damir doma
D,  Marchi e case di moda

Damir Doma

Damir Doma è un marchio di abbigliamento, fondato dall’omonimo stilista croato nel 2006.

Lo sviluppo del marchio

Nato a Virovitica, in Croazia, nel 1981, Damir Doma è cresciuto in Germania, fra le tele dell’atelier di sua madre; dopo gli studi – e la laurea con il massimo dei voti all’ESMOD di Berlino – si è trasferito ad Anversa, dove ha lavorato con Ann Demeulemeester, Dirk Schönberger e Raf Simons: l’ultimo, in particolare, gli ha permesso di ampliare i suoi orizzonti e individuare la propria idea di estetica.

Dopo le esperienze tedesche, si è trasferito a Parigi, città in cui ha fondato il marchio omonimo e presentato la sua prima collezione maschile nel 2007, ottenendo un largo seguito. Al 2010 risale invece la sua prima collezione femminile.

Nel 2015 lo stilista ha annunciato una serie di iniziative per rinvigorire il marchio, fra cui lo spostamento della sede operativa a Milano, per cercare materiali di migliore qualità e ridurre la distanza fra ideazione e produzione. Le sue collezioni, di considerevole successo, sono vendute nei più importanti negozi di lusso, fra cui il Dover Street Market, L’Eclaireur, Joyce e Le Bon Marché.

Dopo una capsule collection realizzata nel 2017 in collaborazione con Lotto, composta di 28 capi maschili e altrettanti femminili, lo stilista ha continuato a presentare le proprie collezioni per un paio di anni: poi, dopo la primavera/estate 2019, si è preso una pausa biennale.

Nel 2021, infatti, è tornato a frequentare il mondo della moda, con la collezione Diomene, presentata come una rinascita – personale e professionale – caratterizzata da ritmi più lenti, meno frenetici, e capi realizzati in modo più etico e che non subiscano l’obsolescenza programmata dalle mode. Si è trattato di un ritorno all’essenzialità.

Lo stile di Damir Doma

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Collezione Damir Doma, AI 2017/2018.

Le collezioni di Damir Doma sono ispirate a una fluidità androgina e vogliono esaltare la caducità del corpo umano: ne derivano silhouette ispirate dal mondo dell’arte e dell’architettura, in cui si evidenzia la giustapposizione di textures più o meno raffinate.

Con il suo stile, lo stilista mette in crisi il guardaroba moderno, dando origine a un contrasto fra diverse sfere culturali e storiche. Le collezioni maschili e femminili – soprattutto a partire dal 2015 – tendono ad assomigliarsi sempre più e si indirizzano verso un’androginia sempre più marcata.

Gli stilisti che ha conosciuto da giovane ad Anversa lo hanno decisamente influenzato: i suoi capi, infatti, sono caratterizzati da volumi oversize, silhouette asimmetriche e stratificate e frequenti elementi monocromatici. A ciò si aggiungono anche richiami delle zone balcaniche che gli hanno dato i natali.

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