Kenzo

Nel 2003 il gruppo LVMH nomina Marras direttore artistico di Kenzo (ruolo che ricoprì fino al 2011): tutte le collezioni vengono programmate nella sua casa in Sardegna. Si trasferisce a Parigi, nella sede di Kenzo, per supervisionare i progressi, mantenendo le sue radici sarde come fonte di ispirazione, sempre rispettando il codice estetico di Kenzo.

Le ispirazioni nelle collezioni di Marras

Antonio Gramsci (come Che Guevara) diventa icona delle T-shirt e delle camicie (nere su bianco o fucsia su felpe larghe). Ma non fu solo icona: a inizio sfilata, lo stilista legge una delle lettere di Gramsci dalla prigione; lo show finisce con una pioggia di lettere sugli spettatori, a mo’ di volantini sovversivi. L’invito include la frase di Gramsci “Odio gli indifferenti”, tratta da La città futura.

A marzo 2003, per la collezione autunno/inverno 2003-2004 presentata alla settimana della moda di Milano, si ispira a Eleonora d’Arborea (1340-1402), l’ultima regina sarda, famosa per aver creato la “Carta de Logu”, una forma di mappa costituzionale ante litteram. L’attenzione è rivolta al nero, con qualche tocco rosso nel kilt indossato sopra pantaloni larghi con stivali grandi. Garza, seta, velluto, ricami, giacche morbide e gonne voluminose, tutte decorate con diverse catene in bijoux di metallo stile folk.

A maggio, al Masedu, museo d’arte contemporanea di Sassari, Massari presenta Il racconto della forma, un viaggio stilistico attraverso l’abbigliamento, fatto di disegni, fotografie, video e installazioni. La collezione primavera/estate 2004 per Milano Moda Uomo viene dedicata al tema del mare. Marras si ispira al film Fitzcarraldo e al libro Sea and Sardinia di D.H. Lawrence. A scenografia della sfilata un transatlantico, il Conte Biancamano, nel Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Luglio 2005 porta l’inaugurazione ad Alghero della mostra Minyonies, a cura di Giuliana Altea e Maria Luisa Frisa. Il nome dello spettacolo deriva dalla parola dialettale “infanzia”: tredici artisti presentano il loro lavoro, con il tema comune della casa e delle emozioni famigliari.

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Collezione S/S 2015

I progetti di Antonio Marras 

Nel 2006, festeggia i suoi dieci anni di carriera con il libro “TEN YEARS AFTER”, realizzato in collaborazione con la fotografa russo-americana Yelena Yemchuck. Il libro, stampato su diversi tipi di carta, è cucito dal “ligazzo rubio”, la striscia di tessuto rosso diventa elemento distintivo dello stilista.

Nel 2007, firma un accordo con Interfashion, società del gruppo Stefanel, per la produzione in licenza della sua seconda linea, I’m Isola Marras, successivamente data alla società Loma. Nel 2008, Marras disegna i costumi per la famosa Opera “Orfeo ed Euridice“, costumi che vengono presentati durante l’inaugurazione del Teatro Grande del Palazzo dei Congressi di Alghero. L’anno seguente, apre il suo primo flagship store in Medio Oriente, in collaborazione con i rivenditori di lusso Al Ostoura International: questo è il suo primo tentativo di espansione in Medio Oriente.

Sebbene non abbia mai completato degli studi nel campo dell’arte o della moda, nel 2013 riceve una laurea ad honorem dall’Accademia d’Arte di Brera. Ma si è sempre interessato anche al sociale: nel 2015 inizia a supportare NEVER GIVE UP, un’organizzazione senza scopo di lucro per la prevenzione e il trattamento dei disturbi alimentari. Lo stesso anno firma anche una collaborazione biennale con l’agenzia Segno Italiano a Milano, agenzia che fornisce servizi di consulenza per la gestione degli spazi durante il Salone del Mobile.

Nelle collezioni di Marras c’è sempre un racconto molto forte: le disavventure delle principesse di regni lontani, guerrieri esotici, viaggi ed eroi. 

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Antonio Marras alla Milano Fashion Week per la S/S 2015

Il successo del marchio

Nel 2015, le vendite raggiungono circa gli 11 milioni di dollari. Il brand è presente in sette negozi tra Mosca, Kuwait, Milano, Alghero, Seoul e in una boutique-ristorante a Dubai. La linea Antonio Marras è distribuita in circa 140 negozi multimarca in tutto il mondo, mentre la linea I’m Isola Marras è disponibile in circa 300 negozi. Marras punta ad espandersi ulteriormente negli Stati Uniti e in Cina.

In una spettacolare mostra alla Triennale di Milano, presenta “Nulla dies sine Linea. Vita, diari e note di uomo irrequieto”, mostra celebrativa delle sue opere d’arte degli ultimi venti anni. Aprirono la mostra dal 22 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017, compleanni di Marras e della moglie. 

Al 2019, il fatturato registrato risulta in calo, così nel settembre 2022, Antonio Marras S.r.l viene rilevata dal Gruppo Calzedonia. Calzedonia acquista l’80% di Marras e investe per il rilancio.  L’arte di Marras, combinata all’organizzazione e all’efficienza della holding di calzature, prefigura un grande successo. Sandro Veronesi, infatti, presidente del gruppo Calzedonia, ha deciso di scommettere per la prima volta su un brand di lusso, nella speranza di poter aprire al più presto dei negozi monomarca Antonio Marras nelle principali città italiane e mondiali, a partire da Milano. 

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