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American Apparel

 

American Apparel è un’azienda produttrice di T-shirt neutre, nata nel 1995 nel South Carolina e in seguito trasferitasi a Los Angeles

La strategia di American Apparel  punta sulla qualità del prodotto più che sul prezzo, con capi realizzati in materiali più leggeri e più morbidi della maggior parte della concorrenza.

Nel dicembre 2014, American Apparel ha annunciato la cessazione ufficiale del CEO Dov Charney e la promozione della responsabile della moda Paula Schneider a quella posizione. Nel settembre del 2015, American Apparel stava cercando di evitare il fallimento mentre si affrettava a raccogliere fondi per pagare 15,4 milioni di dollari di debito in scadenza a ottobre 2015.

L’azienda ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 il 5 ottobre 2015. Nel gennaio 2016, il marchio ha rifiutato un’offerta pubblica di acquisto da 300 milioni di dollari da Hagan Capital Group e Silver Creek. Le società di investimento sono sostenitrici di Dov Charney. Nel gennaio 2017 il brand è stato acquistato all’asta per $ 88 milioni da Gildan Activewear, un’azienda canadese di abbigliamento sportivo. L’azienda con sede a Montreal Gildan Activewear Inc. ha acquistato American Apparel ma non i suoi negozi fisici.

Altro dato saliente dell’azienda è l’attenzione ai problemi sociali. Gli impiegati, spesso appartenenti a contesti estremamente disagiati, hanno a disposizione uno studio medico, uno dentistico, corsi di inglese, corsi di yoga e assistenza nella stipula di un’assicurazione sanitaria. 

American Apparel

Nella cultura pop

Nel 2010, Kanye West ha pubblicato il suo album My Beautiful Dark Twisted Fantasy. In questo album, la canzone “Gorgeous” (con Kid Cudi e Raekwon) conteneva il seguente testo:

“Ho bisogno di più drink e meno luci, e quella ragazza dell’American Apparel in calzamaglia”.

Nel febbraio 2014, la band 5 Seconds of Summer ha pubblicato il loro singolo di successo “She Looks So Perfect”, che includeva il seguente testo:

“Sei così perfetto stando lì con le mie mutande American Apparel.”

I negozi italiani

La sorte degli store italiani di American Apparel sarà simile a quella del network europeo: giù la saracinesca del marchio amato dagli hipster anche nel nostro Paese. Il flagship di via dei Serpenti a Roma ha già chiuso i battenti, mentre quello di Milano sarà dismesso il 30 giugno, un mese dopo la chiusura definitiva di tutte le boutique europee. Contrariamente a quanto sperato in un primo momento, quando per la rete dei negozi italiani si poteva ipotizzare un futuro anche solo nel breve periodo, il retailer californiano (rilevato in asta lo scorso gennaio dalla canadese Gildan Activewear a seguito di una procedura di fallimento iniziata dal brand) chiuderà anche in Italia. Il produttore non ha rilevato nessuno dei 110 store dell’azienda americana, motivo per cui ad oggi non si ha notizia di un eventuale sviluppo retail futuro. Anche l’e-commerce europeo del marchio, navigando sul suo sito online, risulta inattivo.

Il negozio milanese di American Apparel, famoso soprattutto per i suoi body, le t-shirt e altri capi basic, oltre che per le proprie campagne pubblicitarie provocatorie, aveva aperto in corso di Porta Ticinese 22, proprio davanti alle Colonne di San Lorenzo, nel 2007. Dopo 10 anni esatti, l’epilogo: e, adesso, sembra che per rilevare lo spazio siano in corsa già diversi nomi della moda.

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