T,  Fotografi

Toscani, Oliviero

Toscani, Oliviero (1942), fotografo italiano dalle intuizioni geniali e dalla carica provocatoria

Oliviero Toscani è  arrivato a una notorietà mondiale attraverso foto choc, ma anche messaggi sociali dal linguaggio universale. È nato a Milano, respirando fotografia in famiglia fin da piccolo. L’apprendistato col padre, famoso reporter del Corriere della Sera, non gli basta. Studia dal 1961 al 1965 grafica e fotografia a Zurigo, una delle scuole più autorevoli d’Europa. Selezionato da Flavio Lucchini, art director della neonata edizione italiana di Vogue, collabora a questa testata e si impone per il suo stile diretto ed essenziale; a metà tra la verità della foto di reportage e la finzione della foto di moda.

Lavora fin dall’inizio con tutte le maggiori riviste di moda internazionali. Determinante il suo contributo al successo dell’Uomo Vogue, la prima rivista dedicata alla moda maschile, di cui fu il principale fotografo dalla nascita, nel ’67, fino all’inizio degli anni ’80.

Oliviero Toscani e la campagna contro l’HIV


Ma altre riviste di successo degli anni ’70 e ’80 hanno trovato in lui l’artefice, il protagonista delle loro immagini più precise: dal settimanale Elle, a Lei, a Donna, a Moda, a Mondo Uomo.

È anche la forza creativa di alcune delle più innovative campagne pubblicitarie dell’industria della moda, fin dagli anni ’70. Famoso il suo sedere di donna simbolo dei jeans Jesus, ma anche le immagini sempre provocatorie create per Prénatal, Fiorucci, Esprit.

Il sodalizio con i Benetton

Nel 1982 comincia il suo sodalizio professionale con Luciano Benetton. Responsabile del cambiamento di marchio da Benetton in United Colors of Benetton, ha avuto, in questa azienda, totale libertà sulla immagine e comunicazione e grossi budget pubblicitari che ha usato per una comunicazione dal forte contenuto sociale: ha scandalizzato i benpensanti ma ha ottenuto consensi e premi prestigiosi, tra cui il Grand Prix d’Affichage e il Grand Prix Unesco.

Le sue campagne hanno toccato fin dall’inizio temi scottanti con immagini scioccanti: dal razzismo all’Aids, dalla mafia alla guerra, dalle religioni all’inquinamento, dal neonato legato dal cordone ombelicale ai portatori di handicap.

Fonda il bimestrale Colors, distribuito in tutto il mondo attraverso le migliaia di negozi Benetton, una originale pubblicazione che analizza ipocrisie e assurdità della vita e del consumismo moderno. Sempre con il patrocinio di Benetton e in una monastica villa del ‘600 ristrutturata dall’architetto giapponese Tadao Ando nella campagna trevigiana, dà vita a Fabbrica, bottega d’arte, scuola laboratorio in cui crescere giovani talenti creativi scovati in tutto il mondo.

Nella maturità, Toscani è molto più che un fotografo: è un grande comunicatore, un art director, un regista.

Il suo lavoro è stato soggetto di dibattiti, mostre, esposizioni internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale d’arte e moda di Firenze (1986, 1998). Ha vinto il massimo riconoscimento del Festival pubblicitario di Cannes per uno spot televisivo, numerosi premi e riconoscimenti internazionali.

Tre mogli e sei figli. Vive la metà del suo tempo in una grande tenuta in Toscana, dove alleva cavalli Appaloosa.

Le campagne controverse per Benetton

Oliviero Toscani. Gli anni 2000

Nel 2001 si rompe il rapporto con Benetton. Toscani lavora come free lance firmandosi Oliviero Toscani Energie.

Anche da freelance, Toscani non smette di provocare e interrogare con le sue immagini forti. Per la campagna pubblicitaria del neonato marchio di abbigliamento Ra-Re, ritrae famiglie o coppie felici, in intimità, composte da due uomini.

Nel 2007 è la volta dell’immagine No Anorexia, realizzata come campagna pubblicitaria del marchio di abbigliamento femminile No-Li-Ta, che ritrae il corpo nudo di una ragazza anoressica, mostrando le deformazioni del corpo ossessionato dai dettami della moda e della bellezza contemporanea.

Ha realizzato anche una sua linea di eyewear, Occhiali di Oliviero Toscani, che imitano in diversi colori la montatura che lui stesso ha reso celebre indossandola per decenni.

Nel 2010 è stato nominato Accademico d’Onore dall’accademia di belle arti di Firenze. Poi, nel 2012 fonda la fondazione Fabrica e vince tre premi Cannes Lions per la campagna “Unhate-Benetton”.

Nel 2016 partecipa come giudice a Master of photography, talent show riservato ai fotografi amatoriali e professionisti. Nel 2017 l’accademia di belle arti di Brescia conferisce a Toscani la laurea ad honorem. Mentre, nel 2019 vince il premio alla carriera dell’Art director’s club tedesco.

Dal 2018 al 2020 Oliviero Toscani lavora di nuovo per Benetton, ma, dopo le sue dichiarazioni sul crollo del Ponte Morandi, viene licenziato.

Leggi anche

Oliviero Toscani, più di 50 anni di fallimenti

Annie Leibovitz

Toscani contro gli schemi

Benetton, crolla il mito della maglieria