Tiffany
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Tiffany&Co 1837

Tiffany&Co, il marchio di gioielli di lusso del blu più famoso di sempre

Indice

  1. Le origini
  2. Il blu Tiffany
  3. Le prime aperture e i primi successi
  4. Le collaborazioni con i grandi artisti
  5. Diamanti e metalli preziosi
  6. Nuovi progetti e l’acquisizione da LVMH

 

Le origini 

Charles Lewis Tiffany aprì a New York nel 1837, in collaborazione con l’amico John B. Young, il negozio Tiffany & Young specializzato in cancelleria e oggetti decorativi perlopiù di provenienza orientale. Pochi anni dopo nel 1841, il successo ottenuto permise un ampliamento della gamma delle proposte commerciali.

Si cominciò a importare dall’Europa bijoux tedeschi e paste vitree parigine. Difficile allora immaginare che da così modeste origini la casa sarebbe assurta all’importanza che riveste oggi nel campo del gioiello. L’acquisto e la successiva vendita, da parte di Tiffany, della famosa cintura di Maria Antonietta in oro e diamanti segnarono, alla metà dell’800, un momento significativo che permise di capire da un lato come la tradizione europea potesse rappresentare una fonte creativa di grande rilievo, dall’altro quanto il gioiello prezioso potesse essere interessante per il mercato statunitense.

Charles Lewis Tiffany
Charles Lewis Tiffany

Nel 1878, l’azienda acquistò il Tiffany Diamond, una delle pietre più grandi e preziose del mondo, un diamante giallo proveniente dal Sud Africa del peso di 287,42 carati. Sotto la guida dell’eminente gemmologo della maison, il dottor George Frederick Kunz, il diamante acquisì la sua leggendaria e fiammeggiante brillantezza. La pietra divenne così il simbolo della raffinatezza artigianale di Tiffany & Co.

Il blu Tiffany

Negli anni Quaranta fu introdotto quello che sarebbe per sempre rimasto uno dei segni riconoscimento della Maison: il color acquamarina, anche conosciuto come blu non ti scordar di me, o più semplicemente blu Tiffany. Charles Lewis scelse il colore blu per la copertina di Blue Book, il catalogo che mostrava la collezione dell’anno dei gioielli finemente realizzati a mano, pubblicata per la prima volta nel 1845. All’epoca il turchese era una gemma da poco scoperta e che ottenne in breve grande popolarità in America.

Dall’altra parte dell’Atlantico, le spose vittoriane usavano regalare agli invitati spille di turchesi in ricordo del matrimonio. Al colore erano quindi associati modernità e glamour e forse per questo fu selezionato da Tiffany. Nel corso del secolo successivo, i Blue Book furono realizzati in varie tonalità di blu, fino a quando, nel 1966 circa, la società si stabilì sulla palette azzurra oggi tipicamente associata a Tiffany & Co, che nel 1998 registrò ufficialmente il colore con Pantone sotto il nome di 1837 Blue, in onore dell’anno di fondazione della casa di gioielli.

tiffany box in blu tiffany
Tiffany box in blu tiffany

Le prime aperture e i primi successi

Fu inaugurata a quell’epoca la sede parigina ed ebbe inizio negli Stati Uniti una produzione vasta e diversificata non solo di gioielli, ma anche di argenti, in collaborazione con l’argentiere John C. Moore e suo figlio Edward. Si attinse a piene mani anche alla giovane tradizione americana, valorizzandone storia e cultura (indiana, ad esempio). Uno dei maggiori vanti dell’azienda fu, negli anni della guerra civile, la vendita al presidente Lincoln di una collana di perle per la moglie. Presente alle più importanti esposizioni internazionali, Tiffany & Co. divenne famosa anche per la qualità delle gemme, preziose e semipreziose (zaffiri del Montana, opali di fuoco del Messico, tormaline del Maine). Una delle sue più apprezzate invenzioni fu la montatura a 6 graffette per l’incastonatura a solitaire del diamante.

Louis Comfort Tiffany (1844-1933), subentrato al padre all’inizio del ‘900, molto sensibile all’arte ed entusiasta seguace degli insegnamenti di William Morris, il pittore decoratore, improntò la produzione allo stile Liberty che si era affermato in Europa. Introdusse con successo l’uso dello smalto e diede il via alla realizzazione di oggetti d’arredo che fecero storia: le lampade, soprattutto.

Nel 1940 viene aperto il flagship store Tiffany all’incrocio tra la 57th Street e la Fifth Avenue, incoronando questa zona come la meta più importante di New York per lo shopping. Nobili, magnati dell’industria, star hollywoodiane diventarono clienti assidui.

Poco dopo, Gene Moore inizia a lavorare con Tiffany e con lui le vetrine del flagship store di New York diventano magici scenari teatrali ricchi di romanticismo, di spirito e di avventura. Le sue collaborazioni creative con artisti famosi attirano spettatori da tutto il mondo.


negozio tiffany a new york 1940
negozio tiffany a new york 1940

Le collaborazioni con i grandi artisti

Quando, negli anni ’50, la casa cessò di essere controllata dalla famiglia Tiffany, si avvertì l’esigenza di ricorrere alla collaborazione di nuovi designer. Furono coinvolti prima Jean Schlumberger poi, negli anni ’60, Donald Claflin e Angela Cummings. Negli anni ’70, fu la volta di Elsa Peretti e Paloma Picasso che continuano ancor oggi a creare per la maison. Tra le collaborazioni eccellenti, anche quella con l’architetto superstar Frank Gehry, nel 2006, che rilegge i gioielli con la sua particolare visione dinamica delle strutture.

Nel 1969 viene lanciato il portachiavi Return to Tiffany™, poi ciondolo iconico del marchio. L’idea originaria era quella di dare un numero di serie ad ogni portachiavi affinché, in caso di smarrimento, venga restituito al flagship store Tiffany sulla Fifth Avenue per riconsegnarlo al proprietario. 

La già notevole popolarità della gioielleria crebbe esponenzialmente negli anni Sessanta grazie all’uscita del celebre film Colazione da Tiffany (Breakfast Tiffany’s, 1661), tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote.

Nel 2000 nasce la Fondazione Tiffany & Co., un progetto speciale dedicato alla protezione dell’ambiente e la promozione dell’arte. Successivamente, Tiffany si quota alla Borsa di New York.

Diamanti e metalli preziosi

Nella sua lunga storia, alla Maison si deve la scoperta di numerose pietre preziose come la Kunzite, la Morganite, la Tanzanite ma anche le tormaline Paraiba e i granati mandarino, gli smeraldi della Colombia e gli zaffiri del Kashmir. Inoltre, nel 2012 Tiffany presenta il metallo Rubedo per celebrare il suo 175° anniversario, una lega leggera e resistente ottenuta da un mix di oro, argento e rame.

Anelli in morganite, berillo rosa dalle sfumature viola scoperto in Madagascar nel 1910

Nuovi progetti e l’acquisizione di LVMH

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