raffaella curiel
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Curiel, Raffaella (1943)

Raffaella Curiel, stilista triestina

Raffaella Curiel, pseudonimo di Raffaella Bettinelli, eredita dalla sua famiglia il gusto cosmopolita e la leggerezza sostenuta dall’ironia.

La famiglia ha un atelier di Ortensia nel palazzo liberty accanto alla libreria di Umberto Saba. Lo frequenta la società mitteleuropea del primo ’90o.

Dagli zii Eugenio, antifascista e martire, e Grazia, promotrice della milanese Casa della Cultura, eredita la passione civile e politica.

Dalla madre Gigliola, sarta a Milano dal 1945, negli anni ’50 e ’60 punto di riferimento delle signore ricche ed eleganti della capitale italiana del reddito, apprende la sapienza del mestiere e l’arte difficile di vestire felicemente le donne.

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Un abito di Curiel degli anni ’50

Voleva fare il medico, Raffaella detta Lella, invece nel ’61 disegna la sua prima collezione. Dal 1970 si propone come griffe dell’alta moda e del nascente prêt-à-porter: linee femminili ed equilibrate, nei celebri tailleur e negli abiti plissé. Da qualche anno si dedica soprattutto alla haute couture.

Una sartoria milanese di proprietà della madre Gigliola

Viene introdotta al mestiere nell’attività di famiglia, una sartoria milanese di proprietà della madre Gigliola (1919-1969), che divenne un centro di moda molto importante negli anni cinquanta e sessanta, e segue anche la scuola francese di Pierre Balmain. È attiva nel campo della moda dagli anni settanta.

Nel 1992 Curiel ha aperto uno showroom a New York e dal 1996 è presente anche in Giappone. È affiancata nell’attività dalla figlia Gigliola dal 1993.

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Raffaella Curiel con sua figlia Gigliola

Nei suoi lavori, Curiel riprende grandi personaggi della letteratura e dell’arte, guadagnandosi il soprannome di “intellettuale della moda” italiana.

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Curiel, collezione autunno/inverno 2018

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I riconoscimenti

È stata insignita di diversi riconoscimenti. Tra questi il Cavaliere di Gran Croce, Ambrogino d’oro, Medaglia d’oro della città di Milano e Medaglia d’oro della città di Roma, Lupa di bronzo dal comune di Roma quale ambasciatrice della moda nel mondo, premio Rosa Camuna e San Giusto d’Oro nel 2005 e diversi altri.

Raffaella Curiel è impegnata in campo sociale per diverse organizzazione come il Centro bambini affetti da sindrome di Down di Bruno Lucisano e la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori. Ha fondato la Lega Lombarda per la lotta contro la droga, collabora con la Croce Rossa di Milano ed è attiva nell’ambito dell’assistenza agli anziani. Nel 2004 ha coinvolto nel suo lavoro le detenute del carcere di San Vittore e si è anche dedicata alla promozione delle donazioni di sangue.

Cessione del marchio

Dopo aver ceduto nel 2016 il marchio al colosso cinese dell’abbigliamento Red Stone, insieme all’intero archivio della maison fondata dalla madre Gigliola, la stilista affida il compito a Zhao Yizheng, pioniere nella diffusione del Made in Italy in Oriente, per un rilancio del marchio a livello internazionale, e si concentra unicamente sul nuovo atelier e sull’alta sartoria, con la creazione di nuovi modelli realizzati nello specifico per la nuova sede.

Nel febbraio 2017 Raffaella Curiel insieme a sua figlia Gigliola, braccio destro della stilista, inaugura un nuovo atelier di alta moda a Milano, in via Monte Napoleone 13, al primo piano di un palazzo settecentesco, lasciando definitivamente la sede storica di via Matteotti aperta nel 1969.

Il nuovo atelier di circa 250m² accoglie la clientela attraverso un percorso storico con un’esposizione fotografica di celebri modelli. Sono quelli creati nel decennio che va dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta.

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Lo store di Curiel in Via Montenapoleone

 

 

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