Cardinale, Lidia
Lidia Cardinale. La passerella di Milano l’ha consacrata nel febbraio 2003
Da vent’anni ha un atelier a Brescia. Cardinale Lidia è figlia d’arte, coltiva la sua vocazione per il disegno, di cui è insegnante. Interpreta le tendenze del momento, filtrandole attraverso la sua sensibilità creativa con proposte totalmente originali, che fondono un altissimo livello estetico e una costante attenzione alla funzionalità e al comfort.
Ritiene che la bellezza e la particolarità di un capo dipenda al 60 per cento dalla scelta del tessuto. Un’eleganza semplice e lineare che si basa su dettagli ricercati: tailleur pantalone di velluto di linea classica, abiti di chiffon a fiori, corti e stretti in vita da alti cinturoni, indossati con stivali a metà polpaccio a tacco alto. Piccoli abiti in lana lavorata a rete, seducenti e femminili, cappottini corti di velluto nero sotto cui si intravedono short e bustier con laccetti, trench di lapin stampato a pitone, ricami etnici su capi sartoriali. Colori decisi, nero e marrone, solo per la sera il rosso per abiti sartoriali.
Debutto a Milano
Al suo debutto a Milano hanno sfilato per lei due amiche, Viviana Beccalossi, militante di An, assessore e vicepresidente della Regione Lombardia, e Patrizia, moglie dell’onorevole Paolo Romani. Hanno chiuso la sfilata uscendo in coppia, una in tailleur gessato, l’altra in abito da sera. L’atelier di Brescia è frequentato da donne della politica come Ombretta Colli.
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