V,  Marchi e case di moda

Vionnet, Madeleine

Madeleine Vionnet (1876-1975) è stata una rivoluzionaria sarta e stilista francese

Madeleine Vionnet è stata una stilista francese nata nel 1876 ad Aubervilliers, rivoluzionatrice dell’alta moda.

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Gli inizi di Madeleine Vionnet

A 21 anni, dopo un più raffinato apprendistato in una boutique di biancheria intima di rue de la Paix, un divorzio e il dramma della morte di una figlia, espatria a Londra e lavora per la sarta Kate Reilly. Quando, nel 1901, rientra in Francia ha tali credenziali da essere assunta come première da Madame Gerber, stilista delle sorelle Callot. Entra nel 1907 da Doucet e vi resta per cinque anni, creando abiti che, in controtendenza rispetto agli ultimi fuochi del Liberty, semplici e aerei, fa indossare alle mannequin senza corsetti, busti (anche Poiret li aveva eliminati) e scarpe.

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Abito di Madeleine Vionnet

Nel ’12 apre la sua maison. Due anni e deve chiudere perché scoppia la prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto, il suo taglio sbieco, i suoi ricchissimi drappeggi, che prova e riprova su un manichino di 80 centimetri e con una generosità di stoffa che non bada a spese, le garantiscono l’assoluta ribalta. Nel ’22 la maison s’insedia al 50 di Avenue Montaigne. Una decina d’anni dopo, il successo è testimoniato da 20 atelier su cinque piani e da più di 1000 fra première, direttrici, vendeuse, tagliatrici, sarti e sarte, impiegati amministrativi, commessi e fattorini.

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Schizzo di Vionnet

La sarta Marcelle Chapsal

La stilista ha nella sarta Marcelle Chapsal il suo alter ego. Lavorava con lei dal ’12 e l’associa, dividendo la casa di moda in due divisioni. Le sue creazioni (quasi sempre in crêpe, crêpe de chine, gabardine e raso) erano così particolari, destrutturate e panneggiate che spesso le clienti avevano bisogno di vere e proprie lezioni per imparare a indossarle. Fece scuola e fu imitatissima anche quando, nel ’35, sterzò sul romanticismo, sui volant di taffetà. Aveva chiuso nel ’14, allo scoppio della prima guerra mondiale.

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Abito da sera Vionnet

La chiusura della Maison Vionnet e la riapertura negli anni duemila

Chiuse definitivamente e si ritirò nel ’39, all’inizio della seconda. Aveva 63 anni. Morirà 36 anni dopo, quando le mancava pochissimo a compiere un secolo di vita. Nel marzo 2003 la famiglia Watelin de Lummen, proprietaria del nome Madeleine Vionnet annuncia il rilancio del marchio. La creazione della collezione prêt-à-porter viene affidata a Maurizio Pecoraro mentre, grazie a un accordo con uno sceicco, viene aperta una boutique Vionnet nel lussuoso mall Villa Moda, in Kuwait.

Nel 2006 la stilista greca Sophia Kokosalaki approda alla direzione creativa del marchio, sostituita nel 2007 da Marc Audibet, che rimarrà in carica per soli sei mesi. A inizio 2009, il marchio Vionnet viene acquisito da Matteo Marzotto: a capo del team creativo viene nominato Rodolfo Paglialunga, ex collaboratore di Romeo Gigli e di Miuccia Prada.

Poi, nel 2009, la vendita al gruppo Marzotto che affida la direzione creativa a Rodolfo Paglialunga, poi sostituito da Barbara e Lucia Croce. E nel 2012 la cessione a Goga Ashkenazi, fondatrice e CEO di MunaiGaz Engineering Group, un conglomerato di petrolio e gas kazako, che sostituisce lei stessa la sorelle Croce all’ufficio stile. Ma il business non è mai davvero partito, e nel 2018 Ashkenazi ha fatto sapere che era alla ricerca di investitori per la cessione.

L’eredità di Madeleine Vionnet

Madeleine ha sublimato il taglio sbieco e ha portato molte innovazioni nella moda parigina fra le due guerre. Ha rivoluzionato la tecnica sartoriale tanto da essere paragonata, nella Haute Couture, ai protagonisti delle avanguardie pittoriche del ‘900. Spesso, tagliava i suoi vestiti in un unico pezzo, maniche comprese. Puntava soprattutto alla perfetta caduta dell’abito. Nel 1973, il Metropolitan Museum di New York le ha dedicato, lei vivente, una grande retrospettiva. Nel ’90, le Editions du Regard hanno pubblicato una sua biografia: Vionnet di Jacqueline Demornex. 

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Vintage Madeleine Vionnet

Molti stilisti odierni si sono ispirati a lei, da John Galliano ai grandi maestri giapponesi, tanto che nel 2012 il designer Issey Miyake ha co-scritto Madeleine Vionnetcon Betty Kirke, esperta in conservazione del costume.

 

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