Simonetta
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Simonetta

Simonetta, casa di moda fondata nel 1946

Donna Simonetta Colonna Romano di Cesarò nasce a Roma il 10 aprile 1922, figlia di Don Giovanni Colonna Romano duca di Cesarò del ramo siciliano della famiglia aristocratica dei Colonna e di Barbara dei conti Antonelli, nobildonna di origini russe.

Il padre, deputato parlamentare e ministro delle Regie Poste e Telegrafi del primo governo Mussolini, fu un sorvegliato speciale del regime fascista dopo che, nel 1924, si dimise dalla carica con una requisitoria parlamentare contro gli abusi del fascismo.

Simonetta è una casa di moda fondata, nel 1946, a Roma in via Gregoriana 5 da Simonetta Colonna Cesarò (1922), sposata in prime nozze con Gaio Visconti di Modrone da cui ha avuto una figlia di nome Verde. La sua prima collezione fu di 14 modelli eseguiti con i tessuti che si potevano trovare nei primi anni del dopoguerra: strofinacci per piatti, grembiule da giardiniere, uniformi da maggiordomo, lacci, nastri. Nel 1947 Vogue America mandò una giornalista e un fotografo in Italia per un reportage sulle più belle donne romane. È così che Simonetta fu scoperta da Vogue e le dedicò 2 pagine. I grandi magazzini statunitensi Bergdorf Goodman e Marshall Fields, furono i primi ad acquistare i suoi modelli.

Simonetta fu la prima casa di alta moda italiana a essere invitata a New York da Bergdorf Goodman

Simonetta fu la prima casa di alta moda italiana a essere invitata a New York da Bergdorf Goodman per partecipare con una collezione esclusiva alla celebrazione del loro cinquantenario nel novembre del 1951. Ha sempre lavorato più con gli store e la clientela anglosassone che con la clientela italiana. Sono vestite da lei Doris Duke, Clare Booth Luce, Norma Shearer, Dorothy McGuire, Zsa Zsa Gabor, Lauren Bacall, Dinah Shore, Merle Oberon, Chid Charisse, la Duchessa di Windsor, Marlene Dietrich, Jacqueline Kennedy. Ha ricevuto parecchi premi, tra cui il Davidson Parkson Award da R.H. Macy & Company, il Philadelphia Fashion Group Award, Filene’s Dressing Talent Award.

È membro del New York Dress Institute’s Hall of Fame

È membro del New York Dress Institute’s Hall of Fame. In seconde nozze, Simonetta sposa Alberto Fabiani, anch’egli couturier. Da questa unione nasce un figlio, Bardo Fabiani, oggi noto e apprezzato fotografo. Fabiani e Simonetta lasciarono ben distinte le loro griffe, ma decisero insieme, dopo i successi a Firenze nelle stagioni dell’alta moda italiana e su consiglio di Farchild, di lasciare — nel 1962 — Roma per trasferirsi a Parigi.

Dal 1962 al 1971 Simonetta e il marito aprono un atelier a Parigi, in rue François I, la cui inaugurazione avviene il 27 luglio 1962 con la collezione congiunta “Dauphin”. Nonostante la stroncatura da parte della stampa francese, la collezione ha successo dal punto di vista commerciale e la casa di mode accettata presso la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne.

Nel 1963 chiuso l’atelier di via Gregoriana

Nel 1963  chiuso l’atelier di via Gregoriana, ma l’anno successivo vede l’apparire delle ultime collezioni firmate dalla coppia Simonetta-Fabiani: Fabiani torna infatti in Italia e Simonetta trova una nuova collaboratrice in Françoise Letessier, precedentemente impiegata di Dior negli anni del New Look. La Letessier, oltre a gestire con lei il negozio, ne sostiene l’interesse per il prêt-à-porter che sfocia nella formula cosiddetta “Haute Boutique”, i cui modelli pronti per essere venduti o venire personalizzati per la singola cliente in breve tempo. La proposta incontra le esigenze del tempo e riscuote successo presso una clientela composta anche da nomi celebri quali Elsa Schiaparelli, la duchessa di Windsor e la pittrice Leonor Fini.

È di questi anni anche la collaborazione con Roger Vivier

È di questi anni anche la collaborazione con Roger Vivier, i cui stivali appaiono in diverse sfilate e pubblicità del marchio. Simonetta rimase a Parigi fino al ’72 per poi andare in India, dove si è dedicata a opere filantropiche. Ha vissuto tra Roma e Parigi. I suoi modelli si trovano alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, al Victoria and Albert Museum di Londra, al Musée Galliera di Parigi, al Mode Museum Munchen, al Kunstgewerbe Museum di Berlino, al Mode Museum di Colonia, al Metropolitan Museum di New York e al Brooklyn Museum of Fine Arts di New York.

Donna Simonetta Fabiani Colonna Romano di Cesarò muore nel 2011.

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