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Birkenstock 1774

Birkenstock: Casa di calzature tedesca nata oltre 200 anni fa

La fonda nel 1774 in un piccolo villaggio della Germania Johann Adam Birkenstock. Alla fine del secolo diviene una vera industria e a partire dal 1902, con lo sviluppo dell’arco di supporto flessibile, la produzione assume un rilievo nazionale. Ma la nascita del marchio, il sandalo che ha fatto il giro del mondo penetrando in tutti i mercati nazionali è del ’64, quando Karl Birkenstock gli applicò l’arco flessibile inventato dal padre.

Birkenstock

Ne venne fuori il modello di sandalo tuttora in commercio dotato di una incredibile resistenza, tale da permettere le infinite passeggiate dei camminatori tedeschi e un comfort incredibile. A partire dal modello base, rappresentato dal largo plantare anatomico con due fascioni di cuoio paralleli allacciati a cinghia. Ad arrivare agli anni ’60 in poi la Birkenstock ha sviluppato circa 300 varianti per stile e colore nel 2000. Nasce Rockford and Calgary, la nuova linea di calzature per escursioni nel 2002.

Compleanno in casa Birkenstock, che celebra il 25ennale del modello Boston, il classico zoccolo scamosciato. In ottobre, Margot Fraser, che 30 anni prima aveva fondato Birkenstock Footprint Sandals Inc trasferendosi dalla Germania agli Stati Uniti, annuncia di aver ceduto l’ultimo 60 per cento della società ai dipendenti. Ora l’affiliata californiana della casa madre tedesca è interamente di proprietà dei lavoratori. Si celebrano i 30 anni del sandalo a due cinghie Arizona. Per l’occasione 19 tra musicisti, attori, sportivi, chef e giornalisti del calibro di Robin Williams e Chris Isaak disegnano il loro personale modello di Arizona. I proventi vanno in beneficenza a marzo del 2003. La top model tedesca Heidi Klum lega il proprio nome alla casa tedesca, lanciando una linea esclusiva di sandali ortopedici.

Al di là della possibile accelerazione delle vendite nel 2020, alla base delle valutazioni vertiginose vi è il cambio di paradigma imposto dal Covid per cui, in assenza di gala la comodità diventa lusso, e dall’altro le potenzialità viste dai tre fondi nel brand fondato nel 1774 da allora rimasto fedele a se stesso.

Le collaborazioni

Le scelgono le influencer e attrici (tre le tante Kate Moss e Gwyneth Paltrow), ma anche i designer. Sono diverse, infatti, le collaborazioni della storica casa di calzature tedesca. Da Phoebe Philo, che direttore artistico di Céline, le propose per la SS 13 nella variante con plantare in pelliccia, a Pier Paolo Piccioli che nella collezione FW 19-20 le ha plasmate restando fedele al  DNA della maison: nascono così le Birkenstock in versione rosso Valentino e in total black con il logo Valentino Vltn. Ma anche Rick Owens e Random Identities, che le propone in stampa animalier, e Proenza  Schouler che sceglie di sostituire le classiche fibbie con le chiusure a strappo.

Birkenstock X Valentino
Birkenstock X Valentino

Lvmh punta i riflettori sulle Birkenstock

Lvmh punta i riflettori sulle Birkenstock. A correre in pole position per i sandali tedeschi, icone della comodità più che del lusso è infatti L Catterton, il fondo di private equity creato nel 2016 dalla partnership tra il colosso d’Oltralpe e il suo stesso fondatore Bernard Arnault. L’acquisizione viene conclusa nel 2021 al prezzo stratosferico di 4.5 miliardi di euro, incluso il debito. Obiettivo conquistare il mercato asiatico e implementare l’esperienza d’acquisto online,  grazie alla consolidata esperienza della famiglia Arnault nel campo. Due imprese familiari che condividono ora un obbiettivo comune: l’ascesa dei sandali Birkenstock nel mercato mondiale del lusso.

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