T,  Brand e Fashion designer

Tiel, Vicky

Vicky Tiel è una stilista americana nata a Washington nel 1943

Vicky Tiel studia al Pratt Institute e alla Parson’s School di New York e di Parigi. Nel 1964 Vicky Tiel si unisce a Mia Fonssagrives, con cui aveva già lavorato per i costumi di What’s new Pussy Cat?. Insieme creano una loro linea  “Mia et Vicky”. Tra i loro pezzo di maggior successo, i collant di pizzo. Il duo Fonssagrives-Tiel, negli anni ’60 miete consensi e successi grazie anche ad alcuni capi particolari come i primi cappelli floppy e la tuta in jersey lavorata a maglia. 

vicky tiel e modelle
Vicky Tiel e le modelle con “l’abito mummia”

Nel cuore di St. Germain a Parigi, nel cortile di un delizioso hotel particulier, Vicky continua da sola l’attività, dopo che Mia ha sposato Louis Féraud. Il suo prêt-à-porter, iniziato nel 1973, è basato soprattutto su abiti importanti, da sera e da cocktail. I suoi capi, oltre alle due boutique monomarca a Parigi in rue Bonaparte e a New York, si possono trovare in esclusiva nei grandi magazzini Neiman Marcus e Bergdorf & Goodman. Il primo successo di Vicky Tiel, dopo la dipartita di Mia, è stato il “Bra Dress” un abito in seta lucido con ampio scollo e drappeggio sul seno che ricorda appunto il reggiseno.  Bra Dress

Bra Dress

Nel 1965, nella suite del Dorchester Hotel di Londra, Vicky Tiel incontra Elizabeth Taylor. Da questo incontro nasce l’ “Elizabeth’s Caftan”. Il caftano in jersey opaco leggermente drappeggiato, diventato ben presto il simbolo dell’attrice. elizabeth's caftanElizabeth’s caftan di Vicky Tiel

Nel 1981, arriva l’abito più iconico della stilista, amato soprattutto dalle celebrità, “l’abito mummia”. Realizzato in jersey drappeggiato e pizzo francese, venne creato per la prima volta in esclusiva per Bergdorf Goodman. 

Per tutta la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000,Tiel si è concentrata sull’abbigliamento da sera e da sposa. Successivamente ha lanciato il suo primo profumo, “Vicky Tiel”. Descrive i suoi profumi femminili e seducenti, come  i suoi vestiti. 

Nel 2011, pubblica l’autobiografia, “It’s All About The Dress: What I Learned in Forty Years About Men, Women, Sex and Fashion”. Dal 2011 scrive sull’Huffington Post ed è diventata docente al FIT. Nel 2018  ha scritto il suo secondo libro.

Leggi anche:

Cartier

Moda e TV: perché film e serie tv possono ancora essere un grande business per la moda

Dawn Mello: la business woman dimenticata da Gucci