ungaro emanuel
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Ungaro, Emanuel

Emanuel Ungaro (1933) è uno stilista di origini italiane

Il padre di Emanuel Ungaro era pugliese emigrato in Provenza per ragioni politiche) nasce nel 1933, muore nel 2019. Nel 1955 si trasferisce a Parigi per inseguire il sogno della sua vita: coltivare la sua passione per la moda e perfezionare le tecniche di sartoria apprese durante l’infanzia dal padre. Inizia come apprendista nell’atelier di Balenciaga, definito dallo stesso Emanuel come «suo maestro». Impara che “il buon couturier deve essere architetto per il progetto, scultore per la forma, pittore per il colore, musicista per l’armonia e filosofo”

Dopo circa sei anni di gavetta, nel 1965 decide, insieme alla compagna conosciuta sul lavoro Sonja Knapp, disegnatrice di stoffe, di affittare il primo atelier in Avenue Mac Mahon. Il suo stile è già evidente: abbinamenti di colori sorprendenti, impiego di stoffe preziose. I primi tre mesi d’anticipo dell’affitto li mettono insieme con la vendita della Porsche di Sonja. È il ’65 e lo stilista ha già deciso quella che sarà la sua filosofia estetica, un mix di barocco e sensualità che affascina grandi attrici come Catherine Deneuve e Anouk Aimée.

Nel 1967 la sede della maison si sposta in Avenue Montaigne.

abito di Ungaro
            abito di Ungaro

I primi passi nel prêt-à-porter

È del 1968 la prima collezione di prêt-à-porter. Numerose sono le donne che amano il suo stile: Catherine Deneuve, Jackie Kennedy, Lee Radzwill, la duchessa di Windsor, Lauren Bacall e Ira Fürstenberg.

Emanuel Ungaro
Emanuel Ungaro

Il suo stile è unico, la seduzione dei suoi abiti fa leva sui colori e su un mélange di stoffe stampate. Fra i grandi stilisti, è il più pittorico, ha la più ardita tavolozza. Nel 1971 firma un contratto di produzione delle collezioni con Gft-Gruppo Finanziario Tessile, con sede centrale a Torino («Una sorta di Fiat dell’industria dell’abbigliamento», come l’ha definito lo studioso Giuseppe Berta).

Rigoroso con se stesso e con gli altri, determinato e caparbio, crea i suoi abiti ascoltando musica classica e opere. Predilige Rossini. Prima delle sfilate segue un rito quasi scaramantico. Si fa preparare dalle donne di famiglia le polpette con il sugo, un tipico piatto pugliese che gli ricorda gli anni dell’infanzia. Ha sposato l’italiana Laura Bernabei.

È del 1983 la creazione della fragranza leggendaria «Diva» alla quale seguiranno altri successi. Ad esempio la produzione di nuovi profumi da donna e da uomo: «Apparizione», «Ungaro», «Ungaro Party» e la più recente del 2008 «U di Ungaro». Dal 1996 la maison entra a far parte del gruppo Ferragamo.

Nel 1999, la maison vince La Aguja de Oro, il massimo premio spagnolo.

L’ampliamento del portfolio

Nel 2000 l’azienda propone una linea di occhiali per uomo e donna, in collaborazione con LuxOttica e una linea di costumi da bagno Ungaro Sun, quella di accessori I love Ungaro e il nuovo profumo Desnuda. Lo stesso anno il designer francese partecipa alla settimana della moda di Mosca e, a partire dal 2003, progetta e creata una linea per bambini. lo stilista realizza gli abiti di scena per Diane Kurys nel film Je reste. L’azienda pugliese Mafra acquisisce la licenza per produrre e commercializzare le linee bimbo di Ungaro a partire dalla primavera-estate 2003. Il guardaroba baby del brand francese è dedicato alle piccole taglie da 0 a 2 anni, il 60 per cento della produzione è riservato al femminile. Accordo con la società toscana Le Bonitas per il lancio delle due collezioni Ungaro Sun (swimwear e beachwear per donna) e Ungaro Moon (intimo, corsetteria e fitness).

A commento del suo recente lavoro, lo stilista dice: “Io amo tutto ciò che canta. Io amo Debussy e il Free Jazz, Paolo Uccello e Motherwell, Proust e Peter Handke, i colori, il colorismo, l’impressionismo; io amo il calore del Sud ed il freddo del Nord. Il couturier esiste per precorrere in un balzo, indovinare un desiderio. Io non dovrei mai prendere la parola. I miei abiti parlano”. È un linguaggio, il loro, che insieme a una audace sensualità, evoca una femminilità mediterranea.

Nel 2004, però, lo stilista decide di ritirarsi dalle scene per ragioni etiche. «Anche se si dimenticasse il costo di un vestito d’alta moda (che è comunque ovviamente importante), la sua maniera, la sua raffinatezza, il suo perfezionismo non sono dei valori davvero d’attualità ai nostri giorni», e la decisione, in virtù di questo ragionamento, è definitiva. L’anno successivo il marchio viene venduto all’imprenditore indiano Asim Abdullah.

Le scarpe Emanuel Ungaro by Malone Souliers per Matchesfashion

Lo stilista Emanuel Ungaro

Nel maggio del 2010, dopo un paio di infelici parentesi tra cui Lindsey Lohan, Giles Deacon viene nominato direttore creativo di Emanuel Ungaro. «Non solo Giles è riconosciuto come un designer dal talento straordinario. Possiede la sensibilità di reinterpretare il ricco patrimonio di Ungaro con un punto di vista contemporaneo», ha dichiarato Marie Fournier, direttore generale di Emanuel Ungaro SAS. Ungaro, a oggi, comprende diverse linee: Emanuel Ungaro Couture, Emanuel Ungaro Paris (prêt-à-porter), Ungaro Fuchsia, Ungaro Feve, e le linee di prêt-à-porter maschili Ungaro Homme, U by Ungaro ed Emanuel/Emanuel Ungaro.

Oggi il brand ha aumentato la sua presenza sui mercati internazionali: prima di tutto sull’Europa oltre agli Stati Uniti, e nell’Estremo e Medio Oriente.

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